“La Piccola Bottega Degli Orrori”, 12 Drag Queen per il ruolo di Audrey II

di Alessandra Colpo
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Che cosa saresti disposto a fare per ottenere quello che hai sempre desiderato?
Saresti disposto a mentire? Saresti disposto ad ingannare? Saresti disposto ad ammazzare… di risate?
Tutto questo è possibile grazie ad una pianta un po’ particolare… diversa.
La “queen” di tutte le piante, che si trova solo in una Piccola Bottega… molto vicino a te!
Non mi credi? Chiedi a Seymour, il garzone del negozio. O ad Audrey, la ragazza che lui ama. O all’avido Mushnik.
O al povero dentista squinternato. Insomma, chiedi a chi vuoi, ti diranno tutti la stessa cosa:
i tuoi desideri si avvereranno solo venendo nella Piccola Bottega Degli Orrori.
Te lo prometto: Morirai… dal ridere!
Un saluto dalla Pianta… ehm… da una cliente mooolto soddisfatta!

Proprio nel Pride Month, il mese in cui si concentrano parate ed eventi contro la discriminazione della comunità LGBT, sul palco del teatro Sala Umberto di Roma 12 Drag Queen si sono messe in gioco e in discussione durante le audizioni per il ruolo di Audrey II, la pianta carnivora della nuova produzione del Musical “La Piccola Bottega degli Orrori”

New York, anni sessanta. Seymour Krelborn lavora nel negozio di fiori del signor Mushnick insieme ad Audrey, la sua giovane collega. Per via della mancanza di clientela, Mushnik pensa di chiudere il negozio quando all’improvviso Audrey gli consiglia di esporre la strana pianta che possiede Seymour. Infatti l’esposizione di quella pianta, che egli ha soprannominato “Audrey II”, attira subito un cliente e Seymour spiega di aver preso la piantina (molto particolare) da un negozio cinese durante un’eclissi. Proprio quando gli affari del negozio migliorano, la piantina inizia a morire, preoccupando Seymour. Il ragazzo prova di tutto per farla star meglio ma nulla funziona, finché egli si taglia accidentalmente un dito scoprendo che la piantina si nutre di sangue umano per vivere. Audrey II inizia a crescere gradualmente e così Seymour diventa una celebrità locale. Egli prova a chiedere ad Audrey di uscire con lui, ma lei rifiuta perché ha già organizzato un appuntamento con il suo fidanzato, il dottor Orin Scrivello, un sadico e violento dentista. Nonostante ciò Audrey segretamente ricambia l’amore che Seymour prova per lei. Di notte, non appena Seymour chiude il negozio, Audrey II inizia a parlare domandandogli di ricevere più sangue, ma Seymour spiega di non poterle più dare il proprio. Allora la pianta gli propone di uccidere la gente per nutrirla, promettendogli che in cambio lo farà diventare ricco e famoso. Inizialmente Seymour rifiuta l’orribile proposta della pianta, ma quando vede Audrey che viene maltrattata da Scrivello, cambia idea. Da lì in poi gli eventi sfuggono di mano al povero Seymour in un susseguirsi di omicidi e risate, fino ad arrivare ad un finale inaspettato e “diverso”.

“The Little Shop of Horrors”, musical basato sull’omonimo film del 1960 diretto da Roger Corman, debutta nel maggio del 1982 al Works Progress Administration Theatre di New York, per poi spostarsi nel luglio dello stesso anno all’Orpheum Theater, uno dei più importanti teatri Off-Broadway. La produzione, diretta dallo stesso Ashman, riceve critiche molto positive, vincendo diversi premi sia a New York che a Londra. Dopo 2.209 repliche, è il terzo musical più a lungo rappresentato nella storia dei teatri Off-Broadway.
Nel 2003 il musical fa il salto di qualità e debutta in un teatro di Broadway, il Virginia Theater, dove rimane in scena per quasi un anno.

Nel 1986 la trasposizione cinematografica diretta da Frank Oz ottiene due candidature agli Oscar: miglior canzone originale (“Mean Green Mother from Outer Space”, che insieme al brano che dà il titolo al musical e a “Skid Row”, “Somewhere That’s Green”, “Suddenly Seymour” diventa una hit) e migliori effetti speciali.

In Italia il musical è stato prodotto per la prima volta dalla Compagnia della Rancia nel 1988 per la regia di Saverio Marconi e poi ripreso in diverse edizioni successive. Dopo 12 anni torna nei teatri italiani grazie a Viola Produzioni che è pronta a presentarlo nella sua versione 2.0.
La regia è affidata a Piero di Blasio che in un post su Facebook ha voluto ringraziare personalmente queste 12 donne “speciali”.

Volevo ringraziare pubblicamente queste meravigliose 12 drag (singer) queen che oggi si sono messe in gioco e in…

Pubblicato da Piero Di Blasio su Venerdì 28 giugno 2019

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