“Il Lago dei cigni” della Royal Ballet di Londra: la conferma di un capolavoro

di Sabrina Ronchetti
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Non riesco davvero a ricordare il numero di volte in cui ho visto danzare il “Lago dei Cigni”, dal vivo o comodamente seduta nel divano di casa mia, ma sono sicura che sono state innumerevoli. Un po’ perchè questo balletto mi ha stregato fin da quando ero bambina, tanto che  dopo averlo visto per la prima volta in scena a Londra, decisi che volevo fare la ballerina : avevo solo tre anni. E un po’ perchè lo considero il vero capolavoro del repertorio classico per la sua splendida musica, la sublime coreografia e la sua storia struggente.

Non tutte le versioni mi hanno in realtà catturato fino in fondo, anche perchè ,per una compagnia di balletto professionale, accostarsi ad un mostro sacro come il “Lago dei Cigni”, rappresenta sempre una grossa scommessa che non tutti vincono. Alcune invece mi sono rimaste incastonate nel cuore ed una di queste è quella che ho avuto la fortuna di poter vedere in diretta dalla Royal Opera House di Londra il 12 Giugno scorso, giorno in cui si proiettava live in tutto il mondo la nuova versione di “Swan Lake” della Royal Ballet firmata Liam Scarlett.

Erano grandi le aspettative perchè erano ben 30 anni che non si metteva in scena una nuova produzione di questo balletto che già si preannunciava essere un vero evento grazie ai nomi scelti per la realizzazione delle scene e costumi, (il grande designer scozzese John Macfarlane, che aveva già collaborato con lo stesso coreografo Scarlett precedentemente in “Frankenstein” e “Asphodel Meadows”), lo sponsor d’eccezione , Van Cleef &  Arpels, ed un cast stellare chiamato a danzare i ruoli principali.

Fortunatamente per me, la Principal scelta per la serata in diretta è stata Marianela Nunez, la mia preferita, danzatrice che ritengo essere la migliore ballerina del momento: tecnica eccezionale al limite della perfezione unita ad un’espressività curata, mai eccessiva e assolutamente emozionante, una vera artista. Insieme a lei danzava nel ruolo di Sigrfido, Vadim Muntagirov, un’altra garanzia di meraviglia!

Nei giorni precedenti la diretta, avevo un po’ curiosato sul sito della Royal Ballet per capire se questa nuovo Lago dei Cigni avesse scompaginato o meno l’impronta tradizionale del balletto, il che , se non viene fatto con estrema intelligenza e bravura, può essere un enorme rischio. Liam Scarlett , in alcune interviste rilasciate, ha rassicurato tutti i tradizionalisti:  la coreografia originale di Petipa  sarebbe stata rispettata, tanto grande è la sua bellezza. La sua mano ha invece ricreato interamente il quarto Atto oltreché parti del primo e terzo Atto.

All’inizio della diretta mi sembrava di captare l’emozione fortissima che arrivava dal teatro londinese , gremito: ecco il prologo, fin dalle prime note, Tchaikowsky ci preannuncia il destino drammatico che toccherà ai protagonisti della storia ed è già commozione. Liam Scarlett sceglie di rappresentare Odette quando è ancora fanciulla, che viene ghermita e trasformata in cigno direttamente in scena grazie ad un abile gioco di sovrapposizione tra ballerine: ed appare la Nunez, magnetica come sempre.

Fin dal primo atto si coglie la bellezza delle scenografie e dei costumi, curatissimi e ricchi di dettagli di finissima eleganza, davvero squisiti. Nel secondo atto ritroviamo finalmente i tutù bianchi dei cigni, abbandonati per troppo tempo nelle produzioni precedenti per fare posto a lunghe, ma a mio avviso insignificanti gonne bianche. La riproduzione dell’interno del palazzo del Principe nel terzo Atto lascia a bocca aperta : fa da sfondo una grande scala d’oro da cui entrano tutti i personaggi, soffitti affrescati, oro e velluti ovunque. I costumi delle principesse ospiti, delle danze e della stessa Regina, sono da togliere letteralmente il fiato.

I danzatori protagonisti confermano la loro eccezionalità, in primis Marianela Nunez che passa dal ruolo di Odette a quello di Odile, con una naturalezza tale, da rendere tutto apparentemente facilissimo; ogni piccolo sguardo, ogni passo fino al più “banale” allongé, é curato al massimo della possibilità, per non parlare dei fouettés del Terzo Atto: semplicemente superbi.

A mano a mano che scorre il balletto, non ci si accorge del tempo che passa, tanto da trovarsi al Quarto Atto in un soffio. Finisce il balletto: applausi a non finire per tutti. Si accendono le luci del cinema e io sono emozionata, commossa , mi sento ancora come quella bambina di tre anni che decise che voleva fare la ballerina dopo avere visto quel meraviglioso mondo di cigni, principi e principesse. E questa è la prova che la scommessa è stata vinta: la Royal Ballet ha messo in scena un capolavoro. Solo un dubbio però mi resta: è Liam Scarlett ad avere creato qualcosa di meraviglioso o semplicemente si è limitato a rimettere in scena, pur aiutato da scene e costumi da favola, un balletto che è già in sé semplicemente un capolavoro?

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