Il 27 giugno i lavoratori dello spettacolo sono tornati in piazza – il comunicato stampa

di Fabiola Di Blasi
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Comunicato stampa ufficiale

Sabato 27 giugno 2020 si è tenuta a Roma la prima manifestazione nazionale indetta dalle lavoratrici e dai lavoratori dello spettacolo, delle arti e della cultura, seguita agli appuntamenti territoriali nazionali del 30 maggio che hanno portato nelle piazze di tutta Italia oltre ventimila lavoratori
Il comparto – le maestranze dei grandi eventi, dei teatri stabili e privati, musicist*, danzatori e danzatrici, attori e attrici, artist* di strada, sart*, impiegat*, piccole compagnie, operatori e operatrici culturali, educatori e educatrici, progettisti, etc. – dopo essersi organizzato in coordinamento nazionale animato dalle realtà territoriali, ha elaborato un documento con cui è sceso in piazza per portare le proprie richieste alle istituzioni.

LINK ➡️ http://bit.ly/DocTavEmergenza

Le stesse sono ormai note, grazie alla data storica del 27 giugno: istanze costruite durante le assemblee che in questi 4 mesi di blocco hanno visto come protagonisti lavoratori e lavoratrici, di cui oltre un migliaio sono scesi in piazza. Al centro delle richieste soluzioni immediate e serie per l’emergenza e una riforma del sistema culturale nazionale fra cui: riconoscimento giuridico della categoria dello spettacolo dal vivo e regolarizzazione del sistema di “intermittenza”, reddito di continuità fino a piena e reale ripresa delle attività spettacolari e culturali, stesura concordata di protocolli di sicurezza e regolamentazione delle iniziative digitali, aumento degli investimenti per la cultura in rapporto alle tutele contrattuali, internalizzazioni.

La mobilitazione in Piazza SS Apostoli ha rappresentato un momento storico per il comparto, una piazza vivace, consapevole, solidale, determinata come non se ne vedevano da decenni. Con coscienza e autodeterminazione le lavoratrici e i lavoratori della cultura e dello spettacolo hanno regolarizzato le distanze di sicurezza, fatto spazio al racconto delle proprie esperienze biografiche, messo in campo la loro energia e volontà di arrivare fino alla fine. Perché stavolta farsi ascoltare non sarebbe stata un’opzione o una richiesta, ma una necessità.

Forti di questa determinazione – nonostante la condizione di notevole difficoltà di una piazza transennata – i manifestanti hanno esercitato una pressione sulle transenne entro cui si era stati costretti dalla polizia per chiedere di partire in corteo verso il Ministero del Lavoro, e consentire a una delegazione di lavoratrici e lavoratori di consegnare pubblicamente alle istituzioni nazionali il documento con le richieste di tutela. La piazza ha accompagnato la trattativa scandendo la richiesta di corteo con cori e musica. É stato un momento di lotta e soddisfazione quando finalmente una delegazione di lavoratrici e lavoratori è stata ricevuta al Ministero del Lavoro e ha fatto protocollare il documento.
Un momento necessario, ma non sufficiente. Da qui il movimento – di lavoratrici e lavoratori autorganizzati, con il supporto dei sindacati di base – intende immediatamente ripartire con tutti i mezzi di lotta necessari per ottenere l’ascolto dovuto in un tavolo di confronto tecnico permanente con il Ministero del lavoro, il Mibact e la presidenza del consiglio.

Professionisti* Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua

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