Cronaca di una bella serata di danza al Teatro Coccia: Novara Dance Experience

di Nives Canetti
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Al Teatro Coccia in una calda serata di fine giugno si è svolta la serata di gala della quinta edizione del Novara Dance Experience, nel corso della quale, oltre alle esibizioni dei premiati delle scuole in concorso, abbiamo potuto ammirare ed applaudire importanti personalità della danza.

Organizzato con caparbio entusiasmo dal Direttore di DHN Francesco Borelli, patrocinato dal Comune di Novara e dalla Regione Piemonte, il Novara Dance Experience è una realtà di grande valore vista la rilevanza data anche negli anni passati dalla presenza di importantissimi personaggi: Carla Fracci, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Lucia Lacarra, Lorella Cuccarini, Anna Maria Prina, Amedeo Amodio.

Quest’anno sono state premiate le carriere di tre grandi artisti molto diversi fra loro.

In primis Manuel Legris che ha bisogno di poche presentazioni: étoile internazionale dell’Opera de Paris dai meravigliosi tempi della “generazione Nureyev”, uno dei più grandi artisti a livello mondiale dagli anni 80 fino al 2010 anno del suo ritiro, poi Direttore a Vienna e attuale Direttore del ballo del Teatro alla Scala dove ha sicuramente contribuito ad elevare il corpo di ballo a livelli eccelsi, lavorando tantissimo con la compagnia, portando coreografi internazionali con nuove creazioni e introducendo nuovi titoli, nonostante il difficile periodo del Covid affrontato con piglio e determinazione. A lui il merito di aver riaperto le porte della Scala e della sala Cecchetti, anche se solo per poche occasioni purtroppo, a Carla Fracci. Una fortuna averlo a Milano. Sinceramente emozionato alla visione del video che ripercorreva le tante tappe della sua carriera, Manuel Legris ha ritirato il premio dalla Signora Anna Maria Prina.

Premio come miglior talento femminile, dalla carriera più breve ma sicuramente molto intensa, quello ritirato dalla elegantissima Nicoletta Manni, prima ballerina italiana scaligera ormai nota sempre di più all’estero e al grande pubblico, esempio per tantissime ballerine in erba. Grande umiltà nel suo discorso in cui ha detto di non sentirsi assolutamente una diva e di essere una persona fortunata, e aggiungerei fortemente determinata, che è riuscita a realizzare il suo sogno.

E ancora è stato premiato come miglior talento maschile Sergio Bernal splendido interprete spagnolo, ex primo ballerino del Ballet Nacional de España, versatile artista che esalta il pubblico nel flamenco ma che sa essere anche un eccellente ballerino classico. Bernal ha danzato infatti sul palco del Coccia il suo The Swan di Ricardo Cue, seducente e potente cigno maschio sulla musica di Saint-Saëns. Poi ha ritirato il premio sottolineando che quando balla il suo intento primario, nonché motivo di grande soddisfazione, è quello di stabilire un contatto attivo con il pubblico riuscendo a passare il messaggio emotivo attraverso la danza.

Altre stelle della danza hanno partecipato alla serata con le loro esibizioni: in primis Anbeta Toromani e Alessandro Macario molto toccanti in Prelude, uno struggente passo a due di Massimo Moricone. Poi Annachiara Amirante e Alessandro Staiano, étoiles del San Carlo di Napoli, sono stati Sigfried e Odette nel passo a due del secondo atto del Lago. La Amirante ha delle linee veramente bellissime e l’allure di un gran bel cigno. È stata poi la volta di Rita Pompili già vincitrice di NDE in passato e partecipante di Amici 2022 che ha danzato un assolo “T’es ou”, con le coreografie di Marco Laudani. A chiudere la serata, Giada Rossi e Alessandro Riga, primi ballerini della Compagnia Nazionale di Madrid, hanno danzato con grande intensità “Loss”, un passo a due con le coreografie di Ricardo Amarante.

Venendo alle esibizioni dei vincitori delle categorie del concorso Novara Dance Experience, la danza contemporanea e moderna hanno avuto parte predominante: in particolare i gruppi di Marco Laudani e Claudio Scalia hanno brillato per le coreografie brillanti e ironiche. Convincenti e dalla buona tecnica il duo contemporaneo Manifesto for Two di Alessandra Schirripa e l’assolo Nuage di Martina Moro. Ma si è vista anche della buona danza classica ad esempio nell’assolo di Carmen di Alberto Alonso e nel passo a due That’s amore di Debora Ferrato e Alberto Morino.

In sintesi, ben vengano eventi come il Novara Dance Experience che contribuiscono a far entrare la danza sempre più nel tessuto della nostra società, attraverso la promozione di scuole di danza private serie ed incoraggiando i giovani a impegnarsi nello studio di quest’arte così completa. Anche se non praticata con intenti professionistici, la danza arricchisce lo spirito e può far capire ai giovani la cultura, la musica, la disciplina, il rigore, il lavoro ma soprattutto la gioia infinita di stare in scena e di ballare per il puro gusto di farlo. E in effetti tutti coloro che si sono esibiti sul palco del Teatro Coccia hanno passato al pubblico in sala questo messaggio: la gioia di ballare.

Ma vorrei chiudere il racconto di questa serata con un momento di profonda commozione in sala, vissuto insieme ad Annamaria Grossi molto emozionata sul palco: il ricordo di Bruno Vescovo mancato il 30 dicembre 2022. Grande primo ballerino scaligero, maestro generosissimo, persona meravigliosa, certo con con i suoi pregi e i suoi difetti, ma una mancanza profonda, improvvisa, che lascia senza fiato tutti, chi lo aveva avuto come maestro, chi lo aveva visto ballare e chi aveva avuto il privilegio di chiamarlo amico.

Per sempre nel nostro cuore. Ciao Bruno.

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