“Coppelia, o La ragazza dagli occhi di smalto” per #storiedidanza

di Giada Feraudo
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Prima rappresentazione assoluta: Opéra National de Paris, Parigi, 25 maggio 1870
Balletto in due atti
Coreografia di Arthur Saint-Léon, ispirata a L’uomo della sabbia (Der Sandmann), primo racconto dei Notturni di Hoffmann, pubblicato nel 1815
Libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint-Léon
Musica di Léo Delibes

In Coppelia i riferimenti a spiriti eterei, come silfidi e villi, e al soprannaturale, molto comuni nella precedente epoca romantica, lasciano spazio alle avventure, talvolta comiche, di una bambola meccanica e a briose danze di carattere. Il balletto si configura quindi come un’audace rottura con il mondo tipico dei balletti romantici come Giselle o La Sylphide.

In occasione della prima parigina le scenografie furono realizzate da Charles Cambon, Edouard Despléchin e Jean Baptiste Lavastre e i costumi da Paul Lormier.
La giovanissima Giuseppina Bozzacchi interpretò il ruolo principale mentre Eugénie Fiocre ebbe la parte di Franz en travesti.

Nonostante l’enorme successo, le repliche del balletto vennero interrotte principalmente a causa della guerra franco-prussiana e dell’assedio di Parigi del 1870-71, nonché per la prematura scomparsa della Bozzacchi, morta di vaiolo nel giorno del suo diciassettesimo compleanno.

Coppelia è l’ultima creazione di Saint-Léon, che morì tre mesi dopo la prima rappresentazione e non poté conoscerne il successo: nel 1885 fu rappresentata la centesima recita al Palais Garnier di Parigi, nel 1899 la duecentesima, nel 1911 la trecentesima, nel 1920 la quattrocentesima, nel 1927 la cinquecentesima e, nel 1941, la seicentesima con Roland Petit.
Il balletto è tuttora nel repertorio dell’Opéra di Parigi e mantiene una buona fedeltà all’originale.

Un’altra versione molto conosciuta di Coppélia che fa parte del repertorio di molte compagnie, è quella di Roland Petit, creata nel 1975 per il Ballet National de Marseille. Questa coreografia è ambientata nel periodo della Belle Epoque parigina. Il ruolo di Coppélia, creato per la moglie, la danzatrice Zizi Jeanmaire, sicuramente la più celebre interprete, si compone di un’interessante scena danzata con una bambola: il coreografo non volle, infatti, sostituire con una ballerina in carne ed ossa la Jeanmaire, che si era infortunata.

La trama
Il balletto si svolge in un piccolo villaggio ungherese, in una regione boscosa nei Carpazi.

Atto I
La piazza del villaggio
La vicenda si svolge nella piazza del villaggio, dove di trova la casa del Dottor Coppelius, uno strano personaggio fabbricante di giocattoli meccanici.
Swanilda, una fanciulla del villaggio, fidanzata con Franz, vede, alla finestra di Coppelius, una belissima ragazza seduta a leggere un libro. Potrebbe essere la misteriosa figlia di Coppélius, che nessuno in villaggio ha mai visto. Swanilda cerca inutilmente di attirare la sua attenzione e, vedendo arrivare Franz, si nasconde per fargli una sorpresa. Appena il ragazzo fa il suo ingresso nella piazza, la sua attenzione è catturata da Coppelia, a cui il giovane lancia un bacio. Swanilda, gelosa, esce dal suo nascondiglio arrabbiatissima con Franz.

Intanto la piazza del villaggio si riempie, il borgomastro deve fare un importante annuncio: il duca del castello vicino ha donato una nuova campana per la chiesa e il giorno seguente sarà organizzata una festa in suo onore. A chi si sposerà in quel il giorno il duca donerà una borsa piena d’oro. Swanilda danza con le amiche e poi raccoglie una spiga: narra una vecchia leggenda che se una ragazza sente il grano risuonare nello stelo della spiga, significa che l’amore del suo spasimante è vero. Swanilda però non sente nulla e si convince che Franz non la ami. Gli abitanti del villaggio ballano una brillante mazurca e i nobili un’elegante czardas.

La sera sopraggiunge e la piazza si svuota, Coppelius esce di casa e si allontana senza accorgersi di aver perso la chiave. Swanilda e le sue sei amiche arrivano poco dopo, vedono la chiave e decidono di entrare nella casa del giocattolaio: Swanilda vuole assolutamente scoprire chi è Coppelia. Dopo poco tempo Coppelius torna indietro, scopre che la porta è stata aperta e decide di tendere una trappola agli intrusi. Nel frattempo anche Franz, con l’aiuto di una scala, si intrufola in casa entrando dal balcone.

Atto II
Laboratorio del Dottor Coppélius
All’interno della casa tutto è buio e misterioso e ci sono bambole meccaniche in ogni dove. Dapprima guardinghe, le ragazze finiscono per mettere in moto tutti i giocattoli presenti nel laboratorio. In un angolo vi è una tenda dietro la quale Swanilda trova Coppelia, sempre seduta a leggere un libro, e scopre con gioia che anch’essa è un automa. Proprio in quel momento Coppelius irrompe nella stanza e scaccia le ragazze. Solo Swanilda non riesce a fuggire e si nasconde dietro la tenda prendendo il posto di Coppelia. A quel punto entra Franz dalla finestra e dichiara a Coppelius il suo amore per la figlia. Il mago prima lo caccia ma poi cambia idea e lo invita a bere del buon vino che in realtà è narcotizzato.
Franz cade addormentato e Coppelius gli porta vicino la sua bambola, senza sapere che si tratta in realtà di  Swanilda, sperando di riuscire, attraverso le arti magiche, a trasferire la vita da Franz a Coppelia. Swanilda sta al gioco e incanta il mago con una danza spagnola e una danza scozzese. Alla fine Swanilda sveglia Franz, lo mette al corrente dell’inganno e insieme scappano dal laboratorio mentre Coppelius abbraccia sconsolato il suo manichino senza vita.

Scena II
Nella piazza del villaggio si svolgono i festeggiamenti per la consegna della campana. Alcune coppie si sposano e tra queste anche Franz e Swanilda, che coronano il loro sogno in un turbinio di danze.

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