Cuccarini: “La danza mi ha insegnato a credere nel lavoro di squadra. Voglio chiarire la mia posizione per rispetto del pubblico”

di DANCE HALL NEWS
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Avete presente il Capitano di lungo corso? Quello che sa sempre dove indirizzare la nave anche quando le acque si fanno agitate e soprattutto come tranquillizzare il proprio equipaggio che di lui si fida ciecamente per via del patto stabilito prima di prendere il largo? Ecco. Lorella Cuccarini è assolutamente un Capitano di lungo corso. La nave è quella della sua carriera che ha alle spalle ben 35 anni di navigazione attraverso le onde qualche volta un po’ agitate dello spettacolo italiano. Il suo equipaggio è il pubblico che le ha dato fiducia accogliendola con affetto fin dalla prima volta in cui la vide ballare in tv nel 1985 a Fantastico e firmando deciso con lei un patto reciproco. Un patto fatto di rispetto, sensibilità, coerenza, coraggio. In una parola: autenticità.

E proprio per ragioni di trasparenza e autenticità, Lorella sabato 10 ottobre è stata ospite di Verissimo, il rotocalco pomeridiano Mediaset condotto da Silvia Toffanin. A distanza di tempo dalla fine della sua ultima esperienza di navigazione, quella Vita in Diretta che l’ha vista in prima linea la scorsa stagione per nove lunghi mesi. Silvia l’ha invitata per festeggiare la sua carriera e Lorella si racconta proprio partendo dai sogni di bambina ormai pienamente realizzati e dalla consapevolezza di rappresentare per moltissimi un simbolo e un modello. “Penso ai molti bambini e bambine che hanno cominciato a ballare con i miei programmi” dichiara. “La danza è stata per me una vera scuola di vita. Mi ha insegnato il sacrificio, il lavoro corale, la felicità nel gioire dei successi dei colleghi. Mi ritengo davvero molto fortunata, dico grazie ai tanti maestri che ho incontrato sulla mia strada e al pubblico. Che rimane il nostro editore, colui che solo può decretare il successo di chi fa spettacolo”.

Lorella, del resto, ha dimostrato dal primo minuto un’infinita voglia di fare. Partendo dalla danza questa voglia si è tramutata nel tempo in una versatilità incontenibile che le ha permesso di riuscire nella conduzione tv, in teatro, nella fiction, nel doppiaggio. E da quella preziosa scuola di vita iniziale, Lorella è arrivata nell’ultima stagione a La Vita in Diretta. Programma quotidiano di informazione e intrattenimento targato Raiuno. Un’esperienza impegnativa, diversa da tutte le precedenti e, per questo, affrontata con grande umiltà. Non solo mettendosi in gioco una volta di più, ma con l’unico intento di porsi al servizio del pubblico, il suo equipaggio. Non è stato facile. Perché all’insaputa di Lorella ad agitare le acque di per sé già complicate da governare del programma, è arrivata in quei mesi una pandemia che ha chiuso quell’equipaggio in un pesante lockdown, aumentandone incertezza e preoccupazione. Ma come ogni ottimo Capitano di lungo corso, Lorella non si è persa d’animo e ha dimostrato una capacità di resistenza non comune. Si è aggrappata a quel patto, ne ha fatto la sua bussola e ha condotto per mano i telespettatori fino a fine giugno, dialogando con sincerità e rassicurandoli. Perché Lorella è maturata. E da semplice ballerina è divenuta oggi donna, moglie, madre, cittadina consapevole. In grado di immedesimarsi nelle difficoltà di ognuno.

Un lieto fine dunque? No, purtroppo. Perché proprio nel momento in cui l’imbarcazione di Vita in Diretta sembrava giunta in porto, le acque si sono improvvisamente agitate ancora di più. E dal teleschermo, la tempesta si è trasferita sui social network. Ecco allora perché Lorella ha accettato l’invito di Silvia Toffanin. Per ripulire quelle acque infangate dalla forza della tempesta e rasserenare ancora una volta il pubblico. Anche coloro che forse ultimamente hanno tentennato nel darle fiducia.

É a suo agio Lorella negli studi di Verissimo. Perché Silvia sa ascoltare. Le lascia campo libero. Le chiede unicamente di chiarire qualche punto percepito da alcuni come controverso.  E paradossalmente è proprio Silvia a sciogliersi progressivamente nel corso della lunga intervista, con occhi via via sempre più rapiti dall’onestà intellettuale di Lorella. Che non ha mai saputo fingere. Figuriamoci ora.

Il racconto tocca diversi temi, e Lorella spiega di volersi porre oggi – dopo 35 anni di lavoro e per l’assoluto rispetto del pubblico che la contraddistingue – sempre più come persona. Consapevole che non sia cosa semplice. Perché a differenza del personaggio, la persona non porta con sé copioni da recitare né trucchi o modi di porsi che consentano di piacere sempre e a tutti. Ma c’è quel patto. Firmato nel 1985. È a tempo indeterminato e si fonda su valori che non vengono meno. Anche in una società come quella di oggi in cui i social decidono cosa sia opportuno pensare e come convenga agire. E dove dominano “Voci” – dichiara – “che vogliono raccontarti come tu non sei”. Lorella rifiuta ogni soluzione agevole e aggiunge “Voglio dire ciò che penso e non ciò che è comodo per me”. E poi precisa: “Sono state dette molte sciocchezze riguardo alle mie idee. Arrivando perfino a trasformare un convegno sulla scuola cui ho preso parte di recente, in un appuntamento che andava contro le persone omosessuali. La comunità LGBT mi è molto vicina. Non ho mai strizzato l’occhio al pubblico omosessuale per piacere a tutti i costi. Ho molti amici omosessuali e di loro ho sempre avuto pieno rispetto senza mai discriminare nessuno”.

Ma torniamo a Vita in Diretta. Si è rivelata per Lorella un viaggio molto importante e formativo affrontato in punta di piedi ma dove chi avrebbe dovuto affiancarla nella navigazione non si è dimostrato affatto un alleato. E Lorella, che dalla danza ha imparato a credere sempre nel lavoro di squadra come la ricetta migliore per ottenere risultati, è rimasta profondamente delusa.  “C’era una persona che faceva il migliore amico di fronte ma dietro le quinte si consumava un piano che andava in un’altra direzione”, afferma decisa. Il riferimento – lo sappiamo – è al collega giornalista Alberto Matano. Lorella spiega di averlo affrontato a viso aperto nei lunghi mesi di lavoro insieme esponendo chiaramente il proprio pensiero. E di aver ricevuto ad un certo punto – complici le difficoltà della pandemia – segnali che parevano distensivi. Ma sul finire del percorso ha dovuto ricredersi. Per questo, la mattina dell’ultima puntata, Lorella ha scritto quella mail tanto “incriminata” dalla stampa e dagli utenti dei social. Una mail indirizzata unicamente al gruppo di lavoro del programma. Per chiarire la propria posizione in particolar modo con chi aveva avuto meno occasioni di essere realmente al suo fianco per poter percepire cosa succedesse o fosse successo.

Una mail che molti giornalisti hanno però trasformato nel suo sfogo pubblico per essere stata estromessa dalla trasmissione. E su questo punto Lorella non ci sta. “È stato detto molto anche cercando di screditarmi e questa è una cosa che un po’ mi fa male. Ci sarebbe stato bisogno di un po’ più di attenzione e di delicatezza”. Prosegue poi: “È stato detto che ho pugnalato un collega alle spalle. Non è vero. Perché se c’è stata una pugnalata alle spalle.. beh… quella l’ha presa un’altra persona. Tutto quello che ho scritto parola per parola l’ho detto personalmente al diretto interessato e a tutte le persone che dovevano sapere. Quindi non c’è stato nessun attacco frontale. Perché – conclude – avrò sicuramente tantissimi difetti ma una cosa che non mi manca è il coraggio di dire le cose che penso guardando le persone negli occhi. Oggi sono venuta perché ritengo sia giusto che il pubblico capisca come sono andate le cose. E per mettere la parola fine alla questione”.

E sul divano, dall’altra parte del teleschermo, tantissimi ex bambini e adolescenti divenuti adulti applaudono. Innamorati ormai da tempo non solo della Lorella ballerina ma di una donna cui la danza e 35 anni di carriera hanno insegnato prima di tutto il preziosissimo coraggio delle proprie idee.

Giulia Grondona

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