Emma Cianchi sul “Cielo” contemporaneo al Teatro Bellini di Napoli

di Massimiliano Craus
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Torna la danza al teatro grande del Bellini di Napoli con una protagonista assoluta della coreografia contemporanea partenopea quale Emma Cianchi, che peraltro insieme a Manuela Barbato è curatrice artistica della danza del teatro di Via Conte di Ruvo, abile a riproporre il vecchio titolo “Cielo” in un nuovissimo allestimento pensato ad hoc per l’occasione. Una coreografa ed un titolo che sanno tanto di sfida in un teatro d’altri tempi ma con un taglio sempre più contemporaneo del repertorio e delle idee. Fino all’ultimo “Cielo” in scena i prossimi 4 e 5 dicembre con i testi di Manuela Barbato, le video-creazioni di Gilles Dubroca, i suoni e le musiche di Dario Casillo, i costumi di Danilo Rao, le luci di Gessica Germini e con anche i disegni e l’animazione di Andrea Bolognino.

“Cielo” in questi giorni ci sembra il titolo più attuale possibile, con evidenti e dunque mai negati riferimenti all’universo femminile fatto di donne in carne ed ossa, dal passato ai giorni nostri, come ci spiega la stessa coreografa: “l’universo e le sue leggi, lo spazio e la sua potenza armonizzante e generatrice si confrontano con la matrice femminile che tutto crea e regola. Ishtar con la sua enigmatica stella a otto punte e prima Dea Madre ad essere venerata è la massima espressione del femminino nelle antiche civiltà. Dal suo mito derivano il culto di Iside, di Demetra, di Venere,  fino all’adorazione della Vergine Maria. Dal paganesimo al cattolicesimo un viaggio sensoriale che attraverso i millenni connette con l’universo e racconta con proiezioni, disegni e testi, il potere immenso della donna e la sua missione salvifica”.

E dunque il quinto appuntamento di danza sui quattordici previsti in cartellone al Teatro Bellini di Napoli segue l’onda contemporanea ed autoriale sempre più consolidata nelle corde dell’artista Emma Cianchi e delle co-curatrici artistiche della rassegna Emma Cianchi e Manuela Barbato, al loro secondo mandato alla guida della sezione coreutica del Teatro Bellini e stavolta in scena in prima persona a misurarsi con il pubblico esigente di uno dei più importanti palcoscenici della città.

E come se non alla maniera di Emma Cianchi? Lei stessa ci detta le parole-chiave del suo lavoro per incamminarci con lei in vista delle due serate del 4 e 5 dicembre: “la danza fluida e dinamica, arricchita da momenti più tipicamente teatrali, segue il movimento degli astri e ne svela il carattere magico e fisico in una dicotomia perfetta: parole e musica, suono e voce conducono lo spettatore a varie interpretazioni della parola “cielo” in un percorso semantico che attraversa i millenni tra legenda, scienza, filosofia e pura immaginazione. Danza, teatro, musica, videoproiezioni e interazione digitale: la combinazione tra diverse discipline e la collaborazione tra artisti di provenienza differente dà vita ad un lavoro avanguardista in cui l’elemento magico va di pari passo con l’interpretazione ostinatamente razionale. Magia, irrazionale, razionale: “Cielo”, una moltitudine di donne, un’incessante danza evocativa in un’incessante crescita di dinamiche, direzioni, forze per raccontare il femminile e i suoi molteplici aspetti , in uno spettacolo al limite del magico e del misterioso”.

Magia e mistero che hanno sempre contraddistinto il lavoro passato e recente di Emma Cianchi, sin dai tempi delle sue primissime performance nel solco della Tecnica Nikolais e di tutto l’armamentario contemporaneo e video-coreutico assorbito in anni di formazione qua e là per il mondo. E così dopo tanta presenza agli eventi del Napoli Teatro Festival, cinema e televisione ecco una serie di innumerevoli premi e la co-direzione artistica della sezione danza al Teatro Bellini. Un percorso ad ostacoli che l’ha vista eccellere allo scorso “Coreografo Elettronico”, tanto per restare in tema di vide-produzioni, ed in una lunga sequenza a Bari, Firenze, Mantova, Lucca, Volterra, Salerno, Lecce a cornice di produzioni esportate negli ultimissimi anni anche a Varsavia, Praga, Lisbona e su e giù per la Penisola.

Un viaggio avvolto nella magia e nel mistero, dunque, con un cielo pieno zeppo di emozioni da raccontare, stavolta centrate sull’universo femminile come la chiosa di Emma Cianchi ci aiuta a comprendere meglio: “nello spazio apparentemente definito, eppure immenso, dove ogni cosa è intuibile ma mai manifesta una luce soffusa svela il femminile e accompagna l’intreccio relazionale tra attrazioni e repulsioni, istinto di conservazione e di distruzione. Un disegno dinamico e ancestrale da cui si sprigionano movimenti dal ritmo crescente e che vede la sua genesi nell’estasi mistica fino alla connessione con l’infinito: un incessante cercare, un inevitabile confronto, un eterno domandare dinnanzi all’immensità del Cosmo”. 

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