E’ stata presentata la nuova Stagione del Carlo Felice di Genova, la XXV dall’inaugurazione del nuovo Teatro nel 1991. Quattro i balletti inseriti nel calendario genovese:
Don Quijote (Compañía Nacional de Danza de España) dal 24 al 27 novembre 2016; Cenerentola (Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala) dal 2 al 4 dicembre 2016; LAC (Les Ballets de Monte-Carlo) dal 2 al 5 marzo 2017; L’eco dell’acqua, 14’ 20’’ , Bliss (Aterballetto – Fondazione Nazionale della Danza) dal 6 al 9 luglio 2017 a cui seguirà molto probabilmente il Festival di danza estivo (Genova Outsider Dancer), quest’anno alla sua edizione zero dedicata alla danza contemporanea.
Don Quijote viene proposto per omaggiare Miguel de Cervantes in occasione del 400° anniversario della sua morte. Capolavoro del balletto sulle musiche immediate e descrittive del compositore austriaco Ludwig Minkus e la coreografia e il libretto di Marius Petipa, Don Quijote è tratto da un episodio dell’opera letteraria “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes.
La storia narra delle avventure di Don Chisciotte – personaggio un po’ comico, un po’ eroico – e del suo fidato scudiero Sancho Panza, che si incrociano con la storia d’amore tra Kitri (Quiteria nel romanzo) e il barbiere Basilio. Fra danze, scontri, fughe e inganni, i due giovani coroneranno il loro sogno; Don Chisciotte lotterà contro i mulini a vento e danzerà con Dulcinea, frutto della sua fantasia.
Il balletto ci viene proposto con la coreografia di José Carlos Martínez, dalla versione di Marius Petipa (la più acclamata) e Alexander Gorsky. Martínez, direttore artistico della Compañía Nacional de Danza de España dal 2010, spiega di aver usato come base la coreografia originale di Marius Petipa, insieme con le varie versioni che ha avuto occasione di danzare per mantenere la struttura coreografica del balletto ma “avevo il bisogno di ricondurre tutto all’essenza della nostra danza. Penso che sia molto importante per un Don Chisciotte prodotto da una compagnia di danza spagnola, rispettare la nostra cultura e la nostra tradizione”. Dalla prima assoluta al Teatro Bol’šoj di Mosca nel 1869 ad oggi, il balletto ha sempre riscosso grande successo.
Cenerentola, uno dei soggetti più noti del repertorio coreutico, ispirato alla fiaba di Perrault, è il secondo titolo di danza della stagione e sarà portato in scena dai giovani talenti dell’Accademia del Teatro alla Scala con la coreografia di Frédéric Olivieri (direttore della Scuola di Ballo dal 2006 e dell’intero dipartimento danza dal 2003) su musiche di Sergej Prokof’ev. Balletto in due atti, Cenerentola approda a Genova dopo essere stato applaudito al Piccolo Teatro Strehler di Milano (in prima assoluta per la rassegna “Expo in Città 2015”), al Teatro Fraschini di Pavia e al Centrum Spotkania Kultur di Lublino in Polonia. Il balletto vede in scena circa sessanta giovani danzatori e i ruoli principali sono affidati agli allievi fra il sesto e l'ottavo corso. Alla creazione dello spettacolo hanno contribuito molti allievi e diplomati dell’Accademia: sarti, scenografi, parruccai, truccatori, parrucchieri e fotografi.
Segue LAC, reinterpretazione del celebre Lago dei Cigni da parte del coreografo Jean-Christophe Maillot (direttore della compagnia Les Ballets de Monte-Carlo) che ne ha cambiato leggermente la trama. Anche i costumi classici sono stati rivisitati. Su musiche di Tchaikovsky, note anche ai profani della danza, con aggiunte ad hoc di Bertrand Maillot, il balletto ha debuttato durante le feste di fine anno del 2011 al Grimaldi Forum di Monaco riscuotendo un immenso successo. Ricordiamo l’importante legame tra la compagnia del Principato e la tradizione russa risalente ai primi del Novecento, quando Diaghilev scelse Monte-Carlo come sede dei suoi leggendari Ballets Russes. Un’eredità idealmente raccolta da Les Ballets de Monte-Carlo.
Interessanti le proposte di Aterballetto: L’eco dell’acqua di Philippe Kratz (coreografia e ideazione scene) prende forma dalla lettura della bellissima poesia di Goethe “Canto degli spiriti sulle acque” e dall’episodio dell’abbattimento di un aereo civile in Ucraina da parte di un missile militare; dopo avvenimenti come questo l’umanità è costretta a trovare un nuovo equilibrio. Una riflessione sul destino dell’uomo accompagnata da suoni suggestivi: il rumore dell’acqua si fonde a ritmi elettronici (i brani vantano nomi importanti della musica contemporanea come Jonny Greenwood, Sufjan Stevens e Arvo Part). 14’ 20’’ è un’opera che riguarda il tempo. Il titolo, infatti, è dato semplicemente dalla durata di questo pezzo che è un estratto dell’opera originale intitolata 27'52. Firmata dal grandissimo coreografo ceco Jirí Kylián creatore anche di scene e costumi, 14’ 20’’ mostra come la nostra vita sia scandita dal tempo, nonostante questo sia un’invenzione umana. Una riflessione sulla velocità, sull’amore, sull’invecchiamento. Chiude lo spettacolo Bliss di Johan Inger su musica di Keith Jarrett. Proprio la registrazione del Köln Concert del noto pianista jazz ha ispirato la nascita di questo lavoro che racconta questa musica iconica vista con gli occhi di oggi.
Per maggiori informazioni:http://www.carlofelicegenova.it/
Fabiola Di Blasi