La MM Contemporary Dance Company e il suo Bolero alla Tanzmesse 2016 di Düsseldorf

di Beatrice Micalizzi
380 views

Torniamo a parlare della MM Contemporary Dance Company per segnalare il prestigioso appuntamento che attende la compagnia italiana. Il 2 settembre, infatti, si esibirà a Düsseldorf, all’interno del contesto della TANZMESSE 2016, in programma dal 31 agosto al 4 settembre 2016, portando in scena l’applauditissimo Bolero. Dopo aver superato una selezione cui hanno partecipato 680 compagnie provenienti da paesi europei ed extraeuropei, Michele Merola e la sua MM Company si è aggiudicata un posto tra le 70 realtà che presenteranno le proprie produzioni durante i giorni di una delle più importanti vetrine internazionali per la danza. Lo spettacolo Bolero, dopo essere stato alla NID Platform – Piattaforma della danza italiana lo scorso ottobre a Brescia, sarà dunque presentato presso il Teatro Stahlwerk di Düsseldorf.

Nata nel 1994, la TANZMESSE è una piattaforma internazionale che ha l’obiettivo di dare visibilità alle migliori produzioni di danza tedesche e internazionali, presentandole ai programmatori di spettacolo che confluiscono a Düsseldorf da tutti i continenti. In pochi anni è diventata una delle principali realtà del mercato culturale europeo e internazionale. Si svolge con cadenza biennale e accoglie artisti, visitatori e operatori provenienti da tutto il mondo, configurandosi come uno dei più importanti meeting del settore.

La presenza della compagnia alla Tanzmesse è sostenuta dalla Regione Emilia Romagna e dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia.

Ai successi raccolti in questa stagione in numerosi Teatri italiani, come il Teatro Grande di Brescia, il Ponchielli di Cremona, il Verdi di Pisa, il Rossini di Pesaro, il Coccia di Novara, il Fabbri di Forlì, l’Alfieri di Asti e molti ancora, si aggiunge quello della partecipazione di Bolero alla Tanzmesse; si tratta di un’altra conferma per la MM Contemporary Dance Company e per il lavoro che il direttore e i suoi ballerini stanno facendo per portare l’eccellenza della danza italiana al di fuori dei confini nazionali.

 

BOLERO

Coreografia: Michele Merola

Musica: Maurice Ravel, Stefano Corrias

Disegno luci: Cristina Spelti

Costumi: Alessio Rosati con la collaborazione di Nuvia Valestri

Interpreti: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Enrico Morelli, Giovanni Napoli, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Lorenza Vicidomini

Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.

Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide. Così, nelle diverse sfumature assunte dalla danza, la coreografia declina la varietà di umori che “circolano” intorno e dentro al rapporto di coppia. Umori che, comunque, rendono speziata l’esistenza. Nella coreografia si proiettano, dall’interno verso l’esterno, paure, desideri rimossi, scosse esistenziali che rivelano interi universi, legami segreti che esistono tra le persone… e l’ironia lascia il posto al timore, l’amore al disinganno, il distacco alla condivisione, e via via, fra crescendo e diminuendo, come la musica del Bolero.

Su questa stessa musica, con la licenza e l’inventiva che sono il segno vero di ogni artista, è intervenuto Stefano Corrias. Da compositore raffinato ed esperto, consapevole delle esigenze del palcoscenico, Corrias ha creato una sua propria partitura musicale, liberamente ispirata alla versione originale del brano di Ravel. Il nuovo spartito è stato composto analizzando attentamente le pagine di Bolero, e si integra perfettamente con esso, collocandosi in tre diversi momenti: all’inizio della coreografia, a metà e subito prima del crescendo finale. All’interno della scrittura coreografica, i tre frammenti sottolineano i momenti più intimi, e più veri, di ognuno di noi, quando siamo lontano dagli sguardi degli altri, e lontani dal rumore assordante del mondo.

Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla “esplosione” finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta “fiaba amara”, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani. Così Bolero diventa metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.

Per informazioni: www.tanzmesse.com

Articoli Correlati

Lascia un Commento