Kristina Grigorova: “Per le scuole di danza è un momento drammatico, e le conseguenze peseranno”

di Francesco Borelli
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“L’essere stati catapultati in questa situazione non è stato semplice; da un lato la preoccupazione per il coronavirus, nei casi peggiori addirittura letale, e dall’altro l’imposizione di un diverso modo di vivere.

Per me poi, lunghi mesi senza danza, da sempre parte fondamentale delle mie giornate.

Dopo un periodo di assestamento, i ritmi di ogni giorno sono cambiati: più tempo con la famiglia, letture, cucina, film e tanto altro con cui riempire ogni singola giornata.

Col passare dei giorni, però, la mancanza della danza, dei miei allievi e del mio mondo ha iniziato a pesare e così, con molti dubbi e scetticismo, ho iniziato a dare lezioni online.

Perché tanti dubbi? La danza classica, ben sappiamo, ha bisogno di pavimenti a norma, di ambienti e spazi adeguati. Ma i tempi si dilungavano e mi sono resa conto che i ragazzi avevano bisogno di continuare ad allenarsi, senza perdere il ritmo, e coltivando, seppure in maniera differente e con le dovute cautele, le loro passioni. Trovo che in questo particolare momento i nostri ragazzi siano profondamente spaesati, che abbiano bisogno del nostro appoggio e conforto, che necessitino di essere rincuorati e incoraggiati, sempre.

Per le scuole di danza, e per tutto il settore dello spettacolo dal vivo, è un momento davvero drammatico, e temo che le conseguenze di questo lungo stop si vedranno nel tempo e peseranno. Già ora ci sono importanti perdite economiche e la paura più grande è che tante scuole non avranno più la “forza” per poter riaprire.

Lo stato, dal canto suo, non è mai stato particolarmente presente per noi operatori dello spettacolo e in questo periodo sembra che non voglia occuparsi o preoccuparsi del nostro futuro. Vedremo.

L’unica certezza è che questo periodo ci cambierà, ci sta già cambiando nel profondo: ciò che prima ero scontato, anche solo un abbraccio o una passeggiata in mezzo alla natura, acquisterà più valore e, di certo, saremo più grati verso ciò che la vita, e l’arte, quotidianamente ci donano”.

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