Esistono vari tipi di favole; quelle per bambini, colme di amore e insegnamenti e quelle per adulti, forse meno educative ma di certo, ricche di humour e capaci di regalare infinite risate. La scorsa domenica ho assistito presso il Teatro San Babila di Milano alla seconda rappresentazione de “Il Paese dei campanelli”, la celebre operetta scritta da Virgilio Ranzato e Carlo Lombardo nel 1923. In scena la Compagnia Grandi Spettacoli diretta da Elena D’Angelo, celebre soubrette italiana e protagonista dello spettacolo. La storia si svolge su un’immaginifica isola dell’Olanda. Ciascuna casa del suddetto paese è sormontata da campanelli, custodi vigili delle virtù delle donne che vi abitano. La leggenda vuole che se una moglie tradisce il marito, il campanello suonerà e tutti sapranno ciò che è accaduto. In realtà nessuno li ha mai sentiti suonare ma né gli uomini né le donne hanno il coraggio di dimostrare il contrario. L’arrivo di una nave inglese e dei marinai che la popolano porta scompiglio sull’isola provocando l’inevitabile. Ma come in ogni favola che si rispetti il lieto fine è alle porte e tutto ritorna alla normalità. Ogni cosa funziona in quest’allestimento, a iniziare dagli artisti in scena che regalano alla storia un ritmo incalzante strappando applausi e risate a scena aperta. Elena D’Angelo è una perfetta BomBon, deliziosa e brillante nella recitazione, limpida nelle parti cantate e bellissima e al contempo simpatica come ogni soubrette degna di tale nome dovrebbe essere. Umberto Scida è uno strepitoso La Gaffe, il mozzo dell’equipaggio. Ogni sua battuta è fonte di risate incontenibili e la sicurezza della scena denuncia la vasta esperienza accumulata sui palcoscenici dei teatri italiani e internazionali. Francesco Tuppo è Hans, capitano della nave che approda sull’isola. Bello ed elegante, Tuppo è tenore dalla voce cristallina e sicura, oltre che attore di brillante esecuzione. Miyuki Hayakawa interpreta la romantica Nela. Eccellente soprano comunica dolcezza e amore a ogni passo. Roberto Piano e Maresa Pagura, i bravi caratteristi dell’operetta, nei ruoli di Attanasio e Pomerania, regalano sorrisi a un pubblico per nulla avaro di applausi. A Gianni Versino, simpaticissimo Tarquinio nell’operetta, va il merito di aver diretto in maniera impeccabile un’operetta dalla coloritura brillante e dalle potenzialità ancora più straordinarie di ciò che si è visto in scena. Auguriamo alla neo compagnia, che porterà in scena altre due operette presso il Teatro San Babila di Milano, un futuro pieno di successi e magari, un corpo di ballo migliore.
Il paese dei campanelli: una favola di successo al Teatro San Babila
Francesco Borelli
Francesco Borelli si forma tra Milano, Roma, Parigi e New York. Personalità ecclettica ha attraversato il mondo della danza in qualità di danzatore prima e insegnante e giornalista poi. Ha lavorato come solista al “Balletto di Milano”, ricoprendo spesso ruoli da primo ballerino. Ha danzato presso il Teatro Regio di Parma, il Teatro Regio di Torino nella “Aida” diretta da William Freadking con le coreografie di Marc Ribaud, Teatro Verdi di Trieste, Balletto del Sud di Fredy Franzutti, Balletto dell’Esperia di Paolo Mohovic, Compagnia di Andrè De La Roche, Compagnia di Mvula Sungani. Ha ballato nei video di Alexia, della Premiata Forneria Marconi e di Malika Ayane. Danzatore durante il “Festival di Sanremo” del 2010 con Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, ha lavorato in Spagna, in Germania e in Francia nello spettacolo prodotto da Pierre Cardin “Casanova, amori e inganni a Venezia”, con le coreografie di Julien Lesteel. Solista presso la Compagnia “Danza Viva” di Trento, ballerino ne “L’isola dei pappagalli” prodotto dalla Regione Toscana in collaborazione col Teatro Metastasio di Prato. Primo ballerino nel film “Star Fish Tango” diretto dal Premio Oscar Rutger Hauer. Ballerino per il tour di sfilate della Levi’s, è stato coreografo dello spot Benetton del 2011 e ballerino per lo spot Benetton del 2013. Ha danzato negli spot “Fiat 500” e “Mediaset Premium” e in “Tablò” con le coreografie di Jan Jacques Pillet del Cirque du soleil. Ha ballato nelle convention della “Just Italia”, della “Rolex”, per i 40 anni dello Yacht Club Di Porto Cervo ed è stato ballerino e coreografo per la convention di Cartier a Milano. Ha danzato come partner di Luciana Savignano in “Red Passion” e di Maria Grazia Galante in “Faust” e nel “Bolero” con le coreografie di Maurice Bejart. Inoltre ha ballato con Raffaele Paganini e Ruben Celiberti. Dal 2012 al 2015 ha lavorato presso il Teatro dell’Opera di Nizza coma ballerino e assistente del coreografo Serge Manguette. Nel 2016 ha danzato presso il Conservatorio di Lione nella commedia musicale “Un tè per due”. Ha coreografato e diretto lo spettacolo “Una Notte a Broadway” per l’Opera di Nizza, il balletto “Tu che mi hai preso il cor” e “Liones in jazz” per il Teatro coccia di Novara. Ha scritto di balletto per “Tutto Danza” e per il “Giornale della danza”. Attualmente scrive per il “Novara Oggi” e dirige la rivista online “Dance Hall News”, tra le più lette in Italia. Ѐ direttore artistico del “Novara Dance Experience” (che ha visto, fino ad ora, la partecipazione di Carla Fracci, Oriella Dorella, Luciana Savignano, Lorella Cuccarini, Rossella Brescia, Luciano Cannito e Giuseppe Picone) e dell’omonimo evento che ha avuto la sua prima edizione nel mese di giugno del 2018 e che ha coinvolto gran parte del mondo della danza italiano. Dal 2019 il Novara dance Experience si trasformerà in un vero e proprio Festival della durata di quattro giorni. Insegna danza classica e moderna a Novara, Como, Piacenza e a Milano presso l’Accademia dell’étoile Isabel Seabra. Dà stage in Italia e all’estero.