Il Prix de Lausanne, storico concorso arrivato ormai alla sua 46esima edizione, si è confermato essere anche quest’anno una vera fucina di nuovi talenti che ritroveremo danzare un domani nelle più grandi compagnie del mondo. Nato nel 1973 con lo scopo di non essere una semplice gara, ma un’occasione di crescita e un trampolino di lancio per giovani e dotati ballerini ,il Prix de Lausanne ha sempre assegnato la sua medaglia d’oro ad allievi che poi sono diventati fulgide stelle nel mondo della danza, ma è stato anche terreno fertile per grandi coreografi e insegnanti che hanno messo a disposizione la loro esperienza ai giovani candidati.
In questa edizione, si sono presentati concorrenti provenienti da sedici Paesi diversi ,(tra di loro anche tre italiani: Daniele Arrivabene, Francesco Mazza e Davide Loricchio), che sono stati giudicati da una formazione di nove eccellenze che intimidirebbero anche professionisti in carriera.
La giura era infatti così composta: Direttore Artistico Ted Brandsen dell’Het NationalBallet insieme a Nina Ananiashvili (direttore artistico State Ballet of Georgia e già prima ballerina strepitosa), Yuriko Kajiya Principal dello Houston Ballet, Davit Karapetyan, Direttore Artistico delPennsylvania Ballet, Birgit Keil Direttore dell’ Academy of Dance di Mannheim, Oliver Matz Direttore dello Zurich Dance Academy, Lisa Pavane Direttore dell’ Australian Ballet School, Christopher Stowell Direttore artistico associato del National Ballet of Canada e infine Demis Volpi coreografo.
Dall’inizio della settimana, tutti i concorrenti sono stati attentamente osservati durante le lezioni quotidiane e durante le prove prima di esibirsi al Beaulieu Theatre poichè i giurati non erano concentrati solo sul loro potenziale tecnico, ma anche sulla loro espressività e sensibilità musicale.
Degli iniziali 74 candidati, solo 21 sono stati i finalisti , ( tra cui anche l’italiano Davide Loricchio), e vincitore della Medaglia D’Oro è risultato anche quest’anno, un ragazzo: lo spettacolare e versatile Shale Wagman diciassettenne canadese ma allievo della scuola di Montecarlo che ha presentato una variazione tratta da Don Chisciotte, da far impallidire per bravura tecnica, virtuosismo e interpretazione. Stessa sicurezza anche in “Chroma” , l’assolo contemporaneo: un primo posto assolutamente meritato ; a lui è andato anche anche il Premio della Fondazione Rudolf Nureyev.Secondo posto per Hanna Park di quindici anni dalla Corea del Sud che si è aggiudicata anche la Bourse Jeune Espoir. L’esecuzione della Terza ‘Ombra di Bayadère è stata sublime, e anche in “1st Flash solo 1”, variazione contemporanea, la Park ha dato prova di notevole intensità e fluidità. Wenjin Guo, sedici anni cinese, si è aggiudicata il terzo posto grazie alla variazione tratta da Don Chisciotte e all’assolo del nostro Mauro Bigonzetti estrapolato da Rossini Cards. Quarto posto per Junsu Lee, sedicenne sudcoreano, risultato anche vincitore del Premio della Danza Contemporanea per la sua interpretazione di “Furia Corporis” , quinto Xinyue Zhao, diciassette anni dalla Cina, e poi Miguel Angel David Aranda Maidanna dal Paraguay. Settima la bellissima Carolyne Galvao, diciassettenne brasiliana, la cui limpida perfezione nella variazione di Grand Pas Classique e di Chroma le ha valso anche il Premio dei Telespettatori che potevano vedere la finale grazie ad Arte Concert via Facebook in diretta e quindi votare. Per finire, è arrivata ottava la statunitense Aviva Gelfer-Mundl di sedici anni mentre il premio per il miglior candidato svizzero è andato a Lukas Bareman, diciotto anni belga, ma allievo dell’Accademia del Teatro di Basilea.
Oltre ai premi in denaro, gli otto vincitori hanno diritto ad una Scholarship e o Apprenticeship ( solo per i candidati di età superoiore ai 17 anni) che prevede un anno di formazione presso le Accademie o Compagnie associate al Prix de Lausanne mentre i finalisti che non si sono classificati hanno comunque ottenuto un premio in denaro di 1000 Franchi Svizzeri.
Diversi i premi assegnati durante la finale di Sabato , tra cui il Premio alla Carriera conferito a Jean-Christophe Maillot, direttore dei Ballets de Monte-Carlo, vincitore del Prix nel 1977 e più volte membro della giuria.