La rassegna dedicata alla danza “Evoluzioni” si declina nelle diverse sedi che fanno capo al Teatro Stabile del Veneto: il Goldoni di Venezia il Verdi di Padova e il Nuovo di Verona.
Il prossimo venerdì alle 20:30, proprio nella “Serenissima”, andrà in scena Aterballetto con Trittico, uno spettacolo in tre momenti che permettera al pubblico di comprendere le diverse sfaccettature della compagnia, nonché la versatilità dei suoi danzatori.
La serata si apre con Lego di Giuseppe Spota; Ponti, legami, strade da seguire per cercare se stessi, per cercare amore, amicizia, famiglia, vita. Ecco che nell’intricato dedalo cittadino prendono vita relazioni casuali e non, incontri fortuiti o voluti. Tuttavia, la città nasconde insidie, percorsi obbligati o passaggi interrotti. In Lego si indagano le reazioni di chi perde l’orientamento, per sempre o per un istante, in questo labirinto di vie e vicoli.
Prende invece il titolo dalla sua durata 14’20’, un estratto dall’opera originale intitolata 27’52”. La coreografia porta la firma di Jiří Kylián, il quale ha voluto dedicare un suo lavoro al tempo e a cosa sia per l’uomo. Astratto o concreto? Invenzione o realtà? Quel che resta di certo è che il nostro tempo è scandito da due brevissimi momenti, il momento in cui nasciamo e quello in cui moriamo – così afferma lo stesso Kylián – L’opera che ho realizzato non riguarda solo il “tempo”. Affronta anche altri temi quali la velocità, l’amore e l’invecchiamento. In effetti è tutto molto semplice, ma anche incredibilmente complicato e, di sicuro, totalmente inspiegabile.
Inizia a piovere; quel cane, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, perde improvvisamente la strada del ritorno, la pioggia ha inesorabilmente cancellato tutte le tracce. Ultimo momento della serata, Rain Dogs prende forma da qui, quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, e l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa. Restano solitudine e smarrimento, e l’animo scivola in una profonda crisi di identità da cui risollevarsi diventa scopo e condizione esistenziale.
Il 15 dicembre, il Teatro Goldoni ospiterà, sempre all’interno della rassegna, Isolotto della Compagnia Virgilio Sieni, ideato ed eseguito dallo stesso coreografo e direttore, su musica dal vivo di Eivind Aarset.
In questo assolo, lo spettatore segue il corpo del danzatore nel momento in cui viene edificato lo spazio, cercando di dare un contorno a qualcosa di indefinito. Che cos’è danzare se non mettersi in cammino, curiosi dei nuovi margini che l’arcipelago del corpo lascia apparire? Le danze in serie che compongono Isolotto esplorano le infinite diramazioni del corpo e del suo movimento.
Lego
Coreografia, allestimento e costumi di
Giuseppe Spota
Musiche: Ezio Bosso, A Filetta, Jóhann Jóhannsson,
Ólafur Arnalds/Nils Frahm
Luci: Carlo Cerri
Video e sound design: OOOPStudio
Realizzazione costumi: Francesca Messori – Sartoria Aterballetto
14’20’’
Coreografia Jiří Kylián
Musica: Dirk Haubrich (nuova composizione, basata su 2 temi di Gustav Mahler)
Scene: Jiří Kylián
Costumi: Joke Visser
Luci: Kees Tjebbes
Rain Dogs
Coreografia di Johan Inger
Musica Tom Waits
Scene e Costumi Johan Inger
Luci Peter Lundin
Isolotto
Ideazione e interpretazione: Virgilio Sieni
Musica: Eivind Aarset eseguita dal vivo dall’autore alla chitarra elettrica
Produzione: Compagnia Virgilio Sieni
In collaborazione con: Emilia Romagna Teatro Fondazione
Crediti fotografici: Anceschi-Bonazzi, Chiara Ferrin