La Camera ha approvato la Legge sullo spettacolo dal vivo. L’esercito della danza prosegue inarrestabile

di DANCE HALL NEWS
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Nella giornata di oggi, 8 novembre 2017, la Camera ha approvato definitivamente la legge sullo spettacolo dal vivo, già passata al Senato a fine settembre. A giorni la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Dopo 71 anni di attesa, la Repubblica Italiana ha finalmente una legge in materia.

Ecco le principali novità della legge sullo spettacolo dal vivo, così come riportate da Ansa:

  • Aumentano le risorse per lo spettacolo: +19milioni di euro per i prossimi 2 anni e +22,5milioni di euro dal 2020 La riforma incrementa sensibilmente le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo con fondi pari a +9.5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e a +22.5 milioni di euro a decorrere dal 2020.
  • 4 milioni di euro per spettacoli nelle zone del sisma. La legge autorizza la spesa di 4 milioni di euro per attività culturali nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia.
  • Estensione dell’ArtBonus a tutti i settori dello spettacolo. La riforma estende l’Art Bonus a tutti i settori dello spettacolo: grazie al provvedimento anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione.
  • Stabilizzazione del Tax credit musica. La legge stabilizza il tax credit musica, beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4.5 milioni di euro a decorrere dal 2018.
  • Sostegno statale a nuovi settori dello spettacolo Grazie a questa riforma, il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estende alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore di diverse forme di spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali, le espressioni artistiche della canzone popolare d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada.
  • Aggiornamento delle norme sulle Fondazioni lirico sinfoniche. Viene aggiornata la disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche, che godranno di un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali, parametrati in base alle risorse ricevute da privati, Regioni e Enti Locali e alle capacità gestionali dimostrate.
  • Superamento degli animali nei circhi. Le nuove norme prevedono il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle attività circensi e dello spettacolo viaggiante.
  • Nasce il Consiglio superiore dello Spettacolo. Nasce il Consiglio superiore dello spettacolo, organismo consultivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo che sostituisce la Consulta per lo spettacolo. Il Consiglio avrà compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.

In merito alla nuova legge sullo spettacolo dal vivo appena approvata alla Camera, Filippo Sugar, Presidente di SIAE, esprime grande soddisfazione per il riconoscimento della musica popolare come forma d’arte e parte integrante del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico del Paese.

Il Maestro Mogol commenta: “Esprimo la mia gratitudine e i miei più sinceri complimenti al Ministro Dario Franceschini. Sono veramente orgoglioso che, finalmente, una legge dello Stato riconosca anche e soprattutto lo straordinario valore culturale della musica popolare, che ha altresì una fondamentale valenza educativa per le nuove generazioni e non solo”.
Anche C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea offre il suo commento alla vittoria ottenuta:

“Nel ringraziare i parlamentari di questa XVII legislatura, C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea esprime la propria soddisfazione per questo risultato ed è lieto di aver contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo, con incontri, convegni, idee, suggerimenti, audizioni ufficiali in Parlamento, come se tutto quel patrimonio di creatività, di bellezza, di valore, di lavoro, di imprenditoria, che è da sempre il mondo dello spettacolo dal vivo fosse stato finalmente scorto dal legislatore che se ne è infine occupato.

La legge ha qualche difetto, dobbiamo dirlo, il principale è aver mischiato allo spettacolo dal vivo i carnevali e le rievocazioni storiche. Un altro difetto è aver voluto inserire nella legge anche il riconoscimento alle pratiche artistiche a carattere amatoriale, non perché non siano importanti, ma forse era necessario evitare ogni confusione e sovrapposizione con chi si occupa di spettacolo in modo professionale, in un mondo dove già c’è molta confusione. Si erano poi fatte promesse di aumento del Fondo Unico dello Spettacolo fino a far immaginare oltre 100 milioni all’anno, invece l’aumento è ben poca cosa, 9,5 milioni nel 2018 e 2019 e 22,5 milioni nel 2020. Non è molto, ma è comunque un aumento.

Ma ci sono – soprattutto – molti elementi positivi in questa legge, che è essenzialmente una legge di principi generali: ci sono vari e chiari riferimenti al valore dei linguaggi innovativi, della ricerca e della contemporaneità, ci sono molte sottolineature sull’importanza dell’investimento pubblico sui giovani artisti e sui giovani spettatori, sono incentivate le relazioni con la scuola – investendo in questo il 3% del Fondo Unico dello Spettacolo – si parla di riequilibrio territoriale tra Nord e Sud, di far crescere domanda e offerta di spettacolo, si dice di voler investire sui processi di internazionalizzazione, si dichiara di voler puntare alla tutela e alla valorizzazione professionale dei lavoratori, comprendendo le specificità professionali di chi opera in questo settore, si intende procedere allo snellimento delle procedure burocratiche per le autorizzazioni di pubblico spettacolo, si istituisce il Consiglio Superiore dello Spettacolo come organo consultivo, si estende l’accesso ai benefici dell’art bonus a quasi tutti i soggetti del settore riconosciuti dal MIBACT, si fa riferimento ai centri di sperimentazione e di ricerca, ai circuiti, alle residenze. Si parla di noi, operatori dello spettacolo dal vivo, finalmente, di quello che siamo e che facciamo ogni giorno sui palcoscenici di questo Paese e rappresentando l’Italia all’estero. 

Adesso il Governo ha 12 mesi di tempo per adottare uno o più Decreti Attuativi che si chiameranno “Codice dello Spettacolo”.

C.Re.S.Co rassicura che ci sarà, vigilerà, proporrà, sorveglierà, perché si apre adesso la partita più delicata.
Ma oggi diciamoci “bravi” tutti insieme, con gli artisti, i tecnici, gli imprenditori del settore, gli organizzatori, gli amministrativi, coloro che in questo settore si occupano di comunicazione, con tutti i lavoratori dello spettacolo, e diciamo bravi anche ai politici di maggioranza e di opposizione che ci hanno creduto – primi tra tutti la Senatrice Rosa Maria Di Giorgi e il Deputato Roberto Rampi –, alle associazioni di categoria, ai funzionari del MIBACT e degli Enti locali, perché se questa legge esiste è perché siamo stati finalmente capaci, tutti insieme, di esserci e di raccontarci.”

Tra i più attivi in quella che potremmo chiamare battaglia in difesa delle fondazioni, dei corpi di ballo e della danza italiana, anche il Maestro Luciano Cannito condivide la notizia sulla sua pagina Facebook, esprimendo tutta la sua soddisfazione.

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MERCOLEDÌ 08 NOVEMBRE 2017 14.45.03 

Omniroma-DDL SPETTACOLO, MURGIA-RIZZETTO-MOLLICONE (FDI): BENE OK A ODG SU CORPO DI BALLO (OMNIROMA) Roma, 08 NOV – “Riteniamo positivo che la maggioranza abbia accolto il nostro ordine del giorno sul Corpo di Ballo nelle fondazioni lirico-sinfoniche. Il generico provvedimento sul Codice dello Spettacolo presenta evidenti lacune nella programmazione degli interventi di valorizzazione e salvaguardia del patrimonio artistico italiano e, in particolare, del balletto italiano a favore di produzioni e qualità straniere. La genericità delle norme contenute non può essere affatto sottovalutata: già le fondazioni si ritrovano ad acquistare e produrre spettacoli dall’estero utilizzando ben il 75% dei trasferimenti statali. È una prassi consolidata che non aiuta la nascita di talenti nei nostri confini. Il Governo è ora incaricato di trovare le modalità per garantire ai Corpi di Ballo la giusta valorizzazione tramite la loro organicità alle fondazioni lirico-sinfoniche con nuove modalità organizzative. Fratelli d’Italia si impegna a vigilare sul giusto operato in merito.” Così in una nota Bruno MURGIA, deputato Fratelli d’Italia-AN e membro della commissione Cultura; Walter Rizzetto, Vicepresidente della Commissione Lavoro; Federico Mollicone, responsabile nazionale comunicazione Fratelli d’Italia-AN.

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