Letizia Giuliani protagonista di Carmen 3.0 al Florence Dance Festival

di Giada Feraudo
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In occasione della ventisettesima edizione del Florence Dance Festival la Compagnia Kinesis Danza, invitata dalla direzione artistica Marga Nativo e Keith Ferrone, presenterà in prima nazionale la nuova produzione Carmen 3.0, uno spettacolo di danza contemporanea, per la regia e la coreografia di Angelo Egarese.

Kinesis danza è un progetto che nasce nel 2012 da un’idea di Angelo Egarese ed Elena Salvestrini, direttori artistici e coreografi stabili della compagnia, formazione in cui la ricerca e la sperimentazione si fondono in un tutt’uno che permette di proporre ad un pubblico eterogeneo un linguaggio ampio, poliedrico e in continuo interscambio tra coreografia e teatralità.                                                                                                            

Carmen 3.0 vedrà la partecipazione straordinaria della Prima ballerina internazionale Letizia Giuliani, che danzerà con i ballerini della compagnia. Il debutto di questa nuova produzione è previsto per domenica 24 luglio 2016, alle ore 21:30, presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze.

Carmen 3.0 non si propone come una semplice rilettura della celeberrima vicenda ma introduce un racconto particolarmente originale, narrando allo spettatore la storia partendo dalla scena finale, che vede sul palco la protagonista senza vita. La prima ambientazione è costituita da uno spazio buio, in una dimensione estranea; il corpo inerte di una donna occupa la scena ma non è possibile identificarla. A poco a poco lo spazio si illumina, rivelando elementi e personaggi che permettono di ripercorrere, a ritroso, i fatti che hanno portato la vicenda al suo tragico epilogo.

Lo sconvolgimento della sceneggiatura ha permesso la creazione di percorsi che si intersecano creando nuovi stimoli drammaturgici e coreografici, portando in scena qualcosa di nuovo, pur  nel rispetto dei temi fondamentali che caratterizzano i fatti narrati. Anche qui, infatti, l’amore, con tutti i suoi intrecci e le sue complicazioni, resta la linea guida dello spettacolo, uno dei pilastri che ha sempre contraddistinto la storia di Carmen, ma il tutto è permeato da un alone di mistero.

L’utilizzo delle partiture originali di George Bizet, abbinate a musiche di autori contemporanei e all’utilizzo di oggetti scenici non convenzionali, proietta il pubblico in una dimensione in cui si sente coinvolto in prima persona, quasi come fosse esso stesso uno dei protagonisti. 

Carmen 3.0 si prospetta come un viaggio nel futuro inesistente, con origini ben definite, alla scoperta di qualcosa che già si conosce.

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