La danza nel cinema: “Due vite, una svolta” un film degli anni settanta che ci ha fatto sognare.

di Fabiola Di Blasi
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Due vite, una svolta (titolo originale: The Turning Point) è un film americano del 1977 diretto da Herbert Ross, regista, coreografo e produttore cinematografico.

La trama ruota attorno a due donne, due amiche, le cui strade si sono incrociate grazie alla danza. Emma (Anne Bancroft) e Deedee (Shirley MacLaine), infatti, facevano parte della stessa importante compagnia di New York ma, mentre la prima ha avuto una carriera brillante ed è diventata una stella, la seconda ha smesso di danzare per sposare il collega Wayne (Tom Skerritt) con cui gestisce una buona scuola di danza in Oklahoma dove studiano anche due dei tre figli: Emilia (Leslie Browne), promessa della danza, Jamie ed Ethan.

Emma e Deedee si rincontrano dopo vent’anni quando la compagnia va in tournée ad Oklahoma City e Deedee va a vedere lo spettacolo con tutta la famiglia. Una rimpatriata ed una sorta di tuffo nel passato per lei e il marito Wayne. Più tardi Deedee e il figlio Ethan si recano a New York con Emilia che riesce ad entrare nella compagnia e iniza a collezionare un successo dietro l’altro, cosa che fa presagire che a breve prenderà il posto di Emma. Quest’ultima si trova così faccia a faccia con l’inesorabile passare del tempo. Dall’altra parte, Deedee ripensa alle opportunità perdute e, lungo il film, i rapporti tra le due protagoniste diventano sempre più tesi per via delle loro frustrazioni. Il successo e l’amore: entrambe vogliono quello che ha l’altra.

Nel frattempo Emilia intreccia una  relazione poco felice con l’affasciante primo ballerino russo Yuri, interpretato da Mikhail Baryshnikov, unico personaggio maschile ad avere risalto nel film.

Yuri la tradisce con la rivale Carolyn ed Emila, in questa circostanza, si avvicina sempre di più ad Emma e si lascia guidare da lei, cosa che provoca la gelosia di Deedee. I rapporti tempestosi culminano in uno scontro catartico dal sapore comico in cui Emma e Deedee litigano come due ragazzine urlando e tirandosi i capelli (nel vero senso della parola) finendo in un mare di risate. (Un altro momento esilarante è quello in cui Emilia, ancora ballerina di fila, entra in scena in Giselle completamente ubriaca). L’unica cosa a riavvicinare davvero le due è il trionfo di Emilia (che vediamo con Yuri nel famoso e amato grand pas de deux e coda di Don Quixote) che però segna anche la fine della carriera di Emma.

Durante tutto il film si susseguono sequenze di famosi balletti interpretati dalle stelle della compagnia a partire dalla prima scena in cui si vede il corpo di ballo ne il regno delle Ombre de La Bayadère. E poi ancora la variazione di Ali (Le Corsaire), il pas de deux de La bella addormentata, il pas de deux di Romeo e Giulietta, una selezione da Il lago dei cigni e Giselle. Non mancano immagini di backstage e riprese delle prove in sala: il film mostra la vita di compagnia a tutto tondo, uno stile che il regista conosceva bene. La pellicola infatti ha uno stampo autobiografico: la compagnia di balletto presentata è quella dell’American Ballet Theatre che ha messo a disposizione i ballerini inclusi Michail Baryshnikov e Leslie Browne che in quegli anni ne facevano parte. Lo stesso regista Herbert Ross era stato coreografo per l’ABT negli anni cinquanta ed aveva sposato Nora Kaye (che compare qui tra i produttori), una delle prime ballerine. Anche James Mitchell era stato ballerino solista e partner della Kaye in più balletti. Solo Shirley MacLaine e Anne Bancroft dovettero prendere lezioni di ballo per girare il film. Quest’ultima fu scritturata dopo il rifiuto di Audrey Hepburn dovuto all’esigenza di passare più tempo con la propria famiglia.

Il film ebbe undici candidature all’Oscar, ma non ne vinse nemmeno uno: miglior film; migliore regia; miglior attrice protagonista a Anne Bancroft; miglior attrice protagonista a Shirley MacLaine; miglior attore non protagonista a Michail Baryshnikov; miglior attrice non protagonista a Leslie Browne; migliore sceneggiatura originale; migliore fotografia; migliore scenografia; miglior montaggio; miglior sonoro. Quell’anno si confrontava con prodotti del calibro di Io e Annie (Annie Hall), Goodbye amore mio! (The Goodbye Girl) dello stesso Herbert Ross, Guerre stellari (Star Wars), Giulia (Julia), Una giornata particolare. Vinse comunque due Golden Globe (miglior film drammatico; migliore regia) ed altri premi.

Genere: Drammatico; musicale.
Anno: 1977
Regia: Herbert Ross.
Attori: Anne Bancroft, Shirley MacLaine, Mikhail Baryshnikov, Leslie Towne, Tom Skerritt, Martha Scott, Antoinette Sibley, Alexandra Danilova, Starr Danias, Marshall Thompson, James Mitchell, Scott Douglas, Daniel Levans, Jurgen Schneider, Anthony Zerbe, Phillip Saunders, Lisa Lucas, Saax Bradbury, Hilda Morales, Donald Petrie, James Crittenden
Sceneggiatura: Arthur Laurents (già sceneggiatore di  “Nodo alla gola” di Hitchcock e “ Come eravamo” di Pollack).
Fotografia: Robert Surtees.
Montaggio: William H. Reynolds.
Prodotto da: Arthur Laurents, Herbert Ross, Nora Kaye
Distributore: FOX (1978) – 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT.
Paese: USA
Lingua originale: inglese, francese.
Durata: 119 Min.
Box Office: 33,6 million di dollari

Link al trailer: https://youtu.be/YR-iHJ693VI

Fabiola Di Blasi

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