L’istituzione e la crescita esponenziale dei licei coreutici in Italia è ormai un dato di fatto, fortemente voluti e consolidati dall’Accademia Nazionale di Danza che ne sovrintendente i rispettivi docenti e programmi di riferimento. E nell’ottica di uno sviluppo sempre più capillare, la scelta di istituire i licei coreutici stessi nel corpo di altri licei ha funzionato soprattutto nell’essere riusciti ad allestire istituti superiori di istruzione secondaria con il valore aggiunto dell’arte tersicorea al servizio della comunità.
Un esempio lampante ci è fornito dall’esperienza ormai triennale del Liceo “Boccioni-Palizzi” di Napoli, diretto da sei anni dal musicista Giuseppe Lattanzi con un tris d’assi di primissimo ordine: liceo artistico, musicale e coreutico nella duplice collocazione di Via Demetrio Salazar e della Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta. Il dirigente scolastico proprio tre anni fa ha voluto fortemente istituire un doppio valore aggiunto per la sua scuola, intercettando le nuovissime istanze del popolo della danza e della musica a lui così cari. Entrando da subito nel novero delle dieci istituzioni musicali della provincia di Napoli, il Liceo “Boccioni-Palizzi” ha mostrato i muscoli artistici con il preside e direttore d’orchestra, un valore aggiunto che ha inevitabilmente alzato l’asticella della qualità con orizzonti mai immaginati prima. Eh sì, perché il passato della bacchetta di Giuseppe Lattanzi ha già offerto il proprio contributo presso l’Orchestra delle Ville Vesuviane ed oggi, a distanza di qualche anno, è tutto appannaggio dei millecento alunni del suo liceo.
Purtroppo le riforme della scuola spesso calano dall’alto – spiega il dirigente scolastico – e di volta in volta noi dobbiamo adattarci alle novità. Stavolta noi abbiamo preso il buono di questi provvedimenti ed abbiamo calcato l’onda dell’entusiasmo che accompagna la danza e la musica in Italia. Fino a reinventarci con gli indirizzi musicale e coreutico, in un abbinamento quanto mai pertinente con lo storico Liceo Artistico “Boccioni-Palizzi”, sorti rispettivamente nel 1970 ed addirittura nel lontanissimo 1881 nel centro storico di Napoli. Ed in questi tre anni abbiamo già scompaginato la storia delle istituzioni coreutiche e musicali della città, guadagnandoci una credibilità crescenti tra gli addetti ai lavori e, soprattutto, tra le famiglie che accompagnano i propri adolescenti nelle nostre due sedi con la certezza di lavorare bene e sodo.
Ma se pensiamo alle origini del Liceo “Palizzi”, una delle due anime del liceo diretto dal preside Giuseppe Lattanzi, c’è da rabbrividire. Risaliamo infatti al 1881, con il successivo Museo Artistico Industriale del 1889, con un’evidente predisposizione alla funzione propedeutica al lavoro. Proprio come succede da tre anni con gli indirizzi musicale e coreutico, fortemente orientati a lanciare i baldi giovani nel mondo del lavoro e del professionismo. Quest’anno debuttiamo nell’Alternanza Scuola/Lavoro – ricorda il preside – accostando i ragazzi e le ragazze al loro futuro. Gli allievi del coreutico, ad esempio, li immaginiamo lavorare a braccetto con i professionisti della Compagnia di Balletto del Teatro di San Carlo di Napoli, peraltro nostri dirimpettai in Piazza del Plebiscito.
Professionismo già inculcato nei corridoi, nei laboratori, nelle sale e nelle aule del Liceo “Boccioni-Palizzi”, impegnato com’è a progettare il futuro dei propri giovani artisti sin da subito. Non ci sorprende, infatti, lo spettacolo del giugno scorso rappresentato nel cortile del Liceo “Palizzi” intitolato “Rinascimento”. Un termine quanto mai pertinente con l’ampio respiro artistico e culturale voluto dal preside per il suo liceo, con uno spettacolo che ha unito tutte le risorse in un unico abbraccio nella sinergia degli indirizzi di design del legno e di architettura capitanati dai professori Mauro e Russo, i costumi ideati e realizzati dalla sezione moda guidata dalla professoressa Di Meglio, video e foto curati dagli allievi del professore Esposito nonché le danzatrici ed i danzatori del liceo coreutico impegnati nelle esibizioni di danza classica e contemporanea. Il tutto con la preziosa presenza del liceo musicale che ha regalato le note di sottofondo ispirate al Rinascimento europeo. Come in una novella Bauhaus, gli allievi hanno dunque suonato con i docenti e l’orchestra è stata diretta dal dirigente scolastico, curatore in prima persona dello spettacolo, affiancato dal professor Manguso con l’organizzazione affidata in toto allo staff di presidenza coordinato dal vicepreside D’Alterio con il contributo dei docenti Fiorillo, Chiuchiarelli, Matino, Irace ed Abbate.
Risultato reso possibile dallo sforzo costante del dirigente e dei suoi docenti, tutti al servizio della crescita degli oltre mille giovani talenti. Impegnati ad allestire un nuovo spettacolo, costruendo ex novo un’avventurosa corsa contro il tempo per creare ed indossare costumi, interpretare coreografie e spartiti oltre che arricchire la cornice di un progetto diventato internazionale con le specializzazioni della ceramica, dei metalli e dell’architettura. Scriviamo della collaborazione italo-francese per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e le canzoni della tradizione napoletana in gemellaggio con il Liceo Musicale “Charles Baudelaire” dell’Alta Savoia d’Oltralpe. Un nuovissimo banco di prova che sarà rappresentato dal 16 al 23 dicembre prossimo, come ci ha spiegato la professoressa Clorinda Irace, responsabile dello scambio internazionale: trentuno studenti francesi, accompagnati da quattro docenti, saranno a Napoli nel dicembre prossimo per continuare le attività di studio sulla canzone napoletana. Nel gennaio 2018, invece, altrettanti studenti napoletani, accompagnati dal dirigente scolastico e da tre docenti, si recheranno fin sull’Alta Savoia al Liceo musicale “Charles Baudelaire” per incrementare lo scambio culturale ed approfondire tematiche musicali comuni. Naturalmente gli allievi saranno selezionati in base al merito nelle discipline di indirizzo, al voto di condotta ed al profitto generale.
Il professionismo li aspetta, proprio come nelle corde di un’istituzione scolastica sorta nel 1881 e che non ha nessuna intenzione di cedere il passo. Chiedere alla bacchetta magica di Giuseppe Lattanzi, direttore di un’orchestra di nome e di fatto nel segno della tradizione a braccetto con l’innovazione!
Crediti fotografici: Giuseppe Esposito