Finchè c’è tango c’è vita – La Milonga de Buenos Aires

di Vittoria Maggio
1,K views

Finché c'è tango c'è vita accelera il ritmo questa settimana e vi propone una tanda di milonga!

Per un lettore che non balla tango c'è bisogno di una minima spiegazione. Tanda e Milonga, sembra ed è una sorta di linguaggio esoterico! Vi assicuro che alle prime lezioni di tango c'è tutto un mondo da imparare che affascina sin dal primo passo base, ma che richiede impegno e desiderio di entrare in una sorta di circolo che ha il suo linguaggio verbale e non verbale, codici comportamentali, le sue regole!

Per semplicità la milonga é la sala da ballo dove si balla tango ed è uno spazio generalmente ampio, ma sovente anche piccolo, contornato da tavolini con sedie oppure semplicemente da sole sedie dove i ballerini e le ballerine attendono il momento del ballo, si riposano e bevono un drink.

La milonga é però e soprattutto anche un genere musicale che insieme a tango e vals, riempie le notti di ballo tanguere che hanno delle sequenze di brani ben precise chiamate  tande, strutturate e proposte dal deejay della serata definito musicalizador, ma di lui parleremo prossimamente.

La milonga come genere musicale nacque nei primi anni del novecento nelle case da ballo più povere ed è ancora oggi ritenuta la parte povera del tango, l'anima meno prestigiosa e sicuramente quella più giocosa. 

Sembra facile quindi e invece così non è, anzi il vero ballerino di tango si vede proprio al momento della milonga. 

La pista da ballo generalmente si svuota e sale l'ansia da prestazione???? Poiché i passi della milonga mettono a dura prova i ballerini in quanto il ritmo si velocizza rispetto al tango e i passi diventano più rapidi e precisi. Non c'è tempo per correzioni e sfumature e gli errori possono diventare evidenti poiché non si ha il tempo di nasconderli come capita nel tango o nel vals.

Non c'è il tempo per i grandi passi, boleos o sacadas, la musica scappa e bisogna starci sopra, coi piedi ben inchiodati a terra e tutto il corpo coinvolto, passi corti e attenzione a dove si va.

E a volte negli sguardi che gli uomini si scambiano mentre ballando prestano attenzione a non scontrarsi, si intravedono ancora i “coltelli” coi quali molto probabilmente si sfidavano i compadritos argentini della prima metà del secolo scorso fuori dalla sala ballo. Non dimentichiamo infatti che il significato  etimologico di milonga non solo é parola, ma anche litigio con un origine poco chiara, forse africana, creola, oppure di quella sorta di Europa mescolata che si trovò insieme a Buenos Aires.

Quando in sala arriva una tanda di milonga, si avverte un momento di suspense:  i ballerini sembrano guardarsi  con il grande punto di domanda, soprattutto se non ci si conosce ancora, chiedendosi solo con lo sguardo “ tu fai milonga?…. e per qualche frazione di secondo si attende un cenno di assenso o meno.

Non dico che il terrore corra sul filo o meglio sulla pista, ma una sorta di ansia da prestazione  c'è, ammettiamolo tangueri! 

Quindi non è infrequente ballare  milonga con chi già si conosce per andare  abbastanza sul sicuro, sul già conosciuto che rassicura chiunque e quindi cogliere la sfida di questo ritmo tra le braccia di chi sai già come ti porterà …oppure é davvero un grande test ardimentoso approcciare questo genere con chi non si è mai ballato!!! Li davvero “o la va o la spacca”!!! 

Oltre ad avere assimilato la tecnica dei passi e soprattutto averla davvero nel corpo e avere finalmente “nei piedi” il maledetto traspié, una sorta di contrattempo, di rimbalzo che ti deve diventare naturale altrimenti non sarà mai un bel traspié, oltre a questo,  la famosa connessione nella coppia deve essere molto alta poiché  é davvero portata ai massimi livelli. Se non si riesce a stabilire, si farà una tanda di milonga irrecuperabile dove entrambi i ballerini inevitabilmente penseranno che é stata “colpa” dell'altro.

Ancora mi ricordo in una milonga genovese un paio di anni fa un ballerino che non conoscevo quasi in malo modo mi disse “ ma che fai rock'n'roll invece di milonga?”….Sicuramente io allora ero ancora poco padrona di questo genere, ma io pensai che fosse lui a non portarmi bene, forse la verità più onesta era che non avevamo stabilito connessione!

Le milonghe più note e amate sono quelle del grande compositore Francisco Canaro e sono datate verso la fine degli anni trenta: “La milonga de Buenos Aires” é la mia preferita ma amo molto anche “Milonga Sentimental” e “Milonga Criolla” che ti riporta davvero a un mondo lontano, colorato e pieno di anima Argentina. Naturalmente  ce l'ho un ballerino che preferisco su gli altri e  che attendo con gioia per la tanda di milonga e con il quale la connessione stabilità é perfetta, ma non svelerò il suo nome….da lui mi lascio portare senza nulla più a cui pensare! 

Come sempre  buon Tango a tutti o meglio buona Milonga, a chi già la balla e a chi inizierà a ballarla dopo aver letto questo articolo. E poiché Finché c'è tango c'è vita, guardiamoci insieme i video di due note milonghe ballate delle due coppie che io preferisco in questo genere musicale:

Miguel Zotto e Daiana Guspero

https://m.youtube.com/watch?vi=_pjFhyCwoC4

Sebastian Arce e  Mariana Montes

https://m.youtube.com/watch?autoplay=1&v=q6-llFEFFDU

Un abbraccio.

Articoli Correlati

Lascia un Commento