Finche c’è tango c’è vita questa settimana entra in milonga, la sala dedicata al tango

di Vittoria Maggio
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Finche c'è tango c'è vita entra in milonga, la sala dedicata al tango dove ogni ballerino si confronta con se stesso e con gli altri sui passi di questo ballo almeno due o tre volte a settimana.

Prima di arrivare  in milonga, cominci già a sentire il suono della musica lungo la strada e, soprattutto se sei alla ricerca di un posto che non conosci, le tue orecchie a guisa di notturno pipistrello, si tendono al massimo alla ricerca del suono amato che ti condurrá al luogo ancora segreto.

La milonga ideale é  il sogno di tutti, di chi la gestisce e di chi la frequenta; é un po' un’utopia e forse questo è il suo bello perché diventa così la proustiana ricerca della milonga perduta.

E perduta proprio di recente é una delle milonghe più storiche di  Buenos Aires,  anche se perduta solo per i lunghi mesi che serviranno alla ristrutturazione di questo luogo storico.

Si chiama Confiteria Ideal, caffetteria e sala da the di Suipacha 384 a pochi metri dal famoso obelisco, nel cuore portegno di Buenos Aires. Dal 1912 ha visto ballare e suonare musica, anche se ad essere precisi il tango é diventato la sua anima e ragion d'essere nella seconda metà del secolo.

L’imponente locale, costruito su due piani, fu  fondato da un commerciante spagnolo che usó  quanto di meglio disponibile in Europa:  marmi per le scale, lampadari originali francesi a forma di “ ragno” o di candelabro,  bicchieri in cristallo di Bohemia, pavimenti in raffinato legno di Schiavonia,  gigli dipinti e intarsiati nelle pareti e sugli specchi antichi  che richiamano gli  stemmi reali francesi medioevali.

Tutti sono passati da questa milonga ideale: turisti, ballerini e personaggi famosi come Jorge Luis Borges, che tanto di tango ha parlato nella sua opera, Evita Peron, Maurice Chevallier, Robert Duvall, Carlos Gardel, cantanti e artisti anche solo incuriositi da questo luogo tempio del tango.

In Italia una sala così Belle Epoque forse non l'abbiamo, anche se regge bene il paragone il Salone Margherita di Napoli, conosciuto come il primo Cafè Chantant d’Italia e nato nel 1890 per idea dei fratelli Marino di Napoli sulla scia del successo dei cafè-chantant parigini  Mouline Rouge e Folies Bergere.

Quasi del tutto distrutto dalle bombe del 1943, fu ricostruito, richiuso, riaperto e ospita da qualche anno serate di milonga molto eleganti dove si respira un'atmosfera di altri tempi.

A Milano ci sono due edifici che meriterebbero molto di più, come Palazzina Liberty e l'ex Macello di viale Molise, due spazi di rara bellezza, con tanto di sala balconata che lascia a bocca aperta nonostante la decadente e fatiscente apparenza. 

In estate col caldo si va alla ricerca della milonga ideale all'aperto e proprio questo weekend si é ballato tango sulla splendida Terrazza Mascagni di Livorno che ospita un numero incredibile di tangueri provenienti da varie città.

Luogo elegante e suggestivo sul lungomare, é un ex Forte trasformato nel 1925 in grande piazza per occasioni di festa.

Delimitata verso il mare da una sinuosa balaustra formata da migliaia di eleganti colonnine, con il famoso  pavimento a scacchiera di quasi nove mila metri quadrati e  34.800 piastrelle bianche e nere….é appuntamento tanguero estivo atteso e desiderato. Il tramonto, la luna e le onde del mare fanno tutto il resto!

Ma noi tangueri non abbiamo sempre bisogno di luoghi ideali come quelli appena raccontati: il più delle volte ci basta solamente un po' di spazio, buona musica, buoni amici, una birra, una camicia di ricambio per i cavalieri o un paio di scarpe di riposo per noi dame e la famosa “buona onda tanguera” la creiamo ovunque… con una mirada e con la nostra passione!

Come sempre  buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà…A chi vive insomma perché Finché c'è tango c'è vita!

Un abbraccio!

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