La scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma domenica 7 luglio torna al Costanzi

di Massimiliano Craus
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La Scuola di Danza dell’Opera di Roma torna in scena domenica 7 luglio per festeggiare ancora i suoi primi novant’anni e per chiudere un altro anno sotto la direzione di Laura Comi. In un Teatro Costanzi da sold out, come da tradizione la città si appresta a salutare i giovani ballerini in un repertorio sempre più trasversale e, quest’anno, ancor più prezioso con un regalo di Mauro Bigonzetti con il suo “Turnpike” del 1991 sulle musiche di Johann Sebastian Bach Balletto per l’allora Balletto di Toscana, ripreso successivamente nella stagione ‘97/’98 per la Deutsche Oper di Berlino e nel 1999 per lo State Ballet di Ankara. Un regalo che Laura Comi ha girato immediatamente ai suoi baldi giovani per crescere nella tecnica e per accrescere il repertorio stesso della scuola.

Così come ha voluto fare anche in seno alla Fondazione del Teatro dell’Opera con l’istituzione del Corso biennale di Insegnamento della Danza Classica rivolto a trentacinque partecipanti aspiranti maestri. Un corso che ha visto la sessione di esami di ammissione al secondo anno del biennio nello scorso mese di giugno che la stessa direttrice ha definito un successo per i corsisti e per gli insegnanti.

Ma entrando nel merito dello spettacolo del 7 luglio riusciamo a scoprire le intenzioni ed i buoni propositi artistici e tecnici di Laura Comi per i suoi ballerini, sempre più spinti a fare bene in sala quanto in scena, la loro destinazione futura dopo gli otto corsi professionali nelle quattro rassicuranti mura della scuola di via Ozieri. La stessa che del resto ha dato i natali artistici a Laura Comi che da allieva è poi entrata in compagnia fino a scalare tutte le gerarchie e diventarne l’etoile più amata. Un viaggio capitolino che la direttrice pone col suo sorriso umile e determinato, figlio di una caparbietà gentile mostrata in ogni occasione.

Proprio come in questi giorni in cui si sta per andare in scena, con domenica 7 luglio diventato l’ombelico coreutico del mondo per i centocinquanta giovani talenti che anche il soprintendente Carlo Fuortes ha voluto incoraggiare: la qualità artistica e la crescita delle professionalità dell’intera Fondazione partono proprio dai più giovani. A loro si dona quotidianamente il meglio della nostra conoscenza e competenza, a loro si guarda con gli occhi pieni di speranza per la cultura ballettistica del nostro Paese. Il lavoro svolto da Laura Comi e dal suo staff è lodevole e la passione che lo anima uno stimolo per tutti noi.

Ma forse le parole più attese sono quella della direttrice che ha svelato, in parte, il programma e le ambizioni di questa serata e di tutto il mondo che aspetta i suoi ragazzi: “il programma di quest’anno si compone di coreografie dallo stile dissimile tra loro. Durante il percorso di studi che proponiamo, gli allievi hanno la possibilità di incontrare maestri e coreografi di diversa provenienza artistica. La serata del 7 luglio rappresenta una sintesi del lavoro svolto durante l’anno. Tramite lo studio assiduo e quotidiano, l’attenzione, come sempre, è finalizzata alla realizzazione di uno spettacolo in cui la Scuola di Danza dimostra nel migliore dei modi, come lo studio tecnico sia al servizio dell’evoluzione artistica. La serata si apre con due creazioni realizzate proprio per i nostri allievi: “Imago” del maestro Giorgio Mancini sulle musiche di Joseph Haydn, Jean-Philippe Rameau e Christoph Willibald Gluck. A seguire “Geometrie per due quintetti” del maestro Eugenio Scigliano sullo spartito di Luigi Boccherini. Segue poi la coreografia “Turnpike” del maestro Mauro Bigonzetti, ripresa da Annamaria Galeotti su musiche di Johann Sebastian Bach, che gentilmente ha concesso alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma di riportare in scena questo suo lavoro del 1991 con un gruppo di ragazzi del settimo e dell’ottavo corso. La serata si chiude con “Schiaccianoci divertissement” dei maestri Ofelia Gonzalez e Pablo Moret sulle musiche naturalmente di Piotr Ilich Ciaikovskij. Un classico del nostro repertorio che impegna ragazzi dal quinto all’ottavo corso stimolandoli nella tecnica, nello stile e nell’interpretazione. Insomma un programma articolato che desideravo portare in scena per una più completa presentazione della Scuola di Danza, e per premiare il lavoro dei ragazzi e di tutto il corpo docente.

Non ci resta che aspettarli i baldi giovani di Laura Comi. La meglio gioventù romana e non solo in un’estate rovente che alzerà inevitabilmente l’asticella della qualità e della quantità appannaggio della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Con il coreografo residente Eugenio Scigliano stretto tra i due coreografi ospiti Giorgio Mancini e Mauro Bigonzetti ad incorniciare il passato e la tradizione all’insegna dello “Schiaccianoci divertissement” dell’intera seconda parte della serata. Un modo come un altro di festeggiare ancora le prime novanta primavere della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma.

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