Un esercito di stelle per lo scintillante gala di balletto Les Étoiles, a cura di Daniele Cipriani, l’appuntamento di danza più atteso della capitale che con il nuovo anno arriva all’Auditorium Parco della Musica di Roma dove sarà in scena il 20 e 21 gennaio 2019. Anche per l’edizione 2019 il cast è formato dai ballerini del momento; e anche in questa edizione il programma propone amati momenti del repertorio di tradizione, con l’aggiunta di alcune ghiotte novità per l’Italia che susciteranno parecchio interesse.
Una di queste sarà un passo a due dal sensazionale lavoro Nureyev, balletto di Ilya Demutsky, Kirill Serebrennikov e Yuri Possokhov che, in mezzo a molto clamore e con addosso l’attenzione di tutta la stampa e le TV del mondo, ha debuttato nel dicembre 2017 al Bolshoi di Mosca.
Les Étoiles è un gala cult che negli anni ha incantato il pubblico romano, ma anche di prestigiosi teatri come La Fenice di Venezia e il Teatro Lirico di Cagliari. Nel settembre 2018 un’edizione speciale è stato il primo gala di balletto ad andare in scena nel Bahrein. Qual è la formula vincente di un gala cult come questo? In una parola: l’eccellenza.
“Scelgo sempre i ballerini sulla cresta dell’onda per riunire, sulla stessa scena, le stelle più eccitanti da tutto il mondo. Un’occasione d’eccezione per vedere quanto di più eccezionale si muove – o meglio danza – sulla scena mondiale”, afferma Daniele Cipriani che presenta con orgoglio il suo scintillante “esercito”: “Vladislav Lantratov e Maria Alexandrova del Teatro Bolshoi di Mosca; Leonid Sarafanov del Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo (già con il Mariinsky) e Oleysa Novikova del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo; Bakhtiyar Adamzhan del Teatro dell’Opera di Astana (Kazakistan) e Tatiana Melnik dell’Opera di Stato Ungherese, Budapest; Polina Semionova del Teatro dell’Opera di Berlino (già dell’American Ballet Theatre, New York); Marianela Nuñez e Vadim Muntagirov del Royal Ballet di Londra; infine, l’étoile misteriosa della scorsa edizione, Sergio Bernal del Balletto Nazionale di Spagna. Tutti generali e generalesse, senza stellette però: sono loro le stelle di questa splendente armata!”
Il nome di una étoile, tuttavia, Cipriani non lo svela: si tratta dell’étoile misteriosa che, come in tutte le edizioni di Les Étoiles, crea suspense tra gli spettacoli in quanto la sua identità è una carta che verrà scoperta solo all’ultimo… Altra simpatica consuetudine, rispettata in ogni edizione di Les Étoiles, è quella di ospitare coppie di ballerini che sono anche partner nella vita. Se, nella cartomanzia, “La Stella” è uno degli “Arcani Maggiori”, lo è anche la carta detta “Gli Innamorati”, che in questo gala è rappresentata dalle coppie Leonid Sarafanov e Oleysa Novikova, e da Vladislav Lantratov e Maria Alexandrova. Quest’ultimi, oltre a un passo a due da La fille du pharaon, balletto ottocentesco ricostruito da Pierre Lacotte e rarità per l’Italia, danzeranno il suddetto passo a due tratto da Nureyev interpretando, rispettivamente, i ballerini Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn, la più leggendaria coppia di ballerini di tutti i tempi.
Propria alla luminosa e mai dimenticata étoile inglese Margot Fonteyn (1919-1991), partner per eccellenza di Nureyev e di cui ricorre il centenario della nascita, è dedicata quest’edizione di Les Étoiles.
Come sempre, Les Étoiles propone un programma di brillanti virtuosismi sulle punte e in volo, nonché momenti di alta interpretazione artistica, che includerà passi a due tratti dai ballettiSilvia, Il Corsaro, Diana e Atteone, Romeo e Giulietta, ma anche momenti di sofisticata modernità.
Les Étoiles di Daniele Cipriani, stelle dal carisma abbagliante e dalla tecnica sfavillante, si presentono, dunque, come un’armata plurinazionale di grande arte in quest’epoca di profonde divisioni. Sempre per restare in tema di cartomanzia, data l’internazionalità dei suoi interpreti, nonché delle compagnie da cui provengono, delle musiche e dei coreografi, il terzo Arcano Maggiore simbolo di Les Étoiles è “Il Mondo”. Al mondo, dunque, Les Étoiles portano un messaggio di armonia, in cui la danza si propone quale modello di una società e di un mondo ideali.