Ci sono interessanti novità a Les Étoiles, a cura di Daniele Cipriani, che accenderà di prodezze pirotecniche “in volo e sulle punte” (secondo il celebre motto di questo gala) il palcoscenico della Sala S. Cecilia, Auditorium Parco della Musica di Roma, il 24 e 25 gennaio (ore 21) e il 26 gennaio 2020 (ore 17). Les Étoiles ospita come sempre grandi stelle (“étoile”) del balletto internazionale ma questa volta tra loro ce ne sarà una che è anche ormai una star del cinema: Oleg Ivenko divenuto celebre per aver ricoperto nientemeno che la parte del giovane Rudolf Nureyev nel recente film The White Crow.
Ivenko porterà a Les Étoiles non solo una somiglianza, nel fisico e nel temperamento, con il “Tartaro Volante” (che lo ha fatto scegliere dal regista Ralph Fiennes per interpretare sullo schermo il ballerino più celebre di tutti i tempi), ma anche il profumo della lontana Terra dei Tartari, o Tartaria, essendo egli étoile presso la Compagnia di Stato di Opera e Balletto di Kazan nella Repubblica russa del Tatarstan.
Altra ‘new entry’ che si aggiunge a Les Étoiles, e che viene or ora annunciata da Cipriani, è la ballerina russa Eleonora Sevenard del Teatro Bolshoi di Mosca. La Sevenard forma insieme all’étoile Denis Rodkin (la cui presenza a Les Étoiles era stata annunciata in precedenza e con cui danzerà a Roma) una delle coppie attualmente più in vista della compagnia moscovita. E la Sevenard, come Ivenko, ci riporta in ambito cinema in quanto lontana parente di Mathilde Kschessinska, la ballerina amante dello Zar Nicola II, anche questa immortalata recentemente sul grande schermo nel film Matilda di Alexey Uchitel. I fisionomisti più accaniti potranno cercare somiglianze tra la bruna Sevenard e la di lei bellissima e leggendaria prozia.
Si dice che con il passare delle epoche, via via che si va allargando lo stato di coscienza dell’essere umano, si allarghi anche l’universo: innegabile che, in parallelo alle esplorazioni del subconscio da parte dei padri della psicanalisi nel 20° secolo, sono avvenute scoperte di nuovi pianeti e stelle da parte degli astronomi. In questa 9a edizione di Les Étoiles (poiché alle cinque precedenti edizioni romane si devono aggiungere quelle di Venezia, Cagliari e Ravenna, ricordandosi che la 10a edizione si terrà al Comunale di Bologna il 26 e 27 settembre 2020), anche il firmamento stellato di Daniele Cipriani si espande ulteriormente: aumenta il numero delle stelle che danzeranno ed aumentano anche il numero delle serate, portate eccezionalmente a tre.
Il conto alla rovescia per questo viaggio stellare è dunque ormai in pieno svolgimento anche se le ultime étoile che si aggiungeranno allo sfavillante cast debbono ancora essere annunciate, rendendo l’attesa ancor più febbricitante. Ricordiamo che la portabandiera dell’armata danzante sarà ancora una volta la popolarissima ballerina argentina Marianela Nuñez, ormai simbolo de Les Étoiles per numero di presenze in campo, che avrà accanto il russo Vadim Muntagirov, danseur noble dei più puri (detto “Vadream” perché considerato il partner del sogno dalle ballerine del Royal Ballet di Londra, compagnia da cui sia lui che la Nuñez provengono); interpreteranno passi a due del repertorio classico (La Bayadère e Bella Addormentata). Brani dal repertorio classico anche per Denis Rodkin ed Eleonora Sevenard (“Passo a due Il Cigno Nero”, da Il Lago dei Cigni e Spartacus) mentre la coppia costituita dal tedesco Friedemann Vogel e dalla spagnola Elisa Badenas, interpreterà Legend, brano di John Cranko, demiurgo dello Stuttgart Ballet (loro compagnia di provenienza), e una scelta contemporanea, Mona Lisa di Itzik Galili, brano che colpisce per il suo atletismo spinto.
Già da queste anticipazioni si evince che una delle caratteristiche che rende Les Étoiles così diverso da altri gala di danza è proprio la scelta del programma, che spazia dai classici di repertorio di Petipa, conditi di fouettés, grands jetés ed altri virtuosismi mozzafiato, a brani firmati da grandi nomi della coreografia del 20° secolo o da coreografi contemporanei di punta. Ad esempio, la ballerina francese Aurélie Dupont, già étoile dell’Opéra di Parigi di cui oggi è la direttrice, sceglie di interpretare la ricostruzione di Ekstasis, leggendario assolo di Martha Graham, e un brano di Alan Lucien Øyen, coreografo norvegese attualmente molto in vista. Invece Robert Fairchild, già principal del New York City Ballet, arriva direttamente da Broadway per condurci nello scintillante mondo dei musical.
Les Étoiles 2020 sarà soprattutto l’omaggio di Roma ad Alicia Alonso, mito del balletto mondiale scomparsa poche settimane fa e che fu nominata la scorsa primavera la “Estrella del Siglo” (Stella del Secolo). Per celebrare la loro grande maestra arrivano i cubani Yanela Piñera (Queensland Ballet di Brisbane, Australia) e Luis Valle (Ballet Méditerannée dell’Opera di Nizza), sfoderando in un brano tratto dal Don Chisciotte e nel passo a due Acque di Primavera di Asaf Messerer (dove i ballerini passano più tempo in aria che sul palcoscenico), quello scatenato brio caraibico che contraddistingue “las estrellas” formatesi all’ombra delle palme de L’Avana sotto la guida dell’Alonso.
Attesi anche il coreano Young Gyu Choi del Balletto Nazionale Olandese, mentre a grande richiesta ritorna lo spagnolo Sergio Bernal del Balletto Nazionale Spagnolo, ballerino carismatico che elettrizza gli spettatori fin dall’istante in cui appare in scena. Per questi due virtuosi il programma è ancora parzialmente da annunciare anche se sappiamo che il primo interpreterà certamente l'”Assolo dell’Idolo d’Oro” (tratto da La Bayadère) e che il madrileno non mancherà di offrirci anche uno dei suoi roventi zapateado. Ma Daniele Cipriani dice: “Attenti a quei due!” lasciandoci in suspense con la promessa di un imminente annuncio e di ulteriori novità riguardanti un celebre stilista italiano che sta creando i costumi proprio per i brani che Bernal e Choi danzeranno a Roma. “L’alta moda fa il suo ingresso a Les Étoiles: restate in ascolto”, è l’invito che Cipriani rivolge. Come dire (per strizzare l’occhio al cinema), prossimamente su questi schermi…
Foto locandina © Youn Sik Kim