Il Pierrot Danza torna a illuminare le notti romane della danza: tutti in scena l’8 e il 9 aprile ai Teatri Orione e Golden per l’XI edizione

di Massimiliano Craus
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Sono passate ormai undici edizioni da quella prima magica visione di Tersicore ballare sull’altalena lunare. Sembrano quasi versi di una poesia ed invece è la descrizione del concorso di danza “Pierrot Danza”, diretto da Alessandra Micarelli in scena i prossimi 8 e 9 aprile sui palcoscenici gemelli dei teatri romani Golden ed Orione. Due serate, dunque, per celebrare il mito romantico di Pierrot ed uno spettacolo nello spettacolo offerto dalle centinaia di partecipanti provenienti da tutt’Italia con l’obiettivo di stupire la commissione scelta per l’occasione dalla direttrice artistica, presidente e madrina della kermesse Alessandra Micarelli. Il lungo viaggio della danza del “Pierrot Danza” si porta infatti il ricco bagagliaio di molti nomi che l’hanno accompagnata, dal giramondo della danza Anthony Basile a Christiane Marchant (già interprete di Maurice Bejart e John Neumeier), da Pietro Gorgone ad Alessandro Rende e Thiago Oliveira, passando per Giacomo Molinari e la prima ballerina dell’Opera di Roma Alessandra Capozzi tra i tanti, ad ennesima dimostrazione che l’idea della cultura di danza possa essere davvero trasversale.

Eppure dopo undici edizioni c’è ancora chi si chiede l’accostamento di Pierrot a Tersicore, con due mondi immaginifici ma apparentemente distanti. E la chiave di lettura ce la fornisce proprio la direttrice artistica Alessandra Micarelli, l’anima dell’idea e dell’allestimento di un progetto di prospettive formative ormai così consolidato. l’idea del Pierrot é una figura romantica che mi è sempre piaciuta, e il suo irraggiungibile amore. Sulla figura della luna ho creato il logo dell’evento, dove la sagoma di una ballerina ne segue le linee. La sigla di apertura del concorso viene ogni anno danzata da giovani ballerini esterni al concorso, o compagnie di danza ospiti, a cui chiedo loro di dedicare la coreografia al Pierrot Lunaire, oppure un solista mimo/danzatore vestito da Pierrot, con la stessa musica ogni anno. Il colore del Concorso è il blu, come le notti di luna. L’anno scorso, in occasione del decimo anniversario della nascita del Concorso, ho aperto una sezione speciale di composizione coreografica con il tema del Circo, proprio per sottolineare la magia delle maschere e della malinconia delle stesse.

Nel novero italiano dei concorsi e del festival sui generis, il “Pierrot Danza” è giocoforza un contenitore di idee, ragazzi, ragazze e tanta coreografia a cui affidarsi per proporsi in un contesto formativa davvero in prospettiva, studiato ad hoc per garantire a questi giovanissimi talenti un ulteriore step di aggiornamento, approfondimento e valorizzazione delle proprie potenzialità. Eppure la stessa direttrice artistica ha dovuto sottolineare la doppia faccia della stessa medaglia, individuando tra le prerogative del nostro “Pierrot Danza” l’offerta di nuove opportunità di studiare con illustri maestri ed etoile della danza nazionale ed internazionale, come Raffaele Paganini, Bella Ratchinskaia, Eleonora Abbagnato, Chiara Borghi, George Bodnarciuc, Petar Djorcevski, Kate Jablonski, Maurizio Bellezza, Jessica Wright, Tony Lofaro, Roberto Altamura, Arnaldo Angelini, Daniele Sibilli, Gian Maria Giuliattini, Aniello Schiano, Americo Di Francesco, Simone Baroni, Macia Del Prete, Angelo Recchia, Alessandra Celentano, Arturo Cannistrà, Salvatore Capozzi, Gianni Rosaci, Veronica Peparini e molti altri. E qui ho scoperto negli anni la seconda faccia della medaglia: la delusione è infatti scoprire che molte delle borse di studio che assegniamo non vengono usufruite dai vincitori, i quali rinunciano per vari motivi. Quest’anno ho chiesto al referente per le borse di studio Mirko Sabatini di avere una seconda lista di nomi di ragazzi meritevoli come riserve da contattare in caso di rinuncia, per non sprecare queste opportunità. Quest’anno voglio anche regalare libri. Ho gi contatti con Pierluigi Abbondanza che come sponsor offre ai primi classificati solisti della danza classica il libro di Svetlana Zakharova con le sue foto. Per i coreografi avevo in mente “Le coreografie del viaggio” di Pina Bausch” oppure “I discorsi della danza” di Susanne Franco e Marina Nordera.

Le numerose iniziative a corollario del palcoscenico sono tutte centrate sul concept della formazione a tutti i costi! Non a caso al mattino di sabato 8 e domenica 9 aprile nei teatri romani Orione e Golden, tutti i partecipanti saranno divisi per fasce d’età per potersi confrontare tra loro ed al cospetto dei docenti della commissione quali la presidente Gloria Bandinelli affiancata dal coreografo internazionale Michele Pogliani, dalla danzatrice e coreografa d’ispirazione “Nikolais” Daša Grgič, dalla docente dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma Elena Viti e dal maitre de ballet del Teatro dell’Arena di Verona e dell’Accademia di Pechino Francesca Corazzo. Un ventaglio di iniziative necessarie per rompere il ghiaccio tra le tante commissioni esistenti nel mondo della danza e la copiosa presenza di ragazzi e ragazze in giro a cerca fortuna coreutica. In questi termini Alessandra Micarelli ha saputo allestire un retroterra magico ed assai simbolico con la storia romantica di Pierrot, strumento anche coreutico di una strada alla ricerca della felicità per il milione e mezzo di appassionati di danza della nostra bistrattata penisola tersicorea.

E quando la notte ci illumina attraverso la luna, ecco spuntare il viso immaginifico di Pierrot. Giusto a stringere a sé le tante emozioni della danza che Alessandra Micarelli ha convogliato nel “Pierrot Danza” di cui si comincia a parlare e scrivere tanto perché ha superato con successo la prima decina! L’undicesima candelina di questo 2017 sarà spenta tutti insieme a Gloria Bandinelli, Michele Pogliani, Daša Grgič, Elena Viti e Francesca Corazzo con lo spiraglio di un futuro radioso per le centinaia di anime romantiche della danza, tutte indistintamente figlie legittime di Pierrot Lunaire.

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