Lia Courrier: “Ballerini, studenti, genitori… guardate THE TURNING POINT”

di Lia Courrier
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Mi capita sulla bacheca facebook un post in cui si parla del film “The Turning Point”.

Nel testo ad accompagnamento della raccolta di foto che mi riportano immediatamente alle emozioni che mi hanno rapita la prima volta che l’ho guardato, si racconta della trama ispirata alla vera storia degli amici del regista e della sua ex moglie. Herbert Ross, prima di essere regista cinematografico (suoi sono anche “Fiori d’acciaio”, “Footloose”, “Provaci ancora, Sam” , giusto per citare quelli più conosciuti) ha cominciato la sua carriera proprio come coreografo dell’American Ballet e la storia del film è il racconto della sua vita con la sua prima moglie Nora Kaye, ballerina e produttrice cinematografica. Uscito nelle sale nel 1977 e ancora oggi uno dei film più belli e veri sulla danza, “The Turning Point” ha ricevuto ben 11 nomination agli Oscar per poi non vincerne neanche uno, immeritatamente. In Italia è stato distribuito con il titolo “Due vite, una svolta” ma il titolo originale è molto più coerente e forse andava lasciato così, un gioco di parole che si riferisce da una parte al punto di svolta della vita in cui bisogna assumersi la responsabilità delle proprie scelte, e dall’altra alla pirouette, al giro così come è concepito nel balletto.

Ho condiviso questo post un perché colta da nostalgia dei tempi andati, non mi aspettavo la selva di commenti adoranti che ne sono seguiti, ho sbloccato un caro ricordo a molte persone. Mi rendo conto che per la mia generazione questa pellicola ha rappresentato moltissimo, uno di quei film iconici che rimangono nel cuore lasciando una traccia indelebile, un po’ come è stato “Fame” di Alan Parker che ha infuso a molti di noi motivazione e determinazione.

In “The Turning Point” il casting ha optato per una scelta geniale, scritturando insieme ad attori straordinari anche ballerini dell’ABT, consentendo un effetto estremamente realistico a tutta la storia. Bisogna dire che non è stato scelto un ballerino qualsiasi, ma il più grande danzatore della sua generazione: Mikhail Baryshnikov. Creatura unica al mondo, di quelle che nascono una volta sola: ballerino eccezionale, tecnica al di sopra di ogni possibile immaginazione, bello come il sole e anche bravo a recitare.

La scena in cui la compagnia è impegnata in un Gala, girata magistralmente, è il cuore del film in cui tutte le storie raggiungono contemporaneamente l’apice drammaturgico e penso sia tatuata nel cuore di tutti noi, con quell’ingresso di Misha nella variazione maschile de Le Corsaire in cui sembra un felino, le pirouettes con la gamba di terra che si piega e il manége finale che avrò guardato innumerevoli volte, anche a rallentatore, senza mai capire come facesse a eseguire tutti quei movimenti in aria, sembra senza peso e senza sforzo. Complice il genio del regista con quel movimento di camera incredibilmente efficace, ancora oggi guardare quella sequenza lascia letteralmente senza fiato, nonostante duri una manciata di secondi e siano passati 46 anni da allora.

Anche la scena in cui Leslie Brown (Emilia) sta provando il pas de deux di Romeo e Giulietta mentre Mikhail Baryshnikov (Yuri) se ne sta appoggiato al pianoforte a guardare è di un’incredibile intensità. Emilia danza con un altro ballerino e nel frattempo flirta apertamente con Yuri solo con lo sguardo e da lì la poesia, il desiderio, la potenza di quella musica e di quella danza esplodono sulla scena e nella vita di questi due giovani artisti, mentre sullo sfondo la New York più incredibile che la storia ricordi si dispiega velocissima e brulicante di idee e di casino.

Parallelamente a queste due carriere che stanno sbocciando si dipana la storia di altre due vite, con più primavere alle spalle, interpretate dalle straordinarie Anne Bancroft (Emma) e Shirley MacLaine (Deedee) che hanno persino preso lezioni di danza classica per interpretare questi due personaggi di grande spessore, profondità e autenticità. Emma e Deedee sono state amiche quando erano giovani ballerine ed ora si incontrano nuovamente perché la figlia di Deedee, Emilia, entra a far parte della compagnia in cui lavora Emma, l’ABT. Deedee ha lasciato la danza per dedicarsi alla famiglia mentre Emma è ora un’acclamata ballerina di successo. Le due donne e le loro store si scontrano, letteralmente, le rispettive ferite si fronteggiano e si confrontano, c’è molto in ballo dal punto di vista emozionale e queste due attrici indimenticabili ci regalano delle prove d’attrice di ineguagliabile grazia.
Non manca l’ironia, la leggerezza, come quando Emilia entra in scena ubriaca nel corpo di ballo per l’atto bianco di Giselle, o il personaggio del fratello di Emilia, Ethan, che vince le borse di studio per ballare ma non sa se preferisce giocare su un campo di baseball.

In questo film la danza viene osservata da tanti punti di vista, lontano da qualsiasi cliché possa venire in mente, si capisce che il regista ha potuto assaporare questo mondo dall’interno, cogliendo i molteplici aspetti di quest’arte, restituendone una ritratto fedele, appassionato e anche tenero, sebbene se ne intuiscano anche gli spigoli e le asperità. Si tratta di un film benedetto, girato in uno stato di grazia, pieno di vita, dal ritmo incredibilmente dinamico, non esiste una sola scena che si possa considerare superflua, nulla a che fare con le produzioni più recenti dedicate alla danza che trasudano finzione e banalità.

Immagino che le nuove generazioni non abbiano neanche mai sentito parlare di questo film,  se non magari aver visto qualche spezzone delle parti danzate senza sapere in che contesto fossero inserite. Tra le tante pellicole famose girate da Herbert Ross credo che questa sia quella meno presente sui circuiti della programmazione televisiva anche se in realtà è un film adatto a tutti e non solo agli “addetti ai lavori” perché parla di vita vissuta e non solo di danza, si sporca le mani nella melma dell’esistenza senza farsi troppe formalità mettendo a nudo le vulnerabilità di ogni personaggio, che sono anche le nostre.

Oggi quindi utilizzo il mio articolo per fare servizio pubblico e diffondere la bellezza,  chiedendo a tutti, ballerini, studenti, genitori, nonni, di guardare questo bellissimo film insieme. Esiste certamente in dvd, io l’ho recuperato in una biblioteca pubblica, oppure potete cercarlo usato se volete avere la vostra copia personale da guardare e riguardare.

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