GRAN Gala Il Cigno Nero
Un raffinato gioco di contrasti, a cura di Daniele Cipriani
Chi non riconosce l’eterno prototipo della ballerina classica nel Cigno Bianco Odette e nel Cigno Nero Odile, le immaginifiche creature de Il Lago dei cigni? E chi non pensa a questo lavoro come il balletto per eccellenza?
Considerazioni che hanno ispirato Daniele Cipriani, organizzatore e curatore di grandi eventi di danza, offrendogli lo spunto per Il Cigno Nero. Un amorevole omaggio alla straordinaria musica di Piotr Ilich Ciaikovsky e all’immortale coreografia di Marius Petipa/Lev Ivanov, al celeberrimo balletto che appassiona le platee di tutto il mondo da oltre un secolo insomma… ma anche alle nuove angolazioni – tra lo psicanalitico e il dark – messe in luce pure nel film Black Swan di Darren Aronofsky. Vincitore di numerosi premi, e che è valso un Oscar quale Miglior Attrice alla bella e brava Natalie Portman, insieme ad ammirazione la pellicola ha suscitato polemiche, ma è innegabile che ha sottolineato il fascino imperituro che Il Lago dei cigni, storia d’amore tormentato, seduzione, tradimento, incantesimi e trasformazioni, continua ad esercitare sull’immaginario collettivo.
Il Cigno Nero non è certo il solito gala, bensì un raffinato gioco di contrasti, sospeso tra bianco e nero, luci e ombre, purezza e seduzione, “buono” e “cattivo”, maschio e femmina, faticoso lavoro alla sbarra e scintillante sfoggio in palcoscenico, balletto ottocentesco e del Novecento, Vecchio Continente e Nuovo Mondo. Il tutto accompagnato da bellissime proiezioni curate dal videoartista Massimiliano Siccardi, recente il suo successo con la mostra immersiva dedicata a Van Gogh a New York.
E ancora: la trasformazione dell’eterea ballerina in feroce animale da palcoscenico, del nobile danseur in spirito indemoniato, la follia dell’artista e del teatro, tutti aspetti che ci aveva mostrato anche il film di Aronofsky, ambientato in una grande compagnia di danza. Protagonista della serata: Ana Sophia Scheller, già Prima ballerina al New York City Ballet
La Scheller cambierà registro (e colore delle piume) per interpretare anche il celeberrimo assolo, La morte del cigno di Michel Fokine sulla struggente musica di Camille Saint-Saëns, creato per la leggendaria ballerina russa Anna Pavlova. Un assolo che influenzò non poco le successive interpretazioni di Odette ne Il Lago dei cigni che vedremo anche in versione maschile e contemporanea con il ballerino spagnolo Sergio Bernal, nella coreografia di Ricardo Cue.
A queste acclamate stelle si uniscono primi ballerini e solisti provenienti dai maggiori teatri come l’Opera di Roma e l’Opéra de Paris. Fra le contrapposizioni, leitmotiv di questo gala, vi è anche quella tra i ballerini già affermati e nel pieno delle loro luminose carriere, e le stelle del futuro.