Lia Courrier: “La danza di Antonio Casalinho e Luca Abdel- Nour”

di Lia Courrier
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Quella appena trascorsa è stata una bellissima settimana di danza.

Incollata allo schermo, in ogni ritaglio di tempo, ho seguito le imprese di questi giovani talenti al Prix de Lausanne, ormai un appuntamento seguitassimo da tutti gli appassionati, nonché dai maestri di danza di tutto il mondo. Bisogna dire che questa edizione aveva milioni di motivi per non essere tra le più riuscite, la situazione pandemica ha tolto molte possibilità di poter rendere questo concorso, giunto alla sua 49° edizione, uno spettacolo fruibile anche dagli spettatori. Invece grandi sapienze sono state messe in gioco, con impeccabile serietà e trasparenza, qualità che da sempre contraddistinguono questo evento; con rispetto e attenzione verso i candidati, che sono davvero giovani: dai 15 ai 19 anni.

Dalle lezioni in sala si possono capire tante cose, molto spesso già da lì riesco a capire chi vincerà il primo premio, come è accaduto l’anno scorso. Quest’anno ho visto Antonio Casalinho per la prima volta direttamente alle variazioni, poiché non avevo avuto tempo di seguire il resto, ed è stato chiaro, fin da quella manciata di secondi, che sarebbe stato lui a conquistare il primo premio. In seguito sono andata a guardarmi anche il suo lavoro in classe e c’è da rimanere a bocca aperta per la maturità, la musicalità, la precisione e la bellezza di ogni gesto. Premettendo che la decisione della giuria è assolutamente giusta, e che si tratta di un primo premio più che meritato, il mio preferito rimane il ragazzo egiziano, dal nome italiano, Luca Abdel-Nour, che mi ha incantata con la sua delicatezza e la sua eleganza. La sua danza ha un che di romantico e nobile che, sono certa, farà di lui uno splendido interprete.

Me ne sto davanti al monitor del mio computer, quindi, ad ascoltare la lettura dei premi, piangendo come una fontana per la commozione e la felicità di sapere che gli sforzi e l’impegno di tutti quei ragazzi, e dei loro bravissimi maestri, vengono riconosciuti su uno dei palcoscenici più importanti per la danza del futuro. Con la vista annebbiata dalle lacrime, il naso rosso e gocciolante, manco fossi davanti alla scena finale del dott. Zivago, vedo la faccia di Luca Abdel-Nour commuoversi ad ogni premio vinto (ben 3!), e la sua emozione è anche la mia.

Ormai disidratata, penso che la danza toccherà sempre corde profonde in me, nonostante le croci e le delizie.

Foto: Andreas Zihler, Nikita Alba

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