Presentazione spettacolare per il debutto editoriale di Marco Auggiero, coreografo e direttore artistico della Mart Dance Company. In scena al Teatro Augusteo di Napoli, l’autore ha presentato una suite tratta dal repertorio della sua compagnia per presentare “Flow”, edito da DWS Model ed in distribuzione su Amazon. Non è casuale la dicitura “Contemporary Dance Research” in copertina con la prefazione di Martine Mattox e la specifica del “diario di viaggio nel mondo della Mart Dance Company: la scena, il palco, le coreografie. La scuola, le tecniche: dalla danza contemporanea, al modern fino al balletto classico.”
Marco Auggiero è interprete, coreografo e direttore artistico di una compagnia premiata a Bolzano, ad “Oriente-Occidente” ed in altri festival con la Mart Dance Company strumento tangibile di quanto teorizzato nelle centotrentasei pagine di “Flow”. In verità è un libro scritto e pubblicato in due fasi per via della brusca interruzione con la prematura scomparsa dell’amico fidato Arturo Capasso. Un lutto che è stato metabolizzato con la scrittura della stesura definitiva del libro immaginato insieme anni prima.
Strutturato in otto capitoli, nel primo si narra la storia vissuta in primissima persona proprio da New York al ritorno in Europa. Il secondo capitolo di “Flow” è invece una carrellata di esperienze e sperimentazioni coreografiche che si legano indissolubilmente al terzo capitolo dedicato a “Flow”, ovvero metodo, tecnica e linguaggio. Il quarto capitolo è centrato sui titoli “Nemesis”, “Human Waren”. “Arranca”, “Ovo” ed “Ecos”. Il quinto capitolo è una serie di considerazioni sulla danza in Italia, soprattutto su “quanta strada c’è ancora da fare” a parere di Marco Auggiero. Il sesto capitolo è invece un vademecum sui vantaggi della danza e su come scegliere l’accademia di danza ideale con alcuni suggerimenti. Il settimo e l’ottavo capitolo sono dedicati infine alle ultimissime creature di Marco Auggiero: il Mart Professional Program e l’Arenile Dance Festival.
E’ sfogliando le pagine di “Flow” che si conosce l’uomo che si cela dietro l’artista. Un uomo che ha affrontato viaggi ed esperienze che l’hanno forgiato nell’artista che è oggi, proprio come lascia intendere nella sua prefazione Martine Mattox. E che lo stesso autore non nasconde, rivelando confessioni intime del suo personale dietro le quinte. Proprio questo approccio informale rende “Flow” leggibile e godibile soprattutto per i non addetti ai lavori, pubblico al quale pare tendere l’autore a braccetto con il suo editore. Andare alla scoperta di tanti lettori spaventati dall’editoria di danza impegnata o addirittura elitaria. “Flow” è invece adatto al vasto pubblico dei curiosi di tutte le fasce d’età ed agli amanti delle biografie a tutti i costi.
“Sono molto felice di aver realizzato il mio sogno – dichiara l’autore – che credevo irrealizzabile fino a qualche mese fa. Ora non devo far altro che riportare in scena ed in sala tutto quello che ho vissuto in questi lunghi anni in giro per il mondo. In un viaggio a ritroso che ho scelto di fare dal contemporaneo al balletto classico passando per il modern. Non mi resta che augurare a tutti i lettori un viaggio meraviglioso nel mondo della danza che è in ciascuno di noi.”