Domani, Sabato 9 Aprile, imperdibile appuntamento su Rai 5: Rai Cultura infatti dedica una giornata di programmazione alla danza contemporanea. Da mezzogiorno a mezzanotte, verranno offerti al pubblico spettacoli e documentari sui Festival più importanti del panorama italiano. Uno spaccato delle eccellenze nazionali che non mancherà di regalare emozioni.
Si parte alle 11:40 per la precisione, con Don Q di Eugenio Scigliano, spettacolo in cui l’antieroe di Cervantes assume connotazioni contemporanee, tra visioni oniriche e percezione di un contesto d’azione reale. Il Cavaliere di Scigliano viene a incarnare l'essenza dell’“essere artista”, rivendicando il potere della sensibilità e la sua missione di “tener desto -nonostante tutto- il senso di meraviglia nel mondo”.
Segue, alle 12:50, RomaEuropa Festival, un documentario per ripercorre i momenti più importanti del festival nato nel 1986 per il volere della Fondazione degli amici di Villa Medici; un punto di riferimento fondamentale per la più avanzata ricerca artistica contemporanea internazionale nel campo del teatro, della danza , della musica.
13:45, in onda Jessica and me. Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, si ferma a riflettere su se stessa, dando vita a una sorta di autoritratto idealmente a due voci (Jessica and me) di efficace e spiazzante ironia, dove Cristiana rivela ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale. Un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi e progetti.
Ancora un documentario vi terrà compagnia alle 15:00: si tratta di OrienteOccidente – Corpi Ritmi Danze, dedicato all’omonimo festival che, da oltre 30 anni, si svolge a Rovereto. Lo sposarsi di diverse civiltà e culture, le loro tradizioni e le contaminazioni sono il tema portante della manifestazione. Cosa le accomuna o divide? Una retrospettiva sull'evoluzione della danza contemporanea accompagnata dalle testimonianze di chi l'ha vissuta. Intervengono Lanfranco Cis, Paolo Manfrini, Maria Luisa Buzzi, Michela Lucenti, Leonetta Bentivoglio e Virgilio Sieni.
Ore 15:30, viene proposto L’altra metà del cielo, celebre spettacolo sulle musiche di Vasco Rossi per il Teatro alla Scala. Un balletto in quattro atti per conquistare il tempio della musica classica, una contaminazione tra barocco e moderno con una greatest hits composta da 13 dei brani più belli di sempre, scritti da Vasco Rossi e ri-arrangiati dal maestro Celso. Un racconto di un unico atto coreografato dall’americana Martha Clarke in cui si svolgono le vite di tre tipologie di donne, Susanna, Albachiara e Silvia, rappresentate in quattro momenti della vita: l'adolescenza, la maturità, la crescita e l'abbandono.
Alle 16:55, e di nuovo poi alle 18:30, la rubrica culturale Gap – Danza per tutti vi racconterà storie, protagonisti, linguaggi della scena contemporanea. Un viaggio nella danza dagli anni ’80 ad oggi, raccontata in 4 appuntamenti in cui si esplorano, attraverso esempi e interpreti, alcuni temi ricorrenti in questi anni
Capricci, alle 17:55, a firma di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, ci porterà nella nebbia spinta a folate sulla scena, attraversata da fasci di luce rossi e gialli; qui, si succedono sequenze danzate prive di un filo unitario. Capricci appunto.
Grande attesa per Il giardino degli amanti, nuova produzione del Teatro alla Scala, in prima assoluta a firma di Massimiliano Volpini, sulle musiche di Wolfgang Amadeus Mozart. A danzare da protagonista la nostra étoile Roberto Bolle, accompagnato da Nicoletta Manni e dal Corpo di Ballo e Prime Parti dell' Orchestra del Teatro alla Scala.
Ci avviciniamo alla chiusura del palinsesto. Alle 22:15, Divina Commedia – Ballo 1265, evento commissionato a conclusione delle celebrazioni dei 750 anni della nascita di Dante dentro lo storico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, realizzato dal direttore della Biennale di Venezia per la Danza, Virgilio Sieni. Un viaggio delle tre cantiche dantesche, dove Sieni, novello Virgilio, traghetta la “sua” comunità di danzatori lungo un suggestivo “percorso iniziatico”, dove le cantiche del poema dantesco diventano le parti coreografiche di un viaggio scandito dalla misura della terzina, che a sua volta diventa un canto disperso nelle articolazioni e muscolature del corpo.
Alle 23:20, “A loan” Irene Russolillo, giovane coreografa emergente, apre la 35esima edizione del Festival OrienteOccidente di Rovereto con la sua ultima ideazione coreografica: “A loan”, un discorso col buio, le assenze e gli spiriti che ci circondano.
Chiuderà alle 23:55 il documentario “Post Produzione”.“Il conflitto – spiega il giovane coreografo Andrea Gallo Rosso – nasce dalla possibilità o impossibilità di affermare la propria identità” così per gli interpreti il ritmo diventa strumento nel quale riconoscersi o di-sconoscersi, mezzo per entrare o uscire dal gruppo. Il ricordo personale degli interpreti viene sviluppato – postprodotto, prendendo a prestito il titolo dell’opera di Nicolas Bourriaud – seguendo nuove modalità di produzione e di senso così da arrivare a un’immagine che provi a dialogare con la memoria collettiva della nostra società.