“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Così recita l’Art.9 della Costituzione italiana. Allora perché oggi ci troviamo a questo punto? E’ la riflessione lanciata da DANZA ERROR SYSTEM, progetto di Andrea Morelli, 28 anni, Alessandro Staiano, 28, e Vito Lorusso, 33, danzatori uniti non solo dalla passione per il proprio mestiere ma anche dal sentimento di urgenza di fare qualcosa per la danza e per la situazione dei corpi di ballo in Italia. Un desiderio di cambiamento e rinascita che è condiviso da molti, ancor più in questo periodo terribile che mette in ginocchio cultura e spettacolo.
Danza Error System inizia quindi a esprimersi tramite i social nella speranza di raggiungere tutti: artisti, allievi, appassionati, amanti del bello, istituzioni. In poco tempo è boom di visualizzazioni e condivisioni. Il messaggio è chiaro: in Italia esistono 14 Fondazioni lirico sinfoniche, teatri che sono universalmente riconosciuti come eccellenze e che hanno 14 orchestre, 14 cori ma solo 4+1 corpi di ballo! Perché?
È questo lo scenario in cui nasce “Danza Error System” che tramite i propri canali Facebook e Instagram racconta le storie dei danzatori, analizza le realtà e gli ambienti di lavoro dei nostri teatri e lancia una richiesta di aiuto affinché chi ci governa dia finalmente la giusta attenzione alla cultura e alla danza invece di continuare a mettere in atto la cattiva politica che abbiamo conosciuto per decenni.
Il progetto prevede l’uscita di foto esplicative e un contenuto video ogni settimana, per fare luce su verità troppo spesso ignorate e sensibilizzare all’argomento anche chi non lavora nel settore. Perché la crisi culturale che stiamo vivendo riguarda tutti, nessuno escluso. “Danza Error System” è una vera e propria squadra che viaggia in direzione opposta al silenzio, all’omertà, al “è così che funziona” che tutti ci siamo sentiti dire più volte. No, non è così che dovrebbe funzionare.
La danza, oggi, coinvolge milioni di persone: allievi, danzatori professionisti, insegnanti, maîtres de ballet, scuole, coreografi, direttori, musicisti, organizzatori, uffici stampa… Ognuno merita un posto e un valore anche nel nostro Paese, definito il più bello del mondo sebbene spesso dimentichi di curare tanta bellezza. I numeri di coloro che frequentano la danza sono così alti che sono inspiegabili il vuoto e il menefreghismo che negli ultimi decenni lo Stato italiano ha dimostrato nei confronti del comparto.
“Siamo un’unica voce, forte e chiara. Che i nostri interrogativi possano smuovere riflessioni, che i nostri appelli possano essere ascoltati.
La danza non può e non deve essere più un “error system”.
Noi abbiamo deciso di parlare e questo è il nostro grido!”
Il 30 ottobre, a Roma, durante la manifestazione nazionale dei lavoratori dello spettacolo che ha riempito le piazze italiane, Andrea Morelli ha preso la parola dando voce, davanti a una Piazza Monte Citorio gremita, a migliaia di persone che lavorano con la danza e che per lo Stato sono, da decenni, fantasmi. Il video qui www.facebook.com/danzaerrorsystem/videos
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