La Giselle firmata da Carla Fracci, andata in scena al Teatro Costanzi lo scorso ottobre e ripresa da Rai Cultura, viene trasmessa in prima visione giovedì 8 dicembre su Rai5 alle 21.15.
La grande danzatrice definì Giselle “il balletto romantico per antonomasia, che mette malinconia, la malinconia di chi si vede sfuggire qualcosa che vorrebbe invece conservare: la malinconia per l’effimero. Forse il pubblico lo ama per il desiderio che tutti abbiamo di partecipare a una saga d’amore con il suo inganno, la sua cattiveria e la sua redenzione”.
La musica di Adolphe Adam, una delle prime a essere composte espressamente per un balletto, è affidata alla bacchetta del direttore statunitense Kevin Rhodes.
Nel ruolo della fanciulla del villaggio l’étoile Susanna Salvi. Michele Satriano interpreta invece il nobile Albrecht. Alessandra Amato è la regina delle Villi.
“Balletto fantastico in due atti”, Giselle debuttò il 28 giugno 1841 all’Académie Royal de la Musique di Parigi con Carlotta Grisi e Lucien Petipa. Nacque dall’ingegnoso estro di Théophile Gautier, la cui fantasia era stata sedotta dalla lettura di un testo di Heinrich Heine dove si rievocava la celebre leggenda delle fanciulle morte alla vigilia delle nozze, stesso soggetto che poi sarà musicato da Puccini nell’opera Le Villi.
La versione di Carla Fracci, ripresa da Julio Bocca, suo ultimo partner in questo titolo, e Gillian Whittingham, tiene conto di quella di Jean Coralli e Jules Perrot, delle tradizionali aggiunte di Marius Petipa, ma soprattutto dello spartito originale di Adam, garantendo in questo modo la riapertura di alcuni tagli. L’allestimento è impreziosito dai bellissimi costumi e scene firmati da Anna Anni. Le luci sono curate da Jean-Michel Désiré.
Con la sua storia d’amore, tradimento e redenzione, Giselle è il cavallo di battaglia delle grandi ballerine del passato e del presente. Simbolo della grazia innocente, Giselle ha un unico difetto: essere pazza per la danza. Si innamora del principe Albrecht che, pur di averla, si finge un altro. Per gelosia il cacciatore Hilarion, che ama Giselle non ricambiato, svela il tranello. La giovane ingenua a questo punto impazzisce e muore, con il rimpianto del ballo e dell’amore. Si unisce alle Villi, spettri di fidanzate morte prima delle nozze che, trascinate dalla passione per la danza, sono condannate a ballare ogni notte sino all’alba. I mortali che si imbattono in queste creature sono costretti a danzare con loro fino alla morte. E questo sarebbe il destino di Albrecht se l’amore non fosse più forte: Giselle lo perdona, lo sostiene e gli dà forza finché i primi raggi di sole non pongono fine all’incantesimo
1 commenti
Pallosa con aggiunte inutili preferisco di lunga quella del Marinsky