Da venerdì 15 a lunedì 18 febbraio torna la IX edizione di “Livorno in danza”

di Massimiliano Craus
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Livorno torna capitale del mondo della danza per quattro giorni, da venerdì 15 a lunedì 18 febbraio con la IX edizione del “Livorno in Danza” al Teatro Goldoni della città. Un evento attesissimo in Italia ed in ogni dove per la massiccia presenza di talenti provenienti da tutto il mondo per partecipare al concorso ma, soprattutto, alle audizioni indette come da tradizione dalle migliori compagnie ed accademie. Un evento nell’evento, dunque, organizzato come sempre dalla direttrice artistica di Areadanza Gaia Lemmi nell’intento di arricchire oltremodo l’offerta formativa, performativa e professionale ad un migliaio di ballerine e ballerini che invaderanno Livorno.

Anche quest’anno la punta di diamante del meeting sarà l’offerta delle audizioni di caratura internazionale. E quest’anno Gaia Lemmi ha scelto l’Europa, puntando al cuore del vecchio continente con Johannes Hartl, direttore dell’Iwanson International School of Contemporary Dance di Monaco di Baviera; Lotte Sigh, direttrice della CCDS Copenaghen Contemporary Dance School e Davy Brun, direttore del CNSMD Conservatoire National Superieur Musique et Danse di Lione. Scelta ponderata a distanza di un anno dall’ultima edizione e, scommettiamo, già in previsione della prossima a cifra tonda con il decennale da festeggiare chissà con quali sorprese. Eh sì, perché davvero a “Livorno in Danza” si giunge con compagini brasiliane, spagnole, greche, russe e maltesi, senza dimenticare ospiti attesi da Messico, U.S.A., Bielorussia, Giappone, Romania, Danimarca, Olanda, Francia, Ucraina, Svizzera, Austria e Germania con l’intento di ritornarci.

Una città in festa, dunque, del resto la stessa Gaia Lemmi ha confidato di vedere l’intera Livorno attendere con passione l’evento con una crescita sensibile dell’intero indotto. “Lavoriamo tutto l’anno affinché questi quattro giorni riescano al meglio – sottolinea la direttrice artistica – e scegliere i migliori partner in circolazione è un’iniezione di fiducia per tutti. Dai giovani partecipanti alle istituzioni che ci sostengono passando alla critica che ci osserva. Un tourbillon di persone ed enti chiamati in causa a rendere sempre più credibile il nostro “Livorno in Danza”.

E così oltre alle audizioni di lunedì 18 febbraio, la direzione artistica di Gaia Lemmi ha previsto anche numerose occasioni d’incontro con il Peridance Center di New York, la Delattre Ballet Company di Mainz, il DAF di Roma, l‘Henry Jurriens Foundation di Amsterdam e la Summer Intensive Areadanza di Livorno della stessa Gaia Lemmi.

Ci tengo a sottolineare la presenza di molte istituzioni amiche – chiosa la direttrice artistica – che hanno arricchito oltremodo il nostro programma. Da venerdì 15 a lunedì 18 febbraio avremo al nostro fianco anche quest’anno  l’ADE Artistic Exchange di Virginia Beach per l’accesso alle loro finali USA e molti altri riconoscimenti per i più brillanti talenti di questa IX edizione di “Livorno in Danza” intitolati “Stella di Domani” e “Paola Dolci”.

Del resto se scorgiamo la vecchia rassegna stampa del “Livorno in Danza” scopriamo una ridda di voci circa la natura non meramente concorsuale della kermesse. E soprattutto la presenza rassicuranti dei volti noti della danza mondiale che hanno contribuito alla crescita esponenziale di partecipanti ed aspiranti professionisti. Basti citare Igal Perry, direttore del Peridance Center New York; Tamas Moricz, co-direttore del Balletto Reale delle Fiandre; Stephen Delattre, direttore del Delattre Ballet Company; Julie Wherlock, direttrice del Ballettschule di Basilea; Maurice Causey, del Forsythe Frankfurt Ballet e NDT; Mauro Astolfi e poi ancora Virginie Mecene (direttrice Martha Graham Center New York), Constança Couto (Conservatorio Nacional di Lisbona), Teresa Kelsey (Trinity Laban di Londra), Stéphane Fournial (Scuola di Ballo Teatro San Carlo di Napoli), Biagio Tambone (già Teatro Alla Scala di Milano), Pompea Santoro (Ekodance Project Torino), Anna Maria Prina (già direttrice dell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano), Savina Marasi (Henny Jurriens di Amsterdam) e molti altri da qui a quando Livorno sarà l’approdo giusto per Tersicore.

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