“In viaggio con la Danza”: il prossimo 29 aprile sarà presentato il libro che raccoglie i migliori numeri di SetteOtto e tante novità

di Lia Courrier
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Quello di oggi è un numero speciale.
Da pochi giorni ho festeggiato i due anni dal primissimo numero di Setteotto: una inattesa, felice avventura che ha contrassegnato le mie settimane da allora fino ad oggi, colorandole di gioia e bellezza.

Scrivere su questa rubrica ha rappresentato un vero punto di svolta per il mio percorso come insegnante, per la mia evoluzione personale e per integrare tutte le strade percorse finora in un unico  itinerario panoramico. Merito quindi di concedermi il tempo per ammirare la vista che si gode da qui.
Insieme alla rivista DHN e alla casa editrice Geo4Map siamo in procinto di presentare finalmente al pubblico il progetto a cui stiamo lavorando da quasi un anno, ossia la pubblicazione in formato cartaceo di una collezione scelta degli articoli usciti finora, riorganizzati secondo un nuovo ordine non cronologico.
Il titolo del volume è ‘In viaggio con la danza’, dove il concetto di viaggio rappresenta un simbolico legame tra il mestiere del danzatore e la principale attività degli editori, che abitualmente si occupano di mappe e cartine geografiche, ma che in questa occasione si sono concessi un fuori pista nel mondo della danza, in cui hanno sorprendentemente ritrovato aspetti familiari al loro consueto ambito di pertinenza.
Il concetto di viaggio, infatti nell’universo danza compre e ritorna in molteplici aspetti: il viaggio nella mente creativa, che si può compiere anche nel chiuso di una sala prove, così come il viaggio fisico che tutti i danzatori compiono per inseguire il lavoro, le esperienze, le audizioni. Oppure il viaggio che la danza ha compiuto nel mondo per inseguire la sua propria evoluzione.

Poiché per questioni del tutto personali non ho mai davvero viaggiato a lungo per lavoro, ma solo per sporadiche occasioni danzanti, sentivo che in tutto ciò che avevo scritto mancava qualcosa che desse un corpo ad una soddisfacente elucubrazione sul concetto di viaggio, così ho scelto di trasformare questa occasione in una avventura condivisa e corale, chiedendo ad alcuni colleghi che danzano in giro per il mondo di inviarmi delle suggestioni dalle città che percorrono ogni giorno per recarsi al lavoro.

Qualcuno va a piedi, chi in bicicletta o in auto.

Qualcuno insegna, chi danza o chi crea danze per altri.

Questi racconti sono giunti nella mia casella di posta come tante polaroid da attaccare al muro, per sentire quelle persone più vicino al cuore: l’immagine del mondo visto dall’Italia che danza.
In mezzo a tante differenze di paesaggi, abitudini e colori, emergono però comunque i gesti conosciuti, quei piccoli rituali che ogni danzatore si porta addosso come una strana divisa invisibile agli occhi di chi non sa. La scelta degli abiti da lavoro, la bottiglia dell’acqua, la cura nella preparazione del cibo, un certo modo di osservare il movimento in ogni cosa che ci circonda anche quando siamo in giro per strada. C’è un filo che ci lega tutti, una sorta di fratellanza e sorellanza che ci fa sentire parte di una comunità all’interno di quella, più vasta, rappresentata dalla specie umana. Non importa di quale nazionalità, colore o religione tu sia, quel modo di vedere e di esperire l’esistenza stessa, ci permetterà sempre di comunicare e di riconoscerci ad un livello profondo anche se non capiamo le nostre reciproche lingue, o se ci occupiamo di ambiti coreutici diversi: un danzatore è un danzatore. Dalle piccole istantanee che mi sono state inviate dai più disparati angoli del mondo emerge tutto questo, al di là delle specificità e della visione che ognuno di ha sul mestiere maledetto ma meraviglioso che facciamo.

La vera sorpresa, però, per me, è stato ricevere una dolcissima prefazione scritta da Anna Maria Prina, una personalità importante della danza, che mi ha gentilmente donato il suo tempo e le sue attenzioni, nonché la sua presenza così importante, per arricchire ulteriormente la pubblicazione.

Su di lei ho scritto un aneddoto divertente che ci vede protagoniste e che scoprirete nella mia prefazione al libro, che non vi svelo adesso per non togliervi il piacere di leggerla nel momento in cui avrete una copia in mano.

Non poteva mancare un contributo del nostro direttore Francesco Borelli, che ha scritto un appassionato racconto sulla città di Milano, da cui il nostro viaggio parte.

Impossibile ringraziare uno per uno tutti coloro che hanno partecipato a questa folle avventura, non ultima Geo4Map, che mi ha accompagnata passo dopo passo nel mondo dell’editoria, nel quale per me tutto odora di nuovo.

Adesso vi starete chiedendo quando uscirà il libro e quando potremmo parlarne insieme di persona….

L’appuntamento per la prima presentazione è per il 29 Aprile 2017, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Danza, presso Open | more than books, in Viale Montenero, 6 a Milano, a partire dalle ore 16,00. Ci saremo tutti, e io vi aspetterò anche per ringraziarvi di persona, in qualità di lettori, per la curiosità, l’ironia e l’attenzione che avete dedicato ad ogni pubblicazione.

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