Giorni difficili per il lirico milanese. Il virus, lo sappiamo, circola ovunque e l’unico modo per convivere con la sua esistenza è rispettare scrupolosamente le regole e i protocolli di sicurezza, cosa in cui La Scala è impeccabile. Seguendo le procedure, questo ed altri teatri riescono a far lavorare in sede i loro dipendenti e alcuni artisti ospiti e a trasmettere in streaming diverse produzioni: molti concerti, qualche opera e, nel caso della Scala, qualche balletto.
Tutto fila liscio con pochissimi casi di contagio immediatamente isolati e dopo i quali tutto il personale viene nuovamente controllato fino a quando la sciagura si abbatte sul corpo di ballo: “35 positivi nel corpo di ballo della Scala” titolano i giornali, “50 positivi, maxi focolaio alla Scala”, “44 positivi, no 46. Salta Omaggio a Nureyev”… Le notizie si susseguono rapide con cifre che salgono e scendono come altalene tanto che, nella confusione generale, è persino difficile riportare qualcosa. Scegliamo di aspettare ma mentre siamo intenti a ricostruire i fatti, arriva persino il colpo di scena! Procediamo con ordine:
Dopo il successo di “Giselle” e di “Grandi momenti di danza” andati in onda a gennaio e a febbraio 2021 su Rai5 e Raiplay, aspettiamo con trepidazione Omaggio a Nureyev previsto sugli stessi canali per il 28 febbraio ma qualcosa va storto.
Pochi giorni prima delle registrazioni programmate per il 26 febbraio, infatti, l’esito dei tamponi molecolari rivela un caso di positività al covid nel corpo di ballo. Scatta la procedura e si rifanno i controlli, ma “Omaggio a Nureyev”, inevitabilmente, slitta.
Dopo i nuovi tamponi viene comunicato al reparto danza che il numero dei positivi sale a 36 (34 danzatori + 2 membri dello staff), cioè mezza compagnia. Tutti asintomatici. La notizia viene diffusa dai media che la ingigantiscono sempre di più e circola in Italia e all’estero. Tra i danzatori, tutti già messi in quarantena, nasce una certa preoccupazione.
A meno di un mese dall’ipotetica riapertura dei teatri annunciata da Franceschini per il 27 marzo, esce una notizia che potrebbe vanificare tutto l’impegno e gli sforzi fatti in questi mesi per rispettare scrupolosamente ogni regola e dimostrare che una ripartenza in sicurezza è possibile anche per la danza. Tamponi su tamponi, rilevazione della temperatura, allenamento e prove con le mascherine, frequentazioni al di fuori del teatro ridotte al minimo o addirittura nulle: nel corpo di ballo c’è senso di responsabilità e consapevolezza della speranza che il suo operato rappresenta per tutte le realtà legate alla danza sul territorio nazionale.
Non soltanto ci è impossibile non notare le tempistiche in cui, in una compagnia così ligia alle regole che è riuscita a lavorare bene finora, all’improvviso scoppia un caso ma ci colpisce come alcune persone indicate come positive siano presto risultate negative a un controllo fatto privatamente e soprattutto ci lascia perplessi la notizia uscita subito dopo il tampone di controllo (il colpo di scena!) a cui tutti sono risultati negativi tranne una persona. E questo nel giro di pochi giorni!
Pur felici per gli artisti e lo staff del ballo che potranno tornare presto in sala e che, speriamo, potranno registrare lo spettacolo su cui hanno lavorato per la loro e la nostra gioia, in molti ci stiamo domandando cosa sia veramente successo. Non solo il seguito della danza e vari giornali nazionali e di settore si interrogano ma anche lo stesso Roberto Bolle fa trapelare una certa perplessità tramite una Instagram story in cui scrive: “Quindi mi dite che rifacendo i Covid test ai 35 colleghi scaligeri risultati positivi 3 gg fa, solo uno adesso è effettivamente positivo e i restanti 34 sono negativi?! Boh…”
Come si evolveranno i fatti per uno dei pochi Teatri che sarebbero davvero in grado di riaprire nonostante i limiti imposti dal Cts (leggi www.dancehallnews.it/teatri-e-cinema-aperti-dal-27-marzo-in-zona-gialla)? La vicenda ci interessa e riguarda tutti, perciò vi terremo aggiornati… Intanto auguriamo buon rientro a tutti i lavoratori scaligeri del ballo.
La foto che accompagna questo articolo si intitola “Ci avete già messo da parte” ed è uno scatto diventato virale a ottobre 2020 quando un dpcm ha imposto la nuova chiusura di teatri e cinema.