Tra i tanti eventi e le occasioni di studio che offre l’estate italiana, è doveroso ricordare il capostipite di tutti i Festival di danza del nostro Paese, ovvero il prestigioso Festival Internazionale del balletto di Nervi, manifestazione culturale d’eccellenza che fece la storia. La sua esistenza era legata al nome di Mario Porcile (1921 – 2013) che con grande ambizione e tenacia dedicò la sua vita alla danza, la sua vera passione, nonostante fosse dottore in legge.
Tutto cominciò nel primo dopoguerra quando Porcile, tornato dalla prigionia in Germania, cominciò ad organizzare spettacoli e nel 1953, inaugurò una scuola di danza nel cuore di Genova con Ugo dell’Ara (1921 – 2009) primo ballerino e coreografo di successo nonché fondatore del primo periodico di danza del dopoguerra, “Il Cigno”. Organizzata sul modello della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, la sede giunse fino a 300 allievi tra i quali Paolo Bortoluzzi e Vittorio Biagi. Porcile era bravo nel riconoscere i giovani talenti e dava loro la possibilità di studiare gratuitamente nella sua scuola. Nella sede storica, oggi, Danza Luccoli 23 A.S.D di Angela Galli porta avanti la tradizione.
L’8 luglio 1955, in un clima di entusiasmo generale, si svolse ai Parchi di Nervi il primo “Festival internazionale del balletto” con ospiti illustri. Due nomi per tutti sono quelli del Grand Ballet du Marquis de Cuevas (compagnia di altissimo livello che si sciolse in seguito alla morte del suo fondatore, nel 1962) e di Alicia Markova. Fu l’inizio di un sogno durato circa cinquant’anni che trasformò Genova nella capitale assoluta della danza in cui giungevano appassionati e giornalisti da tutto il mondo. Il Maestro Mario Porcile oltre ad essere a capo della grande macchina organizzativa, era abile nel creare un’atmosfera in cui fosse piacevole ritornare, come ricordano molti artisti. Un vero impresario dalla personalità unica, stimato da tutti e attivo in un periodo favorevole alla costruzione di nuove forme di spettacolo, epoca di cui è importante parlare ancora: il presente, infatti, si spiega con la storia.
Il pubblico che occupava una platea di circa 2600 posti (vi erano il Teatro Taglioni ed il più piccolo Teatro Cecchetti) accoglieva calorosamente gli spettacoli, alcuni dei quali davvero maestosi, e le proposte artistiche esclusive. Per esempio, per la III edizione che fu un omaggio all’ Ottocento italiano, Anton Dolin ricostruì il famoso Pas de quatre che nel 1845 riunì le quattro stelle Maria Taglioni, Carlotta Grisi, Fanny Cerrito e Lucile Grahn, e lo ripropose con tre étoile del momento, Alicia Markova, Yvette Chauviré e Margrethe Schanne alle quali fu affiancata una giovanissima Carla Fracci, neodiplomata alla Scala. Nel 1961 arrivò Rudolf Nureyev entrato, dopo aver chiesto asilo politico in Francia, nella Compagnia del Marchese de Cuevas che vantava i più grandi talenti dell’epoca. Lo spettacolo era La bella addormentata ed accanto al “genio della danza” si esibirono le grandi Yvette Chauviré e Rosella Hightower. Nel 1962 a Londra, il balletto “Giselle” lanciò la coppia Rudolf Nureyev – Margot Fonteyn e nel luglio dello stesso anno i due furono a Nervi con il Royal Ballet, per la prima volta insieme ne Il lago dei Cigni (foto).
Le maggiori compagnie di ballo passarono da Nervi: Bolshoi, Kirov, San Francisco Ballet, Corpo di ballo del Teatro alla Scala, Ballét du XXe siècle, Nederlands Dans Theater, New York City Ballet, Frankfurt Ballet, Martha Graham Dance Company, Dance Theatre of Harlem, Merce Cunningham Dance Company, Ballet Preljocaj, Alvin Ailey American Dance Theatre, per citarne alcune. Sin dalle prime edizioni, il Festival ospitò anche il folklore e quindi compagnie di danze popolari come il Balletto Nazionale Croato Di Zagabria e il Balletto Nazionale della Guinea. Tra i più grandi personaggi della danza internazionale che hanno calcato il palcoscenico genovese ricordiamo i già citati Fonteyn e Nureyev, Luciana Savignano, Alicia Markova, Ekaterina Maximova, Vladimir Vassiliev, Erik Bruhn, Massimo Murru, Sylvie Guillem, Marta Romagna, Tero Saarinen, Antonio Gades, Bill T. Jones, Massimiliano Guerra, Roberto Bolle, Roland Petit, Carolyn Carlson… Maurice Béjart fu consulente artistico nel 2000 e nel 2001 quando la manifestazione ha avuto sede al Teatro Carlo Felice. Molti anni prima anche Massine e Petit ricoprirono la carica di Direttore artistico del Festival.
Spesso Mario Porcile ed il famoso fotografo Serge Lido allestivano meravigliosi set fotografici nei Parchi. Molti di questi scatti sono stati recentemente esposti nella mostra allestita presso il Palazzo Ducale di Genova fino al 24 luglio 2016, evento collaterale dell’ edizione zero del Festival “Genova Outsider Dancer” dedicato alla danza contemporanea. Dislocata in più sedi ma ideata dal Teatro Carlo Felice, l’iniziativa non è nata con lo scopo di riportare in vita Nervi, cosa difficile ai giorni nostri, ma con la volontà di restituire a Genova e al suo pubblico della danza, la possibilità di godere di quest’arte. Sul modello dello storico evento, si sono tenute anche delle lezioni di danza. Per alcune edizioni, infatti, Nervi fu anche occasione di studio con grandi Maestri grazie allo “Stage internazionale di danza”, manifestazione correlata al Festival. Tutto era pensato per funzionare e funzionò, fino all’ultima edizione del 2004.
Al genio di Mario Porcile sono andati numerosissimi premi e riconoscimenti inclusa una Laurea Honoris Causa in Scienze dello Spettacolo all’Università di Genova. Da ricordare il premio Positano del 1970 “al famoso organizzatore del Festival di Nervi”. In realtà Porcile fece molto per la danza anche in altre città. Certamente per lui la vera gioia sarebbe stata vedere la rinascita del Festival, un sogno che non si realizzò nonostante le numerose iniziative che tentarono di riportare in auge il discorso. A Varazze (SV) gli è stato recentemente dedicato il Premio Speciale Palcoscenicodanza assegnato con Assessorato alla Cultura a celebrità della Danza Internazionale con la motivazione “colui che ha portato la vera Danza a Genova col Festival Internazionale del Balletto di Nervi”.
Si può dire che il Festival abbia svolto un’importante funzione di promozione culturale connettendo il pubblico con le più grandi realtà del mondo della danza che sono quelle che hanno le risorse per mantenere e diffondere il repertorio dei vari stili. Anche conservare e trasmettere la memoria è un’operazione di promozione culturale e sarebbe auspicabile l’incoraggiamento di azioni per la tutela di questo passato glorioso che va raccontato e mostrato, con il sussidio del materiale fotografico e video, alle nuove generazioni.
Crediti fotografici: Cro.ME Fondo Mario Porcile