Finché c’è tango c’è vita festeggia il “Dia Nacional del Tango” – Giornata Nazionale del Tango

di DANCE HALL NEWS
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Era la notte dell’11 dicembre 1965 quando Ben Molar attraversava a piedi “l’angolo magico” del tango della città di Buenos Aires tra la strada Corriente ed Esmeralda, là dove  sono presenti i grandi teatri, quello stesso angolo magico cui nel 1933 é stato dedicato il brano intitolato Corriente y Esmeralda.

Ben Molar è un personaggio quasi mitologico della porteña Buenos Aires: sin da giovane fu autore lui stesso e appassionato animatore della comunità tanguera della charlas dei caffè letterari, comunità che ha fatto la storia dell’Argentina: Molar strinse  amicizie importanti connotate sempre da profondo affetto con Julio De Caro, Aníbal Troilo, Enrique Cadícamo, Tita Merello e tanti altri.

Molar stava andando a casa  del grande musicista Julio De Caro quella notte a festeggiarne il compleanno quando gli venne alla mente che anche Carlos Gardel, il cantante per eccellenza del tango,  era nato quello stesso giorno.

La Musica e  la Voce per antonomasia del tango erano nati l’ 11 dicembre, forse non era un caso, forse era un segno del destino  e comunque fosse era certo che quella data andava riconosciuta e celebrata.

Finché c’è tango c’è vita festeggia quindi oggi la giornata dell’11 dicembre che é stata dichiarata  “Dia Nacional del Tango”  – Giornata Nazionale del Tango – con decreto del Governo della Repubblica Argentina, nel dicembre del 1977.

Prima di raggiungere un riconoscimento a livello del governo centrale, il riconoscimento di “Dia del Tango” era avvenuto solo a livello locale, da parte della Città di Buenos Aires.

Ben Molar  riuscì infatti a coinvolgere per prime tante importanti istituzioni locali legate al Tango Argentino e solo successivamente provò a  livello del governo centrale dove il compito divenne naturalmente più difficile.

Dopo grandi lotte, il 29 novembre 1977 riuscì ad ottenere il riconoscimento dalla  Municipalidad della città di  Buenos Aires che ufficializzava la commemorazione a livello locale e il 19 dicembre 1977 fu sancito il riconoscimento su tutto il territorio nazionale.

Fu una data importantissima per il tango così come più tardi lo furono altre due: nel  2003 l’Unesco dichiarò la voce di Carlos Gardel  Patrimonio Culturale dell’Umanità e il 30 settembre 2009 lo stesso tango divenne Patrimonio dell’Umanità!

Forse a chi ancora si chiede e non comprende quale sia la differenza del tango con altri balli, bisognerebbe semplicemente ricordargli queste tre date.

E c’è una data nella vita di tutti noi che segna l’inizio del nostro tango, del momento in cui abbiamo deciso di fare il nostro primo passo di tango.

Per ognuno di noi c’è stata una ragione importante, profonda anche per chi si è avvicinato per sola curiosità: se si rimane nel tango certamente è perché con esso si crea un legame importante, connesso con quella parte più profondamente umana che abbiamo tutti e che è la nostra parte più fragile, più delicata, che il difficile cammino della vita di tutti noi mette a volte a dura prova.

Ecco, nel tango c’è un legame profondo con il nostro saper rinascere dalle difficoltà dell’esistenza.

Come faccia, quale sia la sua magia non si sa; se sia tutta un’illusione non si sa… “splendo solo nel tango” ha scritto sulla sua pagina Facebook uno di noi…”in esso rinasco ogni volta ”….

Forse è questa quell’umanità che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio e che la giornata dell’11 dicembre celebra, quella capacità di riconoscere a noi stessi di essere, nonostante tutto, umani, forse a volte troppo umani, ma certamente meravigliosamente umani!

Come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio!

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