Innovare, unire mondi diversi e non perdere di vista la tradizione: il programma di Torinodanza 2017

di Giada Feraudo
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Portare in teatro pubblici e generazioni differenti. Questo è lo spirito con cui è stata presentata, lo scorso giovedì 20 aprile, presso il Teatro Carignano di Torino, la nuova edizione del Festival Torinodanza, l’ultima che vede la direzione artistica di Gigi Cristoforetti, da poco nominato Direttore Artistico della Fondazione Aterballetto.

La prossima edizione di Torinodanza si configura quindi, sotto un certo punto di vista, come un passaggio di consegne alla nuova Direttrice Artistica, Anna Cremonini, che avrà la responsabilità della manifestazione a partire dal 2018, ma anche come una sintesi dell’importante e meritevole lavoro svolto negli scorsi anni, che ha avuto come obiettivo principale quello di aprire il Festival all’internazionalità, alla cooperazione e allo scambio fra realtà tra loro distanti ma in grado di cooperare creando interessanti e proficue sinergie ed identità.

Un panorama articolato, costruito anche grazie al Teatro Stabile di Torino, che dal 2009 organizza la manifestazione, e a tutti i sostenitori, fra cui la Compagnia di San Paolo, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Fondazione per la Cultura Torino, Piemonte dal Vivo e il partenariato di Intesa San Paolo

Torinodanza 2017 offrirà al pubblico un ricco cartellone di proposte artistiche originali, multidisciplinari e dall’alto profilo qualitativo: ci saranno 24 spettacoli, 28 rappresentazioni, 9 fra prime nazionali e assolute, 4 coproduzioni, 15 compagnie ospitate provenienti da 7 diverse nazioni (Burkina Faso, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna) a dar vita alla nuova edizione del Festival.

ʺNel 2017ʺ, afferma Gigi Cristoforetti nel suo intervento, ʺci siamo sforzati di comporre un mosaico abbastanza ricco e curioso di quegli stili e di quegli artisti che precedono il contemporaneo – inteso in senso stretto. Ne costituiscono il fondamento, hanno guidato una fase storica e creativa, e mantengono la propria riconoscibilità. E magari hanno offerto alla storia della danza tappe importanti, se non dei capolavori. Non è un caso se Torinodanza ha scelto una dimensione verticale, estesa nel tempo passato, e non solo orizzontale. Crediamo che così si possano più facilmente tessere dei fili e avvicinare alla stessa proposta persone e generazioni diverse. La conoscenza e la passione per un linguaggio non possono nutrirsi solo grazie alla contemporaneità, e neppure alla tradizione, ma devono poterle cogliere simultaneamenteʺ.

L’edizione 2017 del Festival Torinodanza, in programma dal 12 settembre al 1° dicembre, propone come sempre un programma di qualità, e porterà in scena i grandi personaggi che hanno fatto la storia della nostra danza contemporanea a fianco di giovani emergenti e delle nuove tendenze del circo contemporaneo. È sufficiente, a questo proposito, citare i nomi di alcuni di alcuni mostri sacri della danza, come Angelin Preljocaj, il cui Roméo et Juliette, creato nel 1996 ma ancora di estrema attualità per i temi trattati, sarà rappresentato il prossimo 12 settembre (con replica il 13) al Teatro Regio.

Per raccontare la dimensione artistica del Festival 2017 è sufficiente citare i nomi di altri coreografi,fra cui Jiří Kylián, Hans van Manen, Lucinda Childs, Trisha Brown, Ohad Naharin, Nacho Duato, Hofesh Shechter, Emio Greco, nonché la prima assoluta di due creazioni di Aterballetto (ancora Shechter e Cristiana Morganti) e la serata dedicata ai premiati dalla rivista Danza&Danza. Non manca naturalmente lo spazio per gli stili più visionari e ibridi: da Philippe Decouflé a Serge Aimé Coulibaly; agli incontri tra giocoleria e danza, con il Collectif Petit Travers, oltre all’astro nascente del circo contemporaneo, Clément Dazin. Torinodanza, come di consueto, dedica spazio ai giovani talenti italiani, e quest’anno coprodurrà due artisti davvero interessanti: Daniele Albanese e Annamaria Ajmone.

Il festival si chiuderà al Teatro Regio il 1° dicembre con la Gauthier Dance – Dance Company Theaterhaus Stuttgart impegnata, in prima italiana, in un programma che celebra la danza contemporanea nella sua forma più dinamica, rendendo omaggio a quattro artisti israeliani che hanno imposto la propria cifra stilistica nel mondo: Hofesh Shechter, Gai Behar e Sharon Eyal e infine Ohad Naharin.

Nomi di affermata fama internazionale, dunque, accanto ad altri un po’ meno conosciuti o emergenti, coreografi e danzatori che hanno creato nel passato lavori che sono stati pietre miliari per la storia della danza contemporanea accanto ad altri che sono ancora oggi ai vertici del panorama internazionale.

Info www.torinodanzafestival.it

Crediti fotografici: Vadim Stein, Jean Charles Verchere, Brescia-Amisano, Introdans Hans Gerritsen, Jean Claude Carbonne

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