Il ballerino Friedemann Vogel è l’autore del Messaggio della Giornata internazionale della danza 2021, istituita nel 1982 dall’International Theatre Institute dell’UNESCO. La data in cui cade questa ricorrenza, il 29 aprile, è quella della nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810), creatore del balletto moderno. Come avviene per la Giornata mondiale del Teatro (27 marzo), anche in questa occasione viene diffuso un messaggio ufficiale scritto da una personalità di fama internazionale del settore.
Negli ultimi anni la scrittura è stato affidata, tra gli altri, a Karima Mansour, Willy Tsao, Ohad Naharin, Marianela Boan, Julio Bocca, Gregory Vuyani Maqoma. Come per tutte le celebrazioni e gli spettacoli di quest’anno, il protrarsi dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 non consentirà eventi in presenza ma manifestazioni via web trasmesse dai teatri e nei luoghi culturali in tutto il Mondo.
«Tutto inizia con il movimento – un istinto che tutti noi abbiamo – e la danza è un movimento raffinato per comunicare. Per quanto la tecnica impeccabile sia importante e colpisca, la vera essenza è in definitiva ciò che la danzatrice, il danzatore esprime all’interno del movimento», sottolinea Friedemann Vogel nel messaggio tradotto da Roberta Quarta per il Centro Italiano dell’ITI.
«Come danzatori, siamo costantemente in movimento, per creare questi momenti indimenticabili. Indipendentemente dal genere di danza, l’importante è ciò che ogni danzatrice, danzatore si sforza di raggiungere. Perciò, quando all’improvviso non ci è più permesso di andare in scena, con teatri chiusi e festival cancellati, i nostri mondi si fermano. Nessun contatto fisico. Niente spettacoli. Niente pubblico. Mai nella storia recente la comunità della danza è stata sfidata in maniera così collettiva a restare motivata, a trovare la nostra ragion d’essere. Tuttavia, è proprio quando qualcosa di prezioso ci viene portato via che apprezziamo veramente quanto sia vitale ciò che facciamo e quanto la danza significhi per la società in generale. Noi danzatori siamo spesso celebrati per l’abilità fisica, quando in realtà siamo sostenuti ancora di più dalla nostra forza mentale. Credo che questa combinazione unica di agilità fisica e psicologica ci aiuterà a superare questo momento, a reinventarci per continuare a danzare e per continuare a ispirarci».
“Una star mondiale che non ha mai perso la terra sotto i piedi”, così il Tanz Magazine ha descritto Friedemann Vogel quando è stato eletto “Ballerino dell’anno” per la seconda volta, nel 2019. L’anno successivo, il prestigioso German Dance Prize ha definito il Primo ballerino del Balletto di Stoccarda “Performer Eccezionale”. Il primo lungometraggio dedicato a questo artista si intitola “Friedemann Vogel – Incarnazione della Danza”. Per oltre 20 anni, Vogel si è esibito sui palcoscenici più importanti del mondo, dalla Scala di Milano al Teatro Bolshoi di Mosca al World Ballet Festival di Tokyo, conquistando pubblico e critica.
Celebrato per le sue interpretazioni profondamente commoventi in balletti drammatici quanto per le sue esibizioni entusiasmanti in opere contemporanee, Friedemann detiene il titolo nazionale di “Kammertänzer” – il più alto riconoscimento per un ballerino in Germania.
L’International Theatre Institute, fondata a Praga nel 1948 dagli esperti di teatro e danza dell’UNESCO, è l’unica organizzazione non governativa operante in ambito culturale in relazioni formali con l’UNESCO, presente con Centri nazionali in circa 100 Paesi. Il suo obiettivo è sviluppare pratiche di cooperazione tra artisti e istituzioni teatrali a livello internazionale, per consolidare collaborazioni tra gli operatori di tutto il mondo e favorire il dialogo interculturale. Mission primarie dell’ITI sono la promozione della pace attraverso l’arte, il sostegno dell’innovazione nelle arti performative, la valorizzazione delle diversità culturali, il rispetto dei diritti umani nel campo delle arti dello spettacolo.
Tra le più note iniziative promosse a livello mondiale dall’International Theatre Institute figurano la Giornata Mondiale del Teatro (27 marzo), l’International Dance Day (29 aprile) e il Theatre of Nations dove si sono esibiti per la prima volta in Occidente, dopo la seconda Guerra mondiale, l’Opera di Pechino, il Berliner Ensemble, il Teatro Kabuki, il Teatro d’Arte di Mosca.
Info
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