Dopo il grande successo della Soirée Roland Petit, il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, danza l’ultimo titolo della stagione 2016-17: Giselle di Patricia Ruanne, nel riallestimento del Teatro dell’Opera di Roma, in scena al Teatro Costanzi dal 20 al 24 settembre 2017.
Capolavoro del balletto romantico, Giselle nasce nel 1841 dai due coreografi Jean Coralli e Jules Perrot e dall’intuizione del poeta e romanziere francese Théophile Gautier, che leggendo il De l’Allemagne di Heinrich Heine rimane profondamente affascinato dalla leggenda delle Villi, gli spiriti delle fanciulle morte alla vigilia delle nozze. Il libretto è frutto della collaborazione tra Gautier e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, mentre la celebre musica è del compositore Adolphe Adam.
A più di un secolo e mezzo dal suo debutto all’Opéra di Parigi il 28 giugno del 1841, con Carlotta Grisi nel ruolo della protagonista e Lucien Petipa in quello di Albrecht, Giselle è il balletto dal fascino intramontabile, banco di prova di tutte le étoile e titolo del repertorio classico con cui i maggiori coreografi internazionali amano confrontarsi.
Patricia Ruanne, forte della sua esperienza di principal dancer e di Maître con e al fianco di Rudolf Nureyev, ha affrontato il riallestimento di questa pietra miliare nel 2000 per il Teatro alla Scala, quando ne era Direttrice, con le scene e i costumi di Aleksandr Benois, e nel 2015 per il Teatro dell’Opera di Roma, con le scene e costumi di Anna Anni. Per Ruanne Giselle è un balletto romantico che sa ancora parlare al pubblico di oggi: l’amore non corrisposto, il tradimento, il perdono, così come l’eterna fascinazione per le cose che accadono dopo la morte, sono tematiche universali. La modernità di questo classico sta dunque nell’umanità della storia narrata, nel suo spessore emozionale. Il movimento restituisce una narrazione logica, attraverso la quale è immediata la comprensione dei personaggi e delle relazioni che li legano. È un balletto in cui è possibile leggere più livelli della tragedia, che non è solo quella di Giselle e di Albrecht, ma di tutti i personaggi che gravitano intorno a loro.
La versione di Ruanne si focalizza sul concetto che il vero virtuosismo consiste nel rendere invisibile la tecnica, come affermava la grandissima Yvette Chauviré, e che la narrazione deve essere semplice come le vere emozioni per mantenere in vita l’essenza del balletto stesso. Nella sua Giselle ogni personaggio è dotato di profondità: per questo le Villi sono qui creature implacabili, amorevoli e femminili allo stesso tempo, la cui danza esprime molteplici sfumature.
In questo appuntamento torna a danzare nei panni di Albrecht Claudio Coviello, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano, in alternanza con il primo ballerino capitolino Claudio Cocino e con il solista Michele Satriano. Nel ruolo di Giselle – che la stessa Ruanne ha danzato numerose volte nel corso della sua straordinaria carriera – la prima ballerina Rebecca Bianchi e la solista Susanna Salvi. La partitura musicale di Adolphe Adam è eseguita dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal maestro Nicolae Moldoveanu.
Giselle
Musica di Adolphe Adam
Balletto in due atti
Direttore Nicolae Moldoveanu
Coreografia di Patricia Ruanne – da Jean Coralli e Jules Perrot
Scene e Costumi di Anna Anni
Luci di Mario De Amicis
Interpreti principali
Giselle Rebecca Bianchi 20 settembre (20.00), 21 settembre (20.00), 23 settembre (15.00), 24 settembre (16.30) / Susanna Salvi 22 settembre (20.00), 23 settembre (20.00)
Albrecht Claudio Coviello 20 settembre (20.00), 21 settembre (20.00) / Claudio Cocino 22 settembre (20.00), 23 settembre (20.00), 24 settembre (16.30) / Michele Satriano 23 settembre (15.00)
Orchestra, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
Teatro Costanzi
Prima rappresentazione mercoledì 20 settembre ore 20.00; repliche giovedì 21 settembre ore 20.00; venerdì 22 settembre ore 20.00; sabato 23 settembre ore 15.00; sabato 23 settembre ore 20.00; domenica 24 settembre ore 16.30.
Crediti fotografici: Yasuko Kageyama