Gisella Zilembo: “Chi si occupa di danza è figlio di una cultura del fare. MAB non si ferma”

di Francesco Borelli
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Questi giorni di quarantena han costretto l’Italia intera all’isolamento e alla permanenza in casa. Come sta vivendo questo periodo Gisella Zilembo?

Sto vivendo il periodo di quarantena con gratitudine, e per quanto posso, spirito propositivo e responsabilità. La gratitudine riguarda l’essere in salute. Non credo ci si possa lamentare se si sta a casa, mentre ci sono persone intubate in ospedale. Ovviamente, con questo non voglio ignorare i problemi che riguardano l’ambito economico, ma qui rientra la propositività e la responsabilità: se si è nella condizione di aiutare, di elaborare strategie utili a sostenere gli altri, in uno scenario variato, questo tempo diventa prezioso. Del resto, non mi pare che lamentarsi abbia grossi esiti positivi . Ah, cucino… Oltre a lavorare, mi diverto in cucina con mio figlio e coccolo cane e gatto.

Anche il MAB, appuntamento attesissimo dai futuri danzatori e dagli amanti della danza, ha dovuto fermarsi. Sono state annullate le residenze artistiche e di conseguenza la serata di gala. Lo stile MAB però, non smette di esistere. Perché?

Più che fermarsi, anche Mab ha dovuto cambiare prospettiva…. dovuto e voluto. Al di là delle questioni pratiche, legate alla preparazione dell’evento ( sia da parte nostra che dei concorrenti, impossibilitati a lavorare i sala), ci è sembrato eticamente improponibile pensare ad una serata di gala in, questo momento. Abbiamo, allora, pensato ( con il totale sostegno del presidente Silvio Andrea Beretta e di tutti gli artisti e tecnici coinvolti), di destinare i fondi previsti per la realizzazione della serata, in uno strumento concreto, per investire nel lavoro e nella ripresa delle scuole di danza, che sono un elemento fondamentale della nostra società, non solo dal punto di vista culturale, ma anche produttivo ed economico. Abbiamo inteso metterci in gioco direttamente, sapendo che il nostro settore vanta operatori dotati di  professionalità, capacità e molta voglia di lavorare. Chi si occupa di Danza, è figlio di una ” cultura del fare”, che ha ben poco a che vedere con un atteggiamento assistenzialista. Inoltre, purtroppo o per fortuna, chi si occupa di Danza, cresce con l’abitudine all’ostacolo come strumento di crescita e come sfidante motore di evoluzione. Sappiamo di rivolgerci ad un contesto sano e capace.

Quali sono gli obiettivi concreti di questa iniziativa? E come si svolge esattamente?

Nel concreto, prevediamo di finanziare, sostenendone le spese, la realizzazione di eventi  presso le diverse scuole di danza italiane, che potranno così riprendere le proprie attività ed avere un minimo di respiro economico, attraverso gli incassi legati a queste iniziative ( le cui spese, come dicevo, saranno sostenute da Mab). Chiaramente, opereremo fino ad esaurimento dei fondi e del tempo disponibile, cercando di aiutare il più possibile e su tutto il territorio italiano. L’idea è anche quella di ribadire, precisare il ruolo essenziale delle scuole come punto di riferimento, per tanti giovani sul territorio e di dare la possibilità alle famiglie di non negare ai ragazzi l’opportunità di proseguire in un percorso formativo importantissimo, senza che questo comporti, in questo momento, un aggravio di spese. In sostanza, saranno gli eventi a raggiungere le persone e non viceversa e lo faranno nei posti dove la formazione coreutica è portata avanti nel quotidiano. In aggiunta a questo, ci stiamo occupando di un sostegno continuo a distanza, sia per gli allievi delle residenze artistiche che per i direttori. I ragazzi sono coinvolti nella sfida on-line legata all’assegnazione del premio “Gioia di danzare – Sabrina Beretta” , che quest’anno sarà attribuito ad estrazione, perché non ci sembra affatto il momento per stilare classifiche di merito, riconoscendo il grande impegno di tutti, e cercando di premiare quanti da casa avranno continuato a coltivare la propria “gioia di danzare”, sotto la guida dei docenti delle Residenze Artistiche. Si tratta di un gettone di €2000, che speriamo possa contribuire a mantenere viva una passione ed un impegno, in un momento di grande difficoltà come quello attuale. Infine, ci occupiamo di sostenere direttori, docenti e operatori, con delle consulenze gratuite di business coaching, dedicate alla tutela della loro attività. Il riscontro è entusiastico e questo, per noi, è il vero successo.

Una tua considerazione sul momento in cui torneremo a danzare e ad abbracciarci.

Ho studiato al Liceo classico e me ne sono innamorata… Forse anche perché la cultura greca mi ha insegnato che la crisi, anche etimologicamente, dichiara la propria essenza di momento di riflessione: una riflessione pratica, operativa, strategica. Credo che (per quanti abbiamo il privilegio di non rientrare in fragilità bloccanti e di avere in questo momento il dono della Salute) questo periodo possa essere un tempo prezioso di crescita ed elaborazione di nuovi punti di vista, potenzialmente preziosi, per gettare le basi di un nuovo modo di vedere la realtà e di vedersi. Se si considera questa “pausa”, con la capacità di guardare oltre e cambiare punto di vista (in coerenza con uno scenario profondamente cambiato a sua volta) come una sfida alla crescita ed al miglioramento, mi aspetto che, pur nel contesto di oggettive ed enormi difficoltà, il nostro settore saprà reagire e reinventarsi con successo. Forse questo sarà finalmente il momento anche per rendere evidente ed oggettiva la natura e la grande professionalità che ad esso si lega e che spesso, forse troppo spesso, è rimasta invisibile nella frenesia di una routine fagocitante.

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