DANZA CON ME: grandi ascolti per il programma di Bolle. Ma chi salverà la danza?

di Fabiola Di Blasi
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Il primo gennaio, Roberto Bolle è tornato su Rai1 con DANZA CON ME. Accanto a lui grandi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura inclusi alcuni tra i migliori ballerini del momento. Come l’anno scorso, una dovuta premessa: in questa sede non si mette in discussione il valore degli interpreti coinvolti, tutti di prim’ordine (magari vedere più spesso questo livello in tv!) ma si analizza il programma in sé.

Conduttori principali dello show sono stati Giampaolo Morelli, Geppi Cucciari e lo stesso Roberto Bolle. Un botta e risposta iniziale tra Morelli e Bolle sul tipo di musica ascoltato dai ballerini classici introduce Marracash e Cosmo e gli allievi della scuola di ballo della Scala danzano sul loro brano rap “Greta Thunberg”. Geppi Cucciari, da qui a fine programma, porta vanti il gioco di battute facili sul fisico di Bolle e dei danzatori: il gluteo, la coscia, un trionfo di quadricipiti, passando per “Roberto, generi vibrazioni nell’anima e anche in altre parti del corpo” per arrivare fino alle “ballerine magre, maledette!” Per fortuna la danza è anche altro.
Il primo passo a due è tratto da “L’histoire de Manon”, coreografia di Kenneth MacMillan, eseguito da Bolle con l’Étoile Svetlana Zakharova, impeccabile come sempre. L’interpretazione è perfetta e lo studio televisivo viene subito dimenticato.

Segue una performance di Stefano Bollani con Andrea Bocelli. Bolle e Nicoletta Manni, prima ballerina della Scala, danzano sulle note di “Con te partirò”. La Manni è sempre più bella in un romantico costume in stile Giulietta ed è ormai partner di Bolle in più occasioni. Nonostante la bravura di tutti gli artisti coinvolti, l’energia comincia un po’ a scendere nel momento in cui la Cucciari si trasforma in intervistatrice di Bolle, Bollani e Bocelli (i Bo Bo Bo, come li chiama lei).

È la volta poi del duo genovese Luca e Paolo che interviene con diversi simpatici sketch fino alla fine del programma.

Sinatra Suite di Twyla Tharp con musiche di Frank Sinatra, eseguito da Roberto Bolle con Anna Tsygankova viene immediatamente paragonato sui social alla performance originale con Elaine Kudo e Mikhail Baryshnikov. Ovviamente il confronto non regge e non certo sul piano tecnico.

Uno dei momenti più apprezzati è stato quello con Alberto Angela che ha introdotto l’omaggio al Re Sole raccontando di Lully e dei passi insegnati a Luigi XIV tra cui c’era già l’entrechat royal. Entra Bolle nei panni del Re Sole in una coreografia di Marco Pelle che coinvolge anche quattro bravissimi danzatori scaligeri: Nicola Del Freo, Christian Fagetti, Mattia Semperboni, Gioacchino Starace che però, al contrario di quanto accade per tutte le partner femminili, non vengono presentati. Forse compariranno più avanti, si pensa e si spera, ma non accade ed è un peccato: a quattro danzatori così si poteva far fare di più.

Dopo l’omaggio al Re Sole è la volta dell’omaggio ai concerti di capodanno con Roberto Bolle e la sua ormai amica Virginia Raffaele. I due ballano insieme, lei è una showgirl strepitosa capace di intrattenere, recitare ma anche di ballare, non dimentichiamo che viene da una famiglia circense ed ha anche studiato danza classica e moderna. La loro performance prevede un gioco: la Raffaele si trasforma in diversi strumenti musicali e Bolle prova a suonarli.

Torna Giampaolo Morelli e questa volta spiega che nel balletto, l’uomo non è più solo un porteur grazie a Nureyev che ha ribaltato le regole in vigore all’epoca. La coreografia che segue è quella di Gianluca Schiavoni, L’altro Casanova in cui, appunto, Casanova è rappresentato donna che vive in maniera libera la propria sessualità. È la prima ballerina Virna Toppi a danzare con Roberto Bolle questo pezzo. La Toppi è ghiaccio bollente, per dirla alla Hitchcock e la sua fisicità esalta il ruolo che interpreta. Sui social tanti i commenti di ammirazione dei fan.

Segue il monologo di Luca Zingaretti con ingresso di Bolle che danza col mappamondo gonfiabile. E’ un omaggio a Charlie Chaplin e alla celebre scena de “Il grande dittatore”.
A questo punto la telecamera va in black and white per una performance dedicata ai vecchi (ma appassionanti) show televisivi che coinvolge un gruppo di danzatori oltre a Nicoletta Manni, Roberto Bolle e Nina Zilli che incanta con la sua splendida voce.
Anche Geppi Cucciari vuole ballare e farà con Bolle una versione un po’ diversa del “Testa spalla” di Don Lurio ironizzando sui vari problemi di chi non è troppo atletico.

Arriva il momento della favola. Bolle danza su una scenografia con un grande libro che cita “C’era una volta”. Il tema è Pinocchio. Entrano Garrone e Benigni accompagnati dal caldo applauso del pubblico. Si tratta, più che altro, della promozione del loro film uscito da poco nelle sale cinematografiche. Anche Benigni, col suo solito entusiasmo, fa alcuni passi di danza con Bolle.

Torna Svetlana Zakharova ed è la volta di un passo a due tratto da La Bayadère. La bellezza della Zakharova in questo ruolo fa sì che gli occhi siano incollati su di lei. Segue “Bolle danza con Bolle” di Renato Zanella.

L’omaggio a Fellini vede Bollani al pianoforte taccontare “La Strada” di cui, dice, c’è anche il balletto. È chiaro e carismatico; ci vorrebbe un programma di musica solo per lui. Il passo a due è eseguito da Roberto Bolle e Silvia Azzoni. Le indimenticabili musiche sono ovviamente di Nino Rota. C’è anche Beatrice Carbone e con lei e Bolle anche i ragazzi del corpo di ballo del programma.

Segue un altro assolo di Bolle dopo il quale il programma sembra terminato. Passano anche i titoli di coda, ma compare una scritta che avvisa che il programma continua dopo la pubblicità e così è… con un nuovo assolo di Bolle! Segue Bocelli che canta e suona un suo pezzo.

“Danza con me” ha mantenuto lo stesso format cambiando alcuni ospiti, accaparrandosi grandi nomi, mescolando linguaggi, facendo emozionare e sorridere. Eppure anche quest’anno, nel mix di ingredienti, non c’è stato un solo accenno alla situazione della danza in Italia… quale occasione migliore per informare il gentile pubblico che la danza sta morendo? Non c’è stata neppure la danza contemporanea, cosa che ha suscitato qualche polemica social, ma questa è un’altra storia e speriamo che in futuro Bolle inviti anche dei fuoriclasse della danza moderna. La regia video non sempre ha favorito e valorizzato il ballo.

Al termine del programma che ha registrato grandi ascolti, mi faccio sempre la stessa domanda e la copio e incollo dall’articolo che ho scritto un anno fa: dopo questo show, la gente comprerà un biglietto per il prossimo balletto nel cartellone del teatro della propria città o per il prossimo Bolle & Friends? (che peraltro è sempre sold out, quindi non potrà che aggiungere date al proprio calendario). È auspicabile, adesso che il format è consolidato e un buon numero di spettatori garantito, che si sposti il focus da Roberto Bolle alla danza se veramente è la questione che si vuole affrontare. Altrimenti ad essere popolare come il calcio non sarà mai l’arte di Tersicore ma sempre e solo Roberto Bolle attorno a cui ruota tutto lo show. Pensiamoci.

Danza con Me è un programma di Roberto Bolle, prodotto da Rai1 in collaborazione con Ballandi e Artedanza srl, scritto da Roberto Bolle e Pamela Maffioli, con Carlo Crocchiolo, Mirco Cucina, Ugo Ripamonti e Rossella Rizzi. La direzione artistica è di Roberto Bolle. Le scene sono a cura di Giuseppe Chiara, mentre la fotografia è di Carlo Stagnoli. La regia di Cristiano D’Alisera.

Premi
2018 – Premio internazionale Rose D’Or

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3 comments

Filippo 3 Gennaio 2020 - 12:35

Articolo ben fatto che descrive perfettamente la riuscita della serata e “lo stato dell’arte” in Italia
Chi salverà la musica cantavano i Pooh qualche anno fa?
Parafrasandoli mi chiedo chi salverà la Danza in Italia?
Sono trasmissioni come questa o ci vuole ben altro?

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Horacio 11 Gennaio 2020 - 2:11

Concordo assolutamente …!!!! Un bella occasione per far vedere il meglio la danza Italiana en tutte le sue sfaccettature una vera opportunità diciamo, persa. Programma televisivo visto anche all’estero. Ricevuti tanti commenti “di essere delusi”..per essere noioso e centrarsi solo nella figura di Bolle, potendo invece mostrare tanti altri ballerini e ballerine, (non solo scaligeri) di grandissimo talento che in questo momento ci sono nelle poche compagnie di danza Italiane rimaste ancora in piedi. Io personalmente avrei preferito vedere, ricordare e raccontare della grande scuola “Italiana di danza” da Carlo Blasis a Enrico Cecchetti per dire una, stili quasi direi spariti!!!!! Bolle non aiuta la danza italiana aiuta solo se stesso. Un vero Peccato…

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Luigi GARGARELLI 27 Gennaio 2020 - 21:21

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