Finche c'è tango c'è vita questa settimana omaggia un grande musicista e compositore argentino che ci ha lasciati qualche giorno fa alla magnifica età di 98 anni e che é l'autore di uno dei tanghi per me più intriganti: il Maestro Mariano Mores autore di Tanguera.
Pianista, compositore, direttore d'orchestra nasce nel barrio di Sant’Elmo da una famiglia di musicisti e con un papà ballerino, il piccolo Marianito non poteva che con passione diventare artista.
Autore dei brani più famosi che hanno segnato l'epoca d'oro del tango negli anni ’40 e ’50, fra cui gli eterni Cafetin de Buenos Aires e El Firulete, ha collaborato per anni con un altro grande del tango, Francisco Canaro, per poi creare la sua orchestra.
Mariano Mores pensava a un vasto progetto di tango sinfonico e vedeva nella grande orchestra il suo obiettivo e realizzazione. Portare il tango popolare agli alti livelli della musica sinfonica era la sua visione. Arrivò a dirigere un’orchestra con 300 elementi, un impegno monumentale, e suonó anche per il presidente Peron.
Fu soprannominato il Gershwin argentino per la sua ricerca musicale raffinata e fusa di echi “ alternativi”; seppe seguire il cambiare e l'innovazione dei tempi apprezzando l'uso di sintetizzatore, chitarra elettrica, organo, batteria, percussioni.
Tanto ha vissuto il grande Maestro: la politica del presidente Peron, la dittatura, il “ divieto” del tango, la globalizzazione e la sua internazionalizzazione, la prematura morte di un figlio sempre ricordato nei concerti; ha fatto cinema, teatro, mega show, concerti a New York, Giappone e Londra negli anni ’90.
I suoi tanghi sono stati ripresi da noti cantanti spagnoli e ballati anche da famosi pattinatori russi.
Ma un tango sopra gli altri per me regna sovrano, ed é Tanguera, scritto nel 1955 e mai dimenticato negli anni a venire da artisti, ballerini, musicisti.
Tanguera é il termine che ancora oggi identifica la donna che balla tango, potente ed evocativo.
Ecco qui una versione del 2011 suonata da una grande orchestra:
https://m.youtube.com/watch?v=Y2OyQILLIAE
Il tema strumentale di Tanguera dallo stile profondamente sinfonico , porta con sé nelle sue note elegantemente sfrontate e seducenti l’emblema della visione della donna nel tango così come la ballerina Mora Godoy appuntó nel 2002 quando creó uno spettacolo dedicato all'elemento femminile nel tango:
“ dal momento in cui la donna nel tango indossa calze a rete, tacchi alti, abito seducente, diventa la protagonista della scena e col suo sguardo sicuro e pieno di seduzione, si contrappone alla figura maschilista dell'uomo nel tango”.
Come lasciano trasparire queste parole, il confine con l'idea della prostituta é sempre sottile e d'altro canto non dimentichiamo mai le origini di questo ballo.
Quindi forse é per questo forte legame con la donna di strada che nel 2001 il grande film Moulin Rouge diretto da Baz Luhrmann include la scena emblematica, che tutti associamo alla memoria dello stesso film, del famoso Tango di Roxanne dove sono fuse Tanguera e la meravigliosa Roxanne di Sting, canzone dedicata non a caso a una prostituta di cui si innamora gelosamente e disperatamente un uomo che le urla cantando:
“ non devi accendere le luci rosse camminando per la strada per soldi…non ti importa se è giusto o sbagliato….non posso combattere i miei sentimenti, sei libera di lasciarmi, ma non di tradirmi”.
Tanguera e Roxanne, due donne forti e potenti nell'immaginario maschile e non solo, così come Traviata, Carmen, la Signora delle Camelie, donne che sí certo, si prostituivano ma per cause oneste dopotutto, e dopotutto si innamoravano anche loro cercando in quell’amore la loro salvezza.
Un applauso in standing ovation per Mariano Mores dunque che ci ha lasciato una immensa eredità di arte dalla quale ancora oggi possiamo trarre ispirazione.
E come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c'è tango c'è vita!
Un abbraccio!