Dal 7 al 13 settembre 2018 il Teatro alla Scala riaprirà, dopo la pausa estiva, con due importanti e prestigiosi titoli del repertorio classico: La Bayadère e La bisbetica domata. Protagonisti saranno i danzatori del Balletto del Teatro Bol’šoj, che tornano sul palcoscenico scaligero per una nuova ospitalità.
Il lungo e articolato rapporto di collaborazione e scambi culturali fra i due teatri ha prodotto, nell’arco di oltre cinquant’anni, dal 1964, quattro grandi progetti di scambio. Il Teatro Alla Scala, ricordiamo, era stato ospite a Mosca nel 2016 con Simon Boccanegra diretto da Chung e la Messa da Requiem di Verdi diretta da Chailly.
Il Bol’šoj propone ora al Piermarini due titoli importanti, La Bayadère e La bisbetica domata, a coniugare storia del balletto e novità dopo undici anni dalla precedente tournée, che risale al maggio 2007 con La fille du Pharaon e Il limpido ruscello agli Arcimboldi.
Il primo titolo proposto dalla Compagnia moscovita per tre recite, il 7, l’8 e il 10 settembre con l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Pavel Sorokin è La Bayadère, uno dei balletti cardine del repertorio classico che vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877. La versione è quella di Yuri Grigorovich, allestita per la prima volta nel 1991 e riproposta nel 2013. Il coreografo afferma il bisogno di conservare la grande eredità classica di Petipa, e infatti nel suo lavoro ne mantiene tutti gli elementi fondamentali, comprese le successive aggiunte, eccezion fatta per il finale, in cui non c’è traccia del terremoto che distrugge il tempio. Grigorovich ha ritenuto che, dopo l’atto sinfonico delle Ombre, non fosse necessaria altra danza in quanto, come egli stesso afferma, “Le Ombre sono una vetta nell’arte del balletto”, che aprirono la strada alla sua fortuna nel mondo occidentale.
Per le successive tre date, l’11, il 12 e il 13, è la volta di un lavoro recente, commissionato dal Teatro Bol’šoj a Jean-Christophe Maillot, con debutto nel 2014. Si tratta de La bisbetica domata, ispirata all’omonima commedia shakespeariana. Per Maillot si tratta del primo balletto creato per una compagnia diversa da Les Ballets de Monte-Carlo, che dirige dal 1993.
Maillot ha pensato per i danzatori del Bol’šoj una coreografia con una grande vena narrativa, una meravigliosa storia sui rapporti umani che potesse esaltare, oltre che la loro bravura, anche l’abilità interpretativa. Trattandosi di un balletto per una compagnia russa, era ovvio che anche il compositore dovesse essere russo. Maillot sceglie dunque Šostakovič, orientandosi sulle composizioni per il cinema, che alla Scala sono affidate alla bacchetta del direttore Igor Dronov che dirigerà i musicisti dell’Orchestra Verdi.
PROGRAMMA DELLA SERATA
7, 8, 10 settembre 2018
Ludwig Minkus
La Bayadère
Nuova versione coreografica di Yuri Grigorovich
da Marius Petipa
Scene Vakhtang Chabukiani, Nikolai Zubkovsky, Konstantin Sergeyev
Costumi Nikolai Sharonov
Luci Mikhail Sokolov
Direttore Pavel Klinichev
Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj di Mosca
Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
Produzione del Teatro Bol’šoj di Mosca
11, 12, 13 settembre 2018
Dmitrij Šostakovič
La bisbetica domata
Tratta da The Taming of the Shrew di William Shakespeare
Coreografia Jean-Christophe Maillot
Scene Ernest Pignon-Ernest
Costumi Augustin Maillot
Luci e video Dominique Drillot
Direttore Igor Dronov
Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj di Mosca
Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano
Produzione del Teatro Bol’šoj di Mosca
Crediti fotografici: Damir Yusupov