Giorgio Camandona; seconda stella a destra e poi…Il nuovo “Peter Pan” si racconta

di Fabiola Di Blasi
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Ho incontrato Giorgio Camandona reduce dal successo di “Peter Pan il Musical” al Teatro LinearCiak di Milano. Giorgio, classe 1985, ha rivestito il ruolo del protagonista in questo capolavoro del musical italiano (con le musiche di Edoardo Bennato) che a dieci anni dal suo debutto continua ad incantare grandi e piccini.

Com’è nato il tuo amore per il musical e quando hai capito che volevi farne la tua professione?

Diciamo che io ho iniziato tardi con il musical, ho studiato danza sin da ragazzino, poi ho aggiunto il canto e ho studiato queste due materie fino ai 20-22 anni. Nel frattempo frequentavo anche l’università ed ero a pochissimi esami dalla laurea quando ho incontrato una persona che mi ha detto: “Ma tu sei sicuro di non voler fare teatro nella vita, di non voler ballare?” e così…ho cambiato rotta ed ho deciso di iniziare a studiare per fare della danza del canto e della recitazione la mia professione!

Fino a quel momento avevo sempre pensato che artisti si nascesse, il che è vero per quanto riguarda la parte interiore di noi però è anche vero che per fare questo lavoro bisogna studiare, così come si studia per fare il medico o il giornalista, per esempio. A quel punto ho fatto un’audizione per un’accademia professionale a Milano, dove poi mi sono diplomato.

Molto significativo è stato anche un viaggio a Londra che ho fatto poco prima di entrare in accademia. Un viaggio di tre giorni in cui ho assistito a cinque musical ed ho visto per la prima volta quello che avrei voluto fare nella vita. Sono tornato da quel viaggio con la spinta e l’entusiasmo che  ci vogliono per iniziare questa carriera.

Ti abbiamo già visto in altri titoli come Grease, Pinocchio, Frankestein Junior, Sarà perché ti amo, Replay… Peter Pan è un traguardo o un punto di partenza?

Bella domanda. Mi piace pensare che tutto quello che ho fatto fin' ora mi abbia permesso di affrontare questo ruolo con tranquillità, mi sento pronto per una responsabilità cosi grande. Ma è anche vero che voglio considerare questo come un punto di passaggio e spero che sia l’ inizio di tante altre esperienze così belle e stimolanti.

Che emozione si prova a vestire un ruolo che per molti anni è stato interpretato da Manuel Frattini, uno dei massimi esponenti del musical in Italia? Aver lavorato con lui ti ha ispirato in qualche modo nel trovare il personaggio?

Io penso che un ruolo sia per forza diverso ogni volta che cambia l'interprete che lo rappresenta, perché ci sono un nuovo corpo, una nuova voce, e una nuova emotività in gioco. Quindi il mio Peter Pan è sicuramente diverso da quello di Manuel Frattini, anche se sono molto felice di aver avuto proprio Manuel come amico e grande sostenitore in questo mio percorso di "creazione " del personaggio. Manuel è molto generoso. Sono fiero di poter interpretare un personaggio così completo artisticamente anche grazie al suo sostegno.

Se dovessi descriverti quali aggettivi useresti?

Ho un carattere particolare…sono curioso e affascinato da tutto ciò che è diverso, diverso da me, diverso da quello a cui sono abituato. Non ho molte mezze misure e quindi sul lavoro e nella vita passo dall’ essere la persona più giocosa e spiritosa a quella più seria e concentrata. E poi credo di essere una persona generosa.

Nel panorama internazionale qual è il tuo “musical della vita”, quello a cui sarai sempre affezionato, che riguarderesti all’infinito e perché?

Amo la musica rock e sono molto attratto dai musical pop-rock, in particolare sono un grande fan dei Queen, quindi sono molto legato a “We will rock you” (prodotto proprio dai Queen) anche perché è il primo Musical che ho visto. L’ho visto a Londra e rivisto più e più volte in Italia: non mi stanca mai. Ultimamente mi sono anche lasciato affascinare dalla magia di “Once” sempre a Londra.

Che consiglio daresti a chi oggi vuole intraprendere una carriera come la tua?

Credo di aver fatto un percorso molto “normale” per arrivare fino a questo bel ruolo…Ho frequentato un’accademia professionale di musical (MTS  – Musical the School) fino al diploma, ho iniziato a lavorare in produzioni piccole, nel corpo di ballo… Poi è arrivato il primo contratto con la Compagnia della Rancia, poi i primi ruoli…fino a Peter. Credo quindi che consiglierei di studiare molto e con curiosità perché ogni insegnante e collega può regalarti un motivo di crescita. In più consiglierei di avere PAZIENZA…saper godere delle piccole esperienze senza pretendere tutto subito…per raggiungere una meta bisogna viaggiare…e il viaggio è importante tanto quanto la destinazione.

C’è qualche impegno futuro di cui ci vuoi parlare?

Per adesso sono impegnato a svolazzare tra una stella e l’altra, sapendo che l’Isola è sempre lì…Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino. Chissà il futuro cosa mi riserverà..

Fabiola Di Blasi

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