Dior incontra la danza: ed è subito magia

di Francesco Borelli
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A Parigi, l’alta moda incontra la danza e il balletto.

La Maison Dior, storica casa di moda fondata il 16 dicembre 1946 al 30 di Avenue Montaigne a Parigi, grazie ai finanziamenti dell’uomo d’affari Marcel BoussacI, ha trasformato le passerelle ispirando le proprie sfilate alle grandi danzatrici di oggi e del passato (come Isadora Duncan o Pina Bausch). Lo show, finalizzato alla presentazione della collezione primavera/estate 2019 è stato pensato come un caleidoscopio in cui la danza trascinante di Sharon Eyel, coreografa israeliana tra le più talentuose al mondo, si è fusa al tradizionale e solenne andirivieni delle mannequin.

Con alla base la musica techno del DJ Ori Lichtik, i ballerini giravano, ruotavano e gesticolavano con abbandono, mentre il cast sfilava in maniera quasi solenne. “L’esperienza della danza, la sua verità più intima, il fatto che rimanga un mezzo di espressione universale… sono tutti fattori che hanno stimolato la mia immaginazione. La maison Dior ha una grande tradizione per i vestiti di tanti balletti e mi è sembrato bello avviare questa collaborazione tra due mondi perché la danza come la moda parla del corpo. E sono partita dal corpo prima che dal pensare i vestiti, dai movimenti naturali di noi donne e la nostra grazia, perché ognuna deve trovare il proprio stile”.

Così parlò Maria Grazia Chiuri direttore creativo della maison che sotto a un immenso tendone issato sui prati dell’ippodromo di Longschamp, ha ideato lo straordinario allestimento che, letteralmente, ha incantato il folto pubblico presente.

Ѐ stata la libertà il leitmotiv della sfilata, una libertà che attraverso la danza si è espressa in un continuo intersecarsi tra abiti e ballerini, modelle e fonti di ispirazione eccellenti: Loïe Fuller, Isadora Duncan, Martha Graham, Pina Bausch indimenticabili danzatrici “che ballavano per sentirsi libere” sono state, infatti, ideali ponti immaginifici per creare suggestioni ricche di riferimenti ballettistici e sulla scena e sugli abiti firmati Dior.

Il binomio moda e danza, non certo nuovo considerando le collaborazioni nate negli anni tra grandi coreografi e stilisti, (basti pensare a Yves Saint Laurent e Roland Petit, Gianni Versace e Maurice Bejart), ha regalato un momento di grande intensità e suggestione, e chissà che non sia l’inizio di una ulteriore lunga scia.

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