Il Teatro alla Scala spegne 240 candeline

di Giada Feraudo
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Il 3 agosto 1778, esattamente 240 anni fa, fu inaugurato quello che sarebbe diventato, nel tempo, uno dei teatri più prestigiosi del mondo: i più celebri cantanti d’opera, musicisti, compositori e danzatori hanno calcato le sue scene. Stiamo parlando, naturalmente, del Teatro Alla Scala di Milano.

La sua costruzione fu voluta dall’imperatrice Maria teresa d’Austria, che decise di far edificare un nuovo teatro a Milano, sulle rovine della Chiesa di Santa Maria della Scala, in seguito all’incendio del vecchio Regio Ducale, avvenuto nel 1776.  In soli due anni il progetto fu terminato dall’architetto Giuseppe Piermarini e il 3 agosto 1778 l’opera di Salieri dal titolo L’Europa riconosciuta inaugurò il nuovo teatro dei milanesi.

All’epoca i teatri non erano come li conosciamo noi oggi e La Scala non faceva eccezione: l’aristocrazia e la ricca borghesia li consideravano più come occasione di ritrovo mondano che come luoghi d’arte. I singoli palchi venivano acquistati dalle famiglie, i proprietari erano tenuti a provvedere autonomamente all’illuminazione e al riscaldamento e potevano arredarli a proprio piacimento. Nel palco numero 13, ad esempio, sono disposti numerosi specchi che consentivano di osservare il resto del teatro e, naturalmente, gli spettatori. All’interno dei palchi si tenevano incontri, scommesse sulle corse dei cavalli, si giocava d’azzardo e si banchettava.  Al secondo piano c’era addirittura una cucina dove i signori si ritrovavano e potevano effettuare le loro ordinazioni. L’unico problema, innanzitutto per gli spettatori del primo piano, erano i resti di cibo che venivano buttati giù dal parapetto.

Con gli anni per fortuna le cose cambiarono e il Teatro Alla Scala divenne il tempio della musica, dell’opera e della danza che oggi conosciamo.
Molte fra le opere liriche italiane più famose e più rappresentate al mondo videro il loro debutto proprio al Piermarini: fra queste Norma (1831) di Vincenzo bellini, Nabucco (1842), Otello (1887), Falstaff (1893) di Giuseppe Verdi, Madama Butterfly 1904) e Turandot (1926) di Puccini sono solo alcuni esempi.
Ma non è tutto: direttori d’orchestra quali toscanini e, in tempi più recenti, Riccardo Muti, danzatori del calibro di Rudolf Nureyef, Margot Foneyn e i “nostri” Carla Fracci, Alessandra Ferri e Roberto Bolle, nonché i cantanti d’opera più famosi del mondo come Luciano Pavarotti e Maria Callas, per citarne soltanto due, hanno calcato, nel corso degli anni, le scene del Teatro Alla Scala, contribuendo ad accrescerne il prestigio e la fama.

A proposito di Callas: la “divina” individuò sul palcoscenico un punto preciso da cui la sua voce arrivava in ogni angolo del teatro, ribattezzato da allora “il punto Callas” e una leggenda racconta che il suo fantasma aleggi ancora negli spazi del Teatro.

Buon Compleanno dunque al Teatro Alla Scala e ancora mille di questi giorni.

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