Nell’ambito della Stagione di Danza del Balletto Teatro di Torino è andato in scena, lo scorso sabato 19 gennaio, presso la Lavanderia a Vapore di Collegno, lo spettacolo dal titolo It x quattro. Protagonisti i danzatori dell’Eko Dance International Project diretto da Pompea Santoro.
La serata racchiudeva quattro titoli, una piccola raccolta di coreografie di autori italiani create apposta per l’Eko Dance. Due di questi lavori sono ripresi dal Made for You della scorsa stagione (serata che trova posto nell’ambito dell’annuale rassegna Palcoscenico Danza, ndr); Torque è una composizione di Fabio Liberti, vincitore del Made for You 2018, mentre Unfolding Echos è firmato da Mauro De Candia, padrino della medesima edizione.
Torque rappresenta una piccola società, forse un po’ utopica, nella quale uomini e donne sono uniti inseparabilmente e devono, volenti o nolenti, percorrere lo stesso cammino, supportandosi vicendevolmente, ostacolandosi, limitati nella libertà ma nello stesso tempo spinti verso nuove possibilità che devono sperimentare, ovviamente insieme.
Unfolding Echos è invece la risposta a una composizione musicale di Bryce Dessner e David Lang, la cui struttura riflette un senso di fuga e di moto perpetuo, reso visivamente da una danza dinamica, forte, energetica.
Un intervento del Balletto Teatro di Torino ha permesso al pubblico, numerosissimo, di gustare un estratto estrapolato da Kiss me hard before you go, del coreografo spagnolo José Reches, che da anni collabora con la compagnia torinese.
La seconda parte del programma ha visto in scena due nuove creazioni, firmate rispettivamente da Alessio Di Stefano (anche lui partecipante a una delle passate edizioni di Made for You) e da Valerio Longo. La prima, Chickens Lake, è una breve e spiritosa coreografia che costituisce la prima parte di quello che sarà un lavoro a serata intera e che ironizza in modo divertente sul celebre titolo del repertorio classico Il Lago dei cigni. La scena si svolge in un pollaio e gli eleganti e flessuosi cigni sono qui polli e galline starnazzanti.
Il secondo brano è SpaceS, di Valerio Longo, ispirato dall’energia dei danzatori dell’Eko Dance.
«È un programma molto ricco e ampio» afferma Pompea Santoro «perché spazia dal balletto intimo a quello energetico, all’umorismo. In questa serata ho pensato di introdurre qualcosa di inusuale: i vari brani coreografati sono intervallati da brevi momenti di improvvisazione curati dai ragazzi dell’Eko Dance supervisionati da Veronica Morello, con musica elettronica dal vivo di Gabriele Balzano. Ho voluto provare a fare un esperimento per far capire al pubblico la differenza fra la ricerca del movimento e ciò che invece è la coreografia codificata, con una struttura, una pianificazione che comprende anche lo studio delle luci, i costumi. Spesso questi concetti si confondono e si perdono, io ho cercato invece di evidenziarli».
Si entra e si esce dallo spettacolo quindi, fra improvvisazione e coreografia, in un continuo interscambio gradito ai numerosi spettatori presenti in sala.