Attualmente impegnato in “La febbre del sabato sera” (che dopo Milano sarà in tour in tutta Italia) nel ruolo del protagonista Tony Manero, Giuseppe Verzicco è uno dei performer italiani del teatro musicale che ha avuto il coraggio di inseguire i propri sogni e ce l’ha fatta. Conosciamo più da vicino l’attore, il cantante e il ballerino che negli ultimi anni si è imposto sui palchi dei teatri di tutta Italia.
Chi è Giuseppe?
Giuseppe è un ragazzo di 30 anni che si avvicina a compiere il trentunesimo anno d’età, è un attore, cantante, ballerino che ormai da un po’ di anni bazzica nel mondo teatrale italiano e che è stato scelto per fare questo ruolo che lo vede protagonista di una storia molto bella che è “La febbre del sabato sera”.
Negli ultimi anni la tua carriera è andata in ascesa e ti ha visto in ruoli sempre più importanti e da protagonista. Come sei maturato grazie ai vari ruoli che hai interpretato?
Ognuno di noi può studiare veramente tanto, può cercare di approcciarsi all’arte attraverso lo studio, attraverso le classi sia di canto, sia di recitazione che di danza, ma il palcoscenico ti dà quella possibilità di metterti alla prova tutte le sere davanti ad un pubblico. Ed è proprio il pubblico che ascolta la tua storia che ti fa capire quando sei veramente all’interno di un personaggio e quando no, quando i pensieri si trasformano in una storia davvero o quando iniziano ad essere troppi rispetto a quello che in realtà dovrebbe essere il messaggio unico.
Il mestiere dell’attore e del danzatore, così come anche del cantante è molto complicato perché tocca delle corde che vanno fino nel profondo di te stesso e quindi tutti ruoli che mi hanno dato la possibilità di interpretare mi hanno fatto crescere e mi hanno fatto capire qual era il canale giusto per me per interpretare una storia e il suo personaggio.
Quale personaggio ti ha dato di più?
Non ho un personaggio al quale sono particolarmente affezionato, ho sempre descritto i ruoli che ho interpretato come delle giacche, dei cappotti che ti avvolgono, ti riscaldano e ti fanno sentire a tuo agio.
Ci sono tanti ruoli che porto dentro di me e quando rivedo i loghi o le locandine degli spettacoli che ho fatto è come se ogni singolo spettacolo mi avesse insegnato qualcosa e avesse fatto venire fuori, con quel personaggio interpretato, un lato di me oltre che del personaggio. Questo di Tony Manero in particolar modo è veramente un ruolo che mi consente non più di sentirmi solo con un cappotto addosso, ma proprio all’interno di un mare dove nuoto con tranquillità.
Come è il tuo Tony Manero?
Questa domanda è una domanda bellissima. Io non lo so come è il mio Tony, io so soltanto che mi diverto veramente tanto ad interpretarlo; è un personaggio che ho sempre osservato da lontano, è la seconda volta che interpreto un ruolo affrontato da grandi star del cinema. John Travolta ha interpretato questo personaggio magnificamente diventando una star mondiale, però è la seconda volta che mi approccio a un ruolo interpretato da lui e mi sento bene perché fondamentalmente sia con Danny Zucco in “Grease” sia adesso con Tony Manero in “La febbre del sabato sera” mi sto mettendo al servizio di questi personaggi che possono esprimersi sia nel canto sia nella recitazione che nella danza.
Cosa c’è di Giuseppe in Tony?
La sua sensibilità, e questa è la stessa cosa che ho cercato di portare anche all’interno del personaggio di Danny. Tony Manero come Danny Zucco sono due personaggi che si evolvono, che sono diversi dalla massa, ad un certo punto prendono una decisione nella loro vita: Danny, anche se con la sua estrema semplicità, di esprimere i suoi sentimenti e invece Tony di cambiare la sua vita ed inseguire i suoi sogni, quindi questo personaggio in particolar modo mi rispecchia veramente tanto.
Un ruolo che sogni di interpretare?
Io non ho tantissimi ruoli che vorrei interpretare in futuro, uno di questi è sempre stato legato però al panorama non italiano perché sarebbe una produzione troppo grande per portarla in Italia. Io ho sempre amato il fatto unire la recitazione al canto e alla danza e mi piace tantissimo studiare i movimenti corporei in funzione di un personaggio, quindi uno dei ruoli che mi piacerebbe veramente tanto interpretare è quello di Tarzan all’interno del musical Disney “Tarzan”, che è in scena in Germania da un sacco di anni spero un giorno di poter riuscire ad interpretarlo.
Hai mai pensato di fare un’esperienza all’estero?
Le ho valutate, c’è stato un periodo in cui avevo tantissima voglia di andare, di conoscere un mondo che è completamente diverso dal nostro, però tentenno sempre un po’: faccio provini, poi magari vanno bene e poi torno indietro.
E’ molto complicato soprattutto decidere di abbandonare una carriera e una vita per le quali hai dedicato il tuo tempo e ricominciare tutto da zero, però chissà magari. Io comunque spero sempre di rimanere in Italia e spero di fare sempre cose stimolanti perché il mio più grande desiderio non è quello di diventare troppo famoso ma di fare le cose bene e di essere stimato dei miei colleghi.
Cosa c’è nel futuro di Giuseppe?
Il futuro di Giuseppe non è soltanto legato al lavoro. Io adoro il mio lavoro, mi piace tantissimo e spero che ci siano produttori, registi e gente dello spettacolo che abbiano voglia di farmi provare cose nuove oltre che sempre il musical che adoro e continuerei volentieri a fare, però ci sono anche tanti altri progetti personali legati all’insegnamento e alla mia vita privata che spero si concretizzino presto.