Il London Palladium non è un teatro qualunque. È probabilmente il teatro più famoso di Londra e dell’intera Inghilterra. Ubicato nel West End della capitale britannica, a pochi metri dall’incrocio tra Oxford Street e Regent Street, lungo i suoi cento anni di storia ha ospitato sul proprio palcoscenico i più grandi tra artisti, attori, musicisti e danzatori. Qualche nome? Harry Houdini, Louis Armstrong, Duke Ellington, Laurel & Hardy (Stanlio e Ollio ndr), Frank Sinatra, Nat King Cole, ma anche Diana Ross, Marvin Gaye e i Beatles. Per non parlare dei musical di maggiore successo internazionale, nonché di produzioni televisive di portata globale quale la cerimonia di consegna dei BAFTA Awards.
Le étoiles internazionali della danza Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, già rispettivamente Prima Ballerina del Teatro alla Scala di Milano e Primo Ballerino Ospite del Theatro Municipal di Rio de Janeiro, lo hanno designato per presentare uno spettacolo prodotto in proprio con il coreografo e regista Massimiliano Volpini. In scena con loro, la nuova compagnia di cui sono a capo, assemblata attingendo ai più grandi talenti emergenti della danza italiana: la Jas Art Ballet Company, formata proprio dai due straordinari protagonisti, coppia unitissima sia sul palcoscenico che nella vita.
La data di debutto è stata il 25 gennaio 2016 e l’occasione fornita da Lineapelle, tappa inglese della più importante fiera internazionale della pelle. Gli organizzatori hanno voluto nobilitare l’evento regalando agli operatori e al pubblico questo spettacolo di danza di altissimo livello: va in svena così “Il mantello di pelle di drago”, non un titolo più azzeccato di questo, e i danzatori hanno disposto di alcuni pregiatissimi costumi in pelle, disegnati da Erika Carretta.
Torniamo a quella sere, ecco che si spengono le luci e nel buio della sala risuona una voce narrante in inglese. Racconta di una conceria magica, della bellissima Regina o Fata che la dirige, di una montagna incantata, e di un mantello di pelle di drago. Solo quella conceria è in grado di preparare una materia prima di tale splendore, per un capo destinato a coprire le spalle di una persona speciale, di animo nobile e puro e capace di diffondere amore. E l’unica in grado di individuare questa persona è la Fata Regina, la quale appare al centro della scena, come una creatura divina, scontornata da un fascio di luce. La presenza scenica di Sabrina Brazzo è straordinaria anche nell’immobilità. Quando poi l’étoile compie i primi gesti, si sconfina nella pura poesia del movimento. E all’improvviso alle sue spalle compare Andrea Volpintesta, il bel tenebroso della danza italiana, il diavolo tentatore. Percorre veloce il fondo della scena, esprimendo da subito potenza, grazia e controllo. I due si guardano, sospesi tra fantasia e realtà.
Da quel momento in poi il pubblico è rapito, l’incredulità sospesa, come da manuale semiotico, e lasciata da parte per un’ora. La scena si riempie quindi degli altri protagonisti, ciascuno con la propria personalità, ma accomunati tutti da una tecnica impeccabile e capacità interpretative ormai rare tra i danzatori. Meritano di essere citati uno per uno: Maurizio Licitra (solista del Teatro alla Scala), Antonella Albano (Prima Ballerina del Teatro alla Scala), Valerio Torelli , Filippo Valmorbida, Mariacaterina Mambretti, Roberta Inghilterra, Viola Vicini, Silvia Pisani, Gabriele Radaelli, Giuseppe Paolicelli, Federico Ginetti e Giorgio Azzone.
Il culmine della narrazione giunge con il passo a due di Sabrina e Andrea, di rara bellezza, e il finale è un tripudio di gioia, colore e musica. Gli applausi sono scontati, la standing ovation e le lacrime di commozione di molti spettatori non lo sono affatto.
La serata ha un seguito speciale nella sala ricevimenti del teatro, durante il quale i protagonisti hanno incontrato gli ammirati spettatori.
Londra e il Palladium sono conquistati. La Jas Art Ballet Company pronta per nuove avventure.
Francesco Di Foggia