Si dice che il tempo sia un gran dottore, che lenisca il dolore e che metta tutto nella giusta dimensione.
Dicono poi che il trascorrere dei giorni, dei mesi e degli anni attenui la nostalgia, che affievolisca il ricordo e che ciò che hai perduto ritorni nelle tue giornate in maniera delicata, quasi piacevole. E in parte è vero. Solo ciò che è stato bello si impone alla memoria e le persone che non ti sono più fisicamente accanto diventano presenze discrete, leggere, impalpabili.
Poi però accade che nella piacevolezza di un ricordo la malinconia abbia il sopravvento e che ti si stringa il cuore perché l’unica cosa che desidereresti è avere accanto la persona amata, poterla stringere e parlarle, chiederle un consiglio nei momenti difficili, o semplicemente condividere un lavoro che per molto tempo è stato di entrambi. E lei, la persona amata intendo, non c’è.
Sono passati due lunghissimi anni da quando Beatrice ci ha lasciati. Due anni in cui nulla è stato più uguale a prima. Due anni in cui molte cose sono successe e di cui lei è stata testimone silenziosa ma preziosa.
Queste righe veloci sono l’occasione di un ulteriore viaggio nei ricordi, in quei tanti momenti condivisi che l’hanno portata a essere l’anima di questo giornale che così grande successo ha tra tutti voi lettori. Lei con i suoi mille consigli, con la sua capacità di risolvere subito i problemi, col suo gusto impeccabile, che non è di tutti, il suo essere sempre positiva, la sua “leggerezza responsabile” che le donava la positività e la bellezza di un’età in cui si ha tutta la vita davanti. E tu la vita la sapevi mordere.
Sei con me ogni giorno. Ogni volta che mi siedo davanti allo schermo di un pc, ti penso. Perché Dance Hall News continua a parlare di te. Sei nella grafica, nei colori, in tanti articoli scritti. Sei e sarai sempre il mio vice direttore. Unica e rara, quella che sapeva leggermi nel pensiero, senza spiegare ciò che desideravo. Tu lo sapevi già.
“Nostro figlio”, così lo chiamavamo, compirà 6 anni nel giugno del 2020. Un compleanno importante che avremmo dovuto festeggiare assieme. Ma la vita non è sempre giusta e spesso, crudele e malvagia, ti obbliga a fare i conti con accadimenti di cui non sai e non puoi darti spiegazione.
Tu ci sarai però, perché ci sei sempre e perché meriti di continuare a vivere nella mia memoria, nella memoria di questa redazione, nella memoria della tua famiglia e dei tuoi amici, e di tutti i lettori che amavano i tuoi scritti e i tuoi pensieri.
Sei sempre con me, con tutti noi.