Sono nata in quella epoca di mezzo in cui i corpi dei danzatori hanno cominciato a subire una metamorfosi genetica per diventare degli alieni super-flessibili, lunghissimi e bellissimi.
Quando ero in formazione, in effetti, si cominciava ad assistere alle prime avvisaglie dell’affacciarsi di questa nuova specie, poteva capitarti ogni tanto che a lezione ne arrivasse uno, che al primo develloppé ti faceva voglia di cambiare lavoro, ma una buona percentuale di danzatori aveva corpi normali, lavorati, che avevano ottenuto linee e estensione con un duro e quotidiano lavoro di trasformazione, non sempre riuscita e quasi mai indolore.
La presenza di un alieno si notava subito, bastava buttare l’occhio in sala qualche minuto prima dell’inizio, mentre i ballerini si scaldavano: in mezzo a chi faceva roteare le caviglie, chi si ammazzava di addominali, e chi esercitava il collo del piede, ce ne poteva essere uno che si metteva in spaccata con un piede appoggiato dietro alla testa e l’altro su una sedia, così, a secco. Tié.
Ecco, in quel caso sapevi che quel giorno c’era un alieno in classe.
Ad un certo punto, però, la cosa ha cominciato a non essere più sporadica, l’invasione ha avuto luogo e loro sono diventati la specie dominante in ogni sala danza: persino i ballerini maschi, che solitamente avevano corpi forti, sì, ma non di certo flessibili e sinuosi, hanno cominciato a sfoderare iper-estensioni alle ginocchia e colli del piede da far impallidire le ragazze, braccia e gambe lunghissime e sottili. Attorno a me vedevo solo manuali di balletto incarnati in corpi estremi: estremamente dotati, estremamente flessibili, estremamente fighi.
Non è un caso che oggi i ballerini e le ballerine siano contesi dalle case di moda: sono tutti belli e con corpi statuari, con la presenza e lo charme di chi calca la scena. Cosa volere di più? Guardate la nostra Virna Toppi, ad esempio, e ditemi se non ha un viso da copertina e un corpo da urlo, oppure l’affascinante Hugo Marchand, con quello sguardo lì…
Ai miei tempi molti ballerini diventavano bellissimi sulla scena, dove l’energia della danza li trasformava in creature di luce, ma non era raro poi incontrarli dopo, fuori dal teatro e rimanere sorpresi dai loro corpi minuti e dai volti segnati. Io…beh, lasciamo perdere… per fortuna ho un’età in cui posso tranquillamente lasciare il passo a questa nuova specie!
E voi? Vi siete accorti dell’invasione?
Foto: @chrisreillyphotography